6 ottobre 2018

Oltre la Notte

È già Ieri -2017-

Un giorno sei una madre premurosa e una moglie innamorata, la sera non sei più nulla.
Una bomba ti ha portato via tutto, la speranza, i sogni, l'ottimismo.
Tu, che ti preoccupi che una bici venga rubata, ti ritrovi a fare i conti con l'odio di razza, con un attentato meschino, che colpisce nel piccolo, ma in realtà lascia un buco grande.
Che fare?
Collaborare, ricordare ogni minimo dettaglio.
Combattere, in un'aula di tribunale, attaccando con ragione, mentre chi si difende lo fa accumulando dubbi, che fanno centro.
Vendicandosi, infine, per ritrovare quella famiglia, quella pace, che non c'è più.



È un viaggio doloroso quello che ci fa fare Fatih Akin, lo è per come analizza nel piccolo, ma in realtà nel grande, l'oggi.
Con attentati che non fanno clamore, ma che creano un dolore indicibile.
È un viaggio ancor più doloroso quello che vediamo negli occhi, nello sguardo, nel silenzio e nelle urla di Diane Kruger, che si fonde e si fa dimenticare nei panni della fragile Katja, una trasformazione che non ti aspetti, che fa male.
Lei, bellissima, magra, pure un po' coatta, con quei tatuaggi che non la rendono la vedova che ci si aspetta, con il passato che pregiudica pure la santificazione del marito, ha solo la verità per cui combattere, deve attraversare quella notte più dura per arrivare al mare, e prendere una decisione.


Giusta?
Sbagliata?
Eccessiva?
Non si giudica, non si può.
Si può solo essere testimoni di questo viaggio, di questo dolore che entra dentro.
Si può solo essere felici, per un riconoscimento a un'attrice che si fa grande, a un film così tosto e non facile da incasellare che ha trionfato ai Golden Globe, ma non è finito nella cinquina finale degli Oscar.
Un viaggio diviso in capitoli, diviso in ostacoli, mementi, e che finisce come non pensavo potesse finire e come in modo beffardo sembra doveva finire.
Sono tempi bui quelli che viviamo, ma oltre la notte, prima della notte, c'è il mare.

Voto: ☕☕/5


7 commenti:

  1. In un'estate pigra, in un anno un po' piatto, questo film mi è parso una scossa sismica. Potentissimo, tragico, e nella scena del processo - quella in cui il giudice descrive nel dettaglio la sorte del bambino della coppia - piangevo con e più della Kruger, straordinaria. Contento che, alla fine, tu lo abbia recuperato.

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    1. Quella potenza me l'aspettavo, ma è arrivata prima con certe serie TV quindi ammetto che mi ha scosso e toccato meno del previsto. Ma quanto dolore, quanta bravura!

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  2. Più che un film, una mazzata.
    Non stupisce che quelli dell'Academy non l'abbiano capito...

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    1. Già, si meritava la cinquina finale e pure un posto fra le migliori attrici, ma dopo il caso La La Land lamentarsi è la norma.

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    2. @Marco

      L'Academy è sempre stato un essere controverso sia per gusti che per decisioni. Non mi stupisce!

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  3. Akin mi è sempre piaciuto. Spero di recuperarlo presto.

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  4. Diane Kruger è una grandissima attrice!

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