Dove eravamo rimasti?
Allora, lui era il padre di lui, tornato indietro nel tempo e cresciuto fino a diventare suo padre.
Lui era il se stesso del futuro, tornato indietro con una strana macchina del tempo.
Il prete, eh, il prete non invecchiava mai.
Alle tre linee temporali presentate (1953, 1986, 2019) se ne aggiungeva una, l'ultima, proprio sul finale: un futuro post apocalittico, molto probabilmente pure post atomico (il 2052).
Tutto chiaro, no?
No?
Eh, ovvio, stiamo parlando di Dark.
Dove fare mente locale su quanto visto è quanto mai difficile visti gli anni passati da quella prima stagione, visto il caos (che è poi una delle chiavi del suo successo), visto un cast in cui tutti si assomigliano un po'.
E la confusione regna sovrana.
Ci si riprova però a rimettere insieme i pezzi e ad ampliare un puzzle in cui per l'appunto si aggiunge una nuova linea temporale (a discapito degli anni '80 che tornano solo brevemente ad essere visti): quel futuro in cui piomba il giovane Jonas, da cui cerca di fuggire, in cui quasi muore, con la centrale nucleare di Winden al centro delle battaglie.
Nel presente, nel mentre, le sparizioni sono ancora sotto indagine da parte di Clausen e Charlotte, con quest'ultima chiamata a coprire gli scheletri di un armadio familiare in cui suo nonno potrebbe avere tutte le risposte, compresa quella che sembra imperare: chi è suo padre?
Ci si chiede poi che fine abbia fatto Ulrich, finito nel passato del 1953.
Cosa ne sia della manager Tiedemann.
Chi sia Adam, che i viaggiatori nel tempo e questo intricatissimo anello da cui non si può uscire, comanda.
Insomma, altri grattacapi che fanno procedere la visione a suon di paure, di domande, di congetture in cui ormai sembra tutto possibile.
Lui è suo nonno!
Lei è sua madre!
Lui è lui!
E questo chi è?
Frasi che diventano la norma.
Come il paradosso di non poterlo modificare quel passato, neanche a urlare allo schermo "stai zitto!" "non mostrargli quella lettera!" ma di essere -proprio viaggiando, proprio conoscendo il futuro- la causa di questo.
Imparando dai suoi difetti, però, Dark ha smesso di far piovere nella povera Winden del presente, e ha fatto della fotografia quanto mai solida un'altra sua chiave di successo, con la musica che fa incursione e segna sul finale un gol a porta aperta scegliendo la My body is a cage di Peter Gabriel.
La senti una certa serietà, una certa epica in quello che questi giovani lasciati allo sbando, questi viaggiatori nel tempo che scoprono segreti ed identità, portano avanti. Esempio di bellezza: Un ciclo infinito (2x06) che mostra quello che è successo prima che tutto avesse di nuovo inizio.
Il finale non manca di essere assurdo, di far spuntare nuove domande, nuove teorie, nuovi mondi, e ora non resta che aspettare la conclusione di questa trilogia, possibilmente con carta, penna e schema alla mano.
Non facciamoci trovare impreparati.
Voto: ☕☕☕/5
Prima o poi recupererò pure la prima! Sono curioso, ma non è il momento giusto.
RispondiEliminaVisto il tempo che passa tra una stagione e l'altra potresti aspettare che esca la terza, così almeno sei fresco e fai meno confusione: ci vuole un hard disk della memoria dedicato solo ai personaggi e alla storia di questa serie!
EliminaÈ vero, è una serie intricata, ma spero che alla fine funzioni tutto. Pure io a Mr Ink consiglio ormai di aspettare la terza stagione e farne una maratona, secondo me rende la serie più godibile e meno confusa (io ad esempio non ricordavo molto fra la prima e la seconda stagione...)
RispondiEliminaSono dovuta ricorrere a riassunti di youtube, e ancora mi mancavano dei passaggi colmati con rivelazioni improvvise durante gli episodi.
EliminaChissà cosa ricorderò con l'arrivo della terza stagione, ma nonostante tutto, continua ad intrigare!
Ero stato tra i pochi a non essersi esaltato con la prima stagione. Anzi, non mi era proprio piaciuta. E sì che pure sulla carta aveva tutte le carte in regola per piacermi. Considerando questo, e considerando che della stagione uno non mi ricordo niente probabilmente anche meno di te :), mi sa che passo...
RispondiEliminaRicordo il tuo giudizio tiepido, ma secondo me con questa stagione hanno raddrizzato il tiro e si sono fatti più seri. O forse, la confusione che regna sovrana aiuta a pensarla così.
EliminaConsiglio i riassunti su youtube per riprendere il filo, anche se lo perdono pure loro...
Nonno che è il padre che è il figlio del fratello. Praticamente è Beautiful, ma senza l'aspetto fesciòn. XD comunque la prima serie mi era piaciuta, ma devo avere più neuroni attivi per vedere la seconda!
RispondiEliminaBeautiful, Futurama, Ritorno al futuro... esclamazioni simili trovano senso solo qui! Ma alla fine, vuoi la fattura, vuoi gli intrighi che intrigano, regge bene anche questa stagione.
EliminaNeuroni attivi, ma soprattutto, memoria pronta: ce ne vuole una di ferro per seguire tutto!
Secondo me è uno dei prodotti più belli e interessanti del catalogo Netflix, insieme a Bojack Horseman e Rick e Morty. Non vedo l'ora che arrivi la terza stagione.
RispondiEliminaDi certo è fra i più complicati da seguire! Ma sì, in quanto a qualità, poi, questi tedeschi non hanno nulla da invidiare alle produzioni americane.
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