29 marzo 2023

Il Piacere è Tutto Mio

Andiamo al Cinema a noleggio

Lei è una sessantenne vedova e non ha mai avuto un orgasmo.
Lui è un attraente ventenne che si fa affittare per fare sesso.
Chiamiamolo come lo si chiama oggi: sex worker.
Lei, che con il suo corpo non ha confidenza, lei che è in imbarazzo, si imbarazza, si vergogna, decide di prendere in mano la sua vita solitaria e affitta lui.
Lui che ha ne viste, di cose, ed è stato affittato da persone, cerca di metterla a suo agio, di tranquillizzarla, sapendo che il suo lavoro va oltre il sesso.
Lui e lei si trovano in una stanza d'albergo, sempre quella, per quattro appuntamenti.
Uno dopo l'altro, a distanza di giorni o di settimane, confidandosi molto della loro vita privata, arrivando ad usare i loro veri nomi, a conoscersi e poco a poco, venirsi incontro.
E venire, pure.


Lui e lei sono Emma Thompson e Daryl McCormack, bellissimi a modo loro, che per questi ruoli hanno lavorato a stretto contatto, vivendo il set come una bolla, confidandosi, condividendo pensieri e riflessioni con la regista Sophie Hyde, che la storia ce l'aveva bene in mente ma con il coinvolgimento degli attori l'ha approfondita, personalizzata, resa ancora più intensa.
Hanno studiato e si sono studiati, rendendo così ancor più naturale il cambiamento dei loro personaggi, la loro evoluzione.
Facendo di quella asettica stanza d'albergo, il loro nido, dove solo la colonna sonora si fa ingombrante, quando esagera inutilmente in drammaticità.


Perché come al solito i titolisti italiani cercano di giocare facile con i richiami al sesso, e altrettanto fa il trailer che come uno specchietto per le allodole fa pensare a una commedia frizzante, sul sesso.
Ma Good Luck to You, Leo Grande, questo il titolo originale, è molto di più.
È un confronto intenso sul sesso e sul nostro rapporto con il sesso, con il corpo, con l'intimità che concediamo e soprattutto condiamo agli altri. 
Ed è un processo di comprensione fra due generazioni, due mentalità così diverse che attraverso le parole e i loro corpi, finiscono per cambiarsi. In meglio.
Perché non c'è niente di male a voler provare piacere.
E non c'è niente di male a donarlo, anche se sotto pagamento.


In un film che è molto più di quello che ci si aspetta, quella stanza d'albergo diventa una protagonista in più, testimone neutra e silenziosa di un imbarazzo iniziale e di una conquista finale, dove l'amore c'entra poco, se non quello per se stessi e la propria dignità.
Il piacere, nel vedere due attori al loro meglio e una storia capace di essere attuale ma pure universale, è davvero tutto nostro.

Voto: ☕☕½/5

3 commenti:

  1. Il titolo italiano non invoglia certo...
    Però, nonostante l'ambientazione sembri più claustrofobica che sexy, potrebbe anche essere piacevole

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    1. Lo è, e molto.
      E non troppo claustrofobico che la stanza è ampia e qualche esterno c'è.
      Più profondo di quello che il titolo italiano fa pensare, più emozionante, pure.

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  2. Un film davvero molto bello, mi sono divertita a guardarlo 😊

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