16 novembre 2020

Il Lunedì Leggo - Harry Potter e la Camera dei Segreti di J.K. Rowling

Lo avevo iniziato l'11-12-2000.
Lo scrivo io, a matita, su quell'edizione illustrata prima che un film cambiasse per sempre i connotati di Harry, Ron ed Hermione per tutti.
Quindi qualcosa avrei dovuto ricordarlo. 
Se non dal libro, dal film. 
Ma forse la voglia di riscoprire tutto, la mia smemoratezza e la confusione di nomi, eventi e dettagli hanno avuto la meglio. 
Così La camera dei segreti è come se l'avessi scoperta solo ora. Che si sa, le origini, le prime volte, sono quelle che non si scordano mai.
La struttura sembra però una fotocopia di quella Pietra Filosofale: si apre a Privet Drive, si fanno spese a Diagon Alley, si conclude al binario 9 e tre quarti e nel mezzo Harry, Ron ed Hermione alla faccia di Preside e professori, si mettono nei guai e quei guai li risolvono. 
Per fortuna qualcosa cambia. 
I toni si alzano, sono più maturi e dentro ci si trova una tematica seria, attuale e importante come il razzismo. 

Quello dei maghi purosangue contro i maghi nati da babbani, o i sanguemarcio (o mezzosangue, a seconda delle traduzioni). 
Hogwarts è infatti sotto minaccia, visioni sinistre e corpi pietrificati scatenano il panico e i sospetti, portando la Scuola sull'orlo della chiusura e Silente ad essere allontanato, e con lo stesso Harry a chiedersi se è lui l'erede dei Serpeverde, lui capace di aprire quella Camera dei Segreti che come una leggenda si nasconde fra le mura di Hogwarts. 
Ma prima di avere a che fare con indagini e un'atmosfera sempre più cupa, ci sono le variazioni di quell'inizio: c'è una fuga su una macchina volante, c'è una pace in casa Weasley di cui godere, c'è un'altra fuga in automobile volante per arrivare ad Hogwarts, e c'è lui, l'elfo domestico Dobby che cercando di salvare la vita a Harry, rischia invece di attentarla a ripetizione. 
Che succede? 
Chi minaccia davvero Harry e non vuole il suo ritorno a scuola? 

Il secondo capitolo della saga l'ho divorato alla stessa velocità del primo, ormai avviata e presa, ormai dentro le avventure del trio che deve far fronte al secondo professore di Difesa contro le arti oscure vanesio e insopportabile com'è Gilderoy Lockhart. 
Devono far fronte all'odio sempre più forte che Malfoy suscita, ancor di più ora che gioca a Quidditch, ora che il padre si presenta e lo difende.
E se qualcosa è prevedibile (Mirtilla Malcontenta), qualcos'altro non lo è e sorprende (il coinvolgimento di Ginny e di Hagrid, che mi ha lasciato a bocca aperta, nel cuore della notte incapace di chiudere il capitolo). 
Le attenzioni sono per quella Camera molto più di com'era stato per la Pietra Filosofale: dov'è, cosa ne uscirà? Con le voci che Harry sente, con gli sguardi di paura e di sospetto che gli cadono addosso, lui che parla il serpentese, non sarebbe stato meglio in un'altra casa, non tra i Grifondoro? 
Quel cappello ha sbagliato a posizionarlo? 
Me lo sono chiesta anch'io, che mi sono sempre sentita una Tassorosso (o Tassofrasso), e che infatti un secondo test -anche se non si dovrebbe fare- lì mi ha accasato. 
Nessun dubbio invece per il giovine, Grifondoro dal cuore d'oro, come prevedibile.

Tornando a questa seconda lettura, la Rowling aiuta chi piomba per caso, dà ripassi e riassume quanto successo senza appesantire i lettori scafati, e resta qui fedele alla struttura che gli ha dato il successo, concludendo con una sfida in sotterranei bui e spaventosi, mostrandoci colui-che-non-si-può-nominare in altre vesti affascinanti e facendo di Harry l'eroe senza macchia che un po' di antipatia potrebbe finire per suscitarla... Quasi lo si capisce l'invidioso Malfoy! Quasi, eh.
Pure lo scambio con Silente resta la punta più alta del romanzo, dove la commozione arriva a tradimento, dove la sua saggezza sa sempre smuovere qualcosa. 
Più nero, più impegnato, ma allo stesso tempo simile alla Pietra Filosofale, ora non mi resta che iniziare la vera avventura, quella che non ho mai letto, quella da cui mi sono privata vent'anni fa. 

"Sono le scelte che facciamo, Harry, 
che dimostrano chi siamo veramente, 
molto più delle nostre capacità."

10 commenti:

  1. Uh, le nuove traduzioni. Vade retro. Se vedessi scritto "sanguemarcio" (che pure è forse più calzante per mudblood rispetto a mezzosangue) mi caverei gli occhi tanto sono abituata a quelle vecchie :D

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    1. Le spacciano per più fedeli ma adesso vado in crisi io con i film in cui non riconosco nomi e termini.
      Oliver Wood o Oliver Baston?
      Tassorosso o Tassofrasso?
      Perché cambiare tutto dopo anni in cui così li si conosce?

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  2. Effettivamente il secondo capitolo della saga è simile al primo, anche se si comincia a notare l'inevitabile cambio di tono che accompagna la crescita dei protsgonisti.
    La trama fa acqua da tutte le parti, ma comunque è un libro che conquista per atmosfere e personaggi che sono indimenticabili!

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    1. La trama regge anche se viene già da chiedersi com'è che il trio si mette in testa di risolvere tutti i guai che capitano e i Professori non li tengono più d'occhio. Ma si sa che è così. Curiosa come non mai di veder crescere questi toni!

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  3. Non è stato il mio libro (e nemmeno il mio film) preferito, mi piacciono le cose più sbarazzine e scanzonate, per questo i miei preferiti sono il terzo e il quarto (parlo dei film, onestamente i primi libri non li ricordo bene ora), però da brava Serpeverde (almeno questo il verdetto del cappello per me) come dici tu anche io ho sempre capito l'odio di Malfoy per Harry: in fondo non è che uno snob spocchioso e lamentoso per la maggior parte del tempo, salvato dalla fortuna e dagli amici, Hermione in primis... Ma alla fine ti affezioni lo stesso e non puoi farci niente.

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    1. Non che Draco si faccia tanto amare, anzi, aspetto sempre il momento in cui lo zittiscono... ma in parte l'antipatia che suscita Harry a chi non sente i suoi pensieri la si capisce.

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  4. Oddio... Non ce la faccio, troppi ricordi! 😱😭

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    1. Ricordi che per me si formano, passerei le giornate con il libro in mano, capisco la venerazione e l'ossessione che ha fatto nascere.

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  5. Con Harry Potter ho già dato, a fatica, con i film.
    Per me è già fin troppo così. ;)

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    1. Sei più miscredente di me, io ormai sono una fan sfegatata: una riconciliazione e una conversione che non credevo possibile.

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