28 maggio 2022

Cip & Ciop Agenti Speciali

Andiamo al Cinema su Disney+

Ci sono suoni che rappresentano un giorno preciso, un momento preciso. 
Questo suono



è il sabato pomeriggio, d'inverno, su Rai2. 
Quando troppo grande per andare da nonna ma non ancora troppo grande per privarmi del Disney Club, rimanevo sul divano, sotto le coperte, a godere delle avventure in colori sgargianti degli scoiattoli più buffi del piccolo schermo. 
Cip il saccente, Ciop il tontolone. 
Qui nei panni di detective privati. 
Mica lo sapevo the tutto era durato una singola stagione, un mini flop che serve ora da base per un film che rispolvera i due scoiattoli, ma che soprattutto mette in scena un'operazione nostalgia che gioca con le operazioni nostalgia così di moda oggi, e che celebra, esalta, omaggia, le animazioni tutte in una tecnica mista e in un universo metacinematografico che si rifà prima di tutto Roger Rabbit.


Siamo nella Los Angeles popolata da umani e esseri animati dove Cip e Ciop vivono il loro stop di carriera lontani e amareggiati. Riciclandosi come assicuratore il primo, puntando sulla nostalgia dei fan girando convegni su convegni assieme ad altre star decadute (compreso l'Ugly Sonic), il secondo.
Ma il rapimento del loro ex compagno di set e di avventure, l'ennesimo nel mondo degli animati, li porta a riunirsi, a riappacificarsi, e a dare una mano a una detective con le mani legate. 


Se la trama offre spunti in cui giocare con la prevedibilità dei colpi di scena, sono i tanti riferimenti, gli Ester eggs che compaiono in ogni scena tra cartelloni sullo sfondo e voci dei doppiatori a mandare in visibilio i fan dell'animazione tutta, non solo Disney. 
Come da tradizione, i più piccoli si concentreranno sui tanti momenti di azione e sui colori sgargianti di questo mondo, mentre i più grandi cercheranno di trovare più riferimenti, più cammei possibili, godendo per l'umorismo intelligente di Cip, di Ciop, di un Peter Pan mal cresciuto e di un Seth Rogen in versione vichinga che incontra tutti gli altri sé. Un divertimento che prosegue nei titoli di coda, nel rifacimento di una sigla che da giorni non esce dalla testa.


In un divertimento continuo e intelligente, questa operazione nostalgia si gode come un viaggio nel tempo e nel futuro, riuscendo pure a commuoversi per la reunion dei due protagonisti e confermando quello che già sul divano, di sabato pomeriggio, provavo. 
Una simpatia e un'adesione alla pasticciosità di Ciop, che ha qui la voce dell'amato Andy Samberg.
E la bellezza di Cip, che non si è rovinato in CGI, e che morbidissimo nei tratti retrò e meno spigoloso nel carattere riesce ancora a conquistare. 
Certo, non come Robin Hood…


Voto: ☕☕/5

4 commenti:

  1. Eccone un'altra che passava i pomeriggi con i due sosia in miniatura di Tom Selleck ;-) Uno spasso questo film, ha imparato la lezione del film di Zemeckis, non diventerà un classico come Roger Rabbit ma avercene di film così brillanti invece del solito cavalcare l'onda della nostalgia. Cheers

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    1. I sabati sul divano con il Disney club erano una meraviglia!
      Sono passati troppo in fretta quegli anni e le operazioni nostalgia continueranno a fregarmi.
      In questo caso, però, lo fanno con tanta genialità in gioco.

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  2. Del tutto a sorpresa, uno dei film più geniali e intelligenti visti di recente.
    Pure a me ha aperto dei cassetti della memoria che credevo chiusi per sempre. Ah, il Disney Club!

    Non immaginavo però che Cip potesse essere considerato un sex symbol. E nemmeno Robin Hood animato, se per questo. XD

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    1. Robin Hood la volpe è riconosciuto universalmente, come Kimmy dimostra. Cip e quei disegni dal tratto giusto, mi fregavano e mi facevano passare sopra la sua pedanteria. Chi mi capisce!

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