C’è una ragazza la cui storia va raccontata.
Una ragazza speciale, che porta un nome da eroina di romanzi: Bella Brown. Parte male, la vita, per Bella: abbandonata dai genitori in un parco, viene salvata dall’ipotermia da un gruppo di anatre, che come un uovo, la tengono al caldo. Viene poi salvata da uno di quei caratteristici strani vecchietti di paese, per finire così in un orfanotrofio.
Cresce, Bella, e cresce con paure e ossessioni, con gesti da ripetere per sentirsi al sicuro, una precisione maniacale che dà sicurezza, una paura, una fobia, per la natura e le piante che così profondamente l’hanno segnata nei primi giorni di vita.
Bella, però, si fa coraggio. Deve, per uscire di casa, per non far tardi a lavoro, dove la sua precisione viene ben sfruttata: è una bibliotecaria, Bella, che sistema, ordina e pulisce i libri, ma prima di tutto è una scrittrice.
Quello che non è, è una giardiniera, anzi il suo giardino non lo si può proprio definire tale, e così il burbero vicino che le sta accanto, la minaccia, manda un controllo, e Bella rischia di perdere il suo appartamento se non sistema piante, edere e fiori.
Quel burbero, quel vecchino tanto testardo quanto solo, nasconde un passato da scoprire e un cuore d’oro, nonostante i maltrattamenti contro un cuoco tuttofare che da Bella trova rifugio, e che da Bella -almeno un po’- rimane affascinato, Ma c’è un altro lui nel suo cuore, un altro giovane che vive sospeso nel tempo, in un mondo tutto suo popolato da creature magiche -robot- che prendono vita grazie al suo genio. Si incontrano, i due, in biblioteca, parlano sottovoce, per non disturbare, si avvicinano, più di quanto Bella abbia mai fatto.
C’è un film, che va visto, nella sua semplicità, nel suo essere romantico e positivo, nel suo far nascere, come un fiore, una speranza.
This Beautiful Fantastic sulla carta aveva già tutto per entrare nel mio cuore: il rapporto contrastato tra una giovane sognatrice e un vecchino burbero, un giardino a vederli uniti.
This Beautiful Fantastic ha però anche di più: ha amore e amicizia, fa del giardinaggio una vera e propria filosofia di vita, una filosofia bellissima, che non può che incantare e commuovere. E si piange allora, di fronte a una bellezza che ha i colori della natura, del cambiamento, del miglioramento, del trovarsi, insieme, di aiutarsi.
Si piange, e si mettono da parte certi difetti, il buonismo -che però si perdona-, certi passaggi veloci in cui non tutto torna, certi cliché e certi personaggi macchietta, ma poi, si vuole bene pure a loro, per le lacrime che infine versano.
Ed entra nel cuore, This Beautiful Fantastic, quasi fosse una versione quanto mai british di Amelie, per il suo giocare con la scrittura e con il tempo, per quel cast di belli a modo tutto loro (Jessica Brown Findlay, Jeremy Irvine, Andrew Scott e il superbo Tom Wilkinson), per il suo dare speranza, dare bellezza.
Regia Simon Aboud
Sceneggiatura Simon Aboud
Musiche Anne Nikitin
Cast Jessica Brown Findlay, Jeremy Irvine,
Andrew Scott, Tom Wilkinson
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Oh, già sai: non vedo l'ora di recuperarlo!
RispondiEliminaE già so che ti piacerà, eccome se ti piacerà!
EliminaDa anti-Amelie quale sono, questo film lo temo molto.
RispondiEliminaSperiamo che la sua britannicità riesca a farmi cambiare idea. Who knows?
Anti-Amelie e pure anti-vecchini burberi, sei anche anti-giardinaggio? Nel caso, é il tuo film nemesi, ma potenziale cannibale ne ha.
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