11 luglio 2017

American Gods

Mondo Serial

Ci sono serie che sono di un genere a parte.
Quel genere che definire pesante non sarebbe giusto, seriose nemmeno, lente a tratti. Quelle serie che non ti godresti tutte d’un fiato, che hanno bisogno dei loro tempi e soprattutto del loro tempo. Devono saper catturare, e se non lo fanno subito, quasi ti senti in colpa. Perché lo vedi che quella serie è una Gran Serie, che a livello tecnico spodesta molte altre più semplici, sì, ma più gustose, vedi che la storia ha il suo perché, affascinante, misteriosa, e che lentamente avanza e mette insieme i pezzi e gli indizi lasciati qua e là. Però, queste serie, non acchiappano a dovere, manca qualcosa, manca ritmo, forse, o la predisposizione giusta.
Vedi Mr. Robot, vedi Better Call Saul, vedi infine American Gods.



Tutte dirette, fotografate, sceneggiate e interpretate da Dio (sic.), tutte perfette, ma, quel ma, quel non so che, quella poca eccitazione all’arrivo di un nuovo episodio qualcosa vuol dire.
Con la serie tratta e prodotta da quel genietto di Neil Gaiman è andata esattamente così: ha prevalso la noia, inizialmente, nonostante il fascino della messa in scena, ha avuto la meglio il sonno, in qualche episodio particolarmente lento.
Se mi aspettavo di più, non so, più ritmo, più chiarezza forse.
Di certo mi aspettavo un protagonista diverso, nonostante la bella presenza di quel fusto di Ricky Whittle, qualcosa in lui me lo rende poco adatto dall’essere il protagonista, e riprova ne è che gli episodi con al centro la sua mogliettina Emily Browning, son quelli più spettacolari, più convincenti, più folli e appassionanti, sarà anche perché la Browning, non si risparmia in nulla.


Poi sì, c’è la battaglia tra dei, tra il nuovo che avanza e ha i mille volti pop di Gillian Anderson, e il vecchio che vuole risorgere, che vuole avere ancora voce in capitolo, e Mercoledì in questo ha il suo peso.
Le idee, quelle sì, quelle di Gaiman, sono geniali, i prologhi, il mostrare questi dei all’opera, quando ancora venerati, sono stati le parti migliori. Ma nella lunga e lenta corsa verso il Winsconsin, io ammetto candidamente di essermi persa per strada, di aver guardato più volte fuori dal finestrino, fuori dallo schermo, con la sicurezza che su carta una simile avventura, una simile storia, mi avrebbe fatto tutto un altro effetto.


9 commenti:

  1. Ho visto il primo episodio e, tra la noia e la confusione, ho desistito.
    Sarà bellissima e geniale come si dice altrove, ma non fa per me, temo.
    Ultimamente ho poco da vedere, ma mi recupero Master of None. ;)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Master of none l'ho quasi recuperato tutto anch'io ed é davvero bello e geniale. Più. -o semplicemente in modo diverso- rispetto ad American Gods, a cui manca qualcosa, ritmo, progressione, per convincermi del tutto. Capisco la sensazione a fine episodio pilota, insomma, e che ho sentito fino alla fine.

      Elimina
  2. Mi sono presa tempo per iniziarla ma ora la sto adorando! Wednesday, Mad Sweeney, Laura, per non parlare della Anderson, sono tutte creature favolose che è un piacere seguire sullo schermo. Certo, forse io sono avvantaggiata perché ho letto il libro da poco ma rivederlo proposto in video mi esalta parecchio e trovo che anche Shadow Moon sia perfetto, ha il physique du rol e soprattutto lo sguardo di uno a cui non importa di essere vivo o morto... proprio come nel libro :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. L'attore mi convince poco, e continuo a vederlo come uno di quegli investigatori di serie B di CSI, non ci posso fare niente. Il romanzo lo leggerò lo stesso, e magari apprezzerò di più questa trasposizione.

      Elimina
  3. All'inizio non mi aveva preso granché, ma poi da quando entra in scena Emily Browning la serie per fortuna cambia marcia. E' lei la vera American Goddess della serie. :)
    Per il resto in effetti la noia emerge in vari punti, per quanto mi riguarda anche in alcuni prologhi non proprio interessantissimi...

    Tra alti e bassi la visione la merita comunque, ma pure io non sono rimasto del tutto conquistato.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Gli episodi con la Browning sono quelli che più mi hanno convinto, e pure quelli che non mi hanno fatto addormentare. Il resto, tanta bellezza quanta poca sostanza. Mi convincerà il prossimo anno con la carestia?

      Elimina
  4. Una delle mie serie preferite tratta da uno dei miei romanzi preferiti.
    Ottima combo. :-)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il romanzo lo leggerò e spero di pensare lo stesso, la serie, non é decollata del tutto per me... Mi é mancata la scintilla.

      Elimina
  5. Questa serie devo recuperarla ancora, amo il romanzo e sono curiosissimo. Anche se ho veramente troppo da guardare, tra Twin Peaks, Outcast e Doctor Who che sto guardando praticamente contemporaneamente...

    RispondiElimina