6 aprile 2019

Climax

È già Ieri -2018-

Avete disprezzato I Stand Alone
(io no, perché non l'ho ancora visto)
Avete odiato Irréversible
(sempre no, perché non l'ho ancora visto)
Avete detestato Enter the Void
(io no, l'ho amato e anche parecchio. Ne ho le prove QUI)
Avete maledetto Love
(io no, l'ho adorato ma proprio tanto. Le prove QUI)
Ora, venite a celebrare Climax.
E lo celebro, io per prima.
Io che da Gaspar Noé non so mai cosa aspettarmi, proprio per quel porno d'autore, per quel viaggio lisergico di cui sopra.



Qui, ci si avvicina più proprio a Enter the Void, con la droga a giocare un ruolo fondamentale sia all'interno della trama del film che nella sua realizzazione.
Trama.
Non che ci sia una trama, c'è un'improvvisazione continua, c'è uno straccio a cui ci si attiene, poi -come nella danza più sperimentale- si va a braccio.
Nella produzione, invece, la droga si sente e si vede. È come se l'avesse assunta anche la macchina da presa, come se finissimo per averla assunta pure noi spettatori.
Si inizia con una semplice presentazione.
Aspiranti ballerini, dal passato e dalla provenienza più variegata, che vogliono entrare in un progetto che girerà per la Francia fino all'America.
Li ritroviamo, poi, mentre provano una coreografia che toglie il fiato, sospesi come siamo sul soffitto, a pochi centimetri da loro, in mezzo a loro.
Poi una festa, per festeggiare la partenza per l'America dove tutto cambia.
Colpa di una sangria che tutti bevono.
Colpa di gocce di LSD lì disciolte.
E quello che sembrava un sogno erotico, di successo, di unità, diventa un incubo.


Le luci si abbassano, si fanno rosse, verdi, acidi proprio come negli interni di Love.
La macchina da presa non molla più i suoi personaggi.
Li segue, li scruta, cambia prospettiva, punto di vista, diventa personaggio quasi lei stessa, che ruota, perde i sensi.
E ci mostra sfoghi di rabbia, paure, urla, coreografie e accuse e sesso, confessioni, ferite e sangue.
In un crescendo che non sembra avere fine, in un climax che non si sa quando arriverà.
Mentre la musica, che cambia, ipnotica, suggestiva, viscerale diventa un'ulteriore protagonista di cui tener conto.
Finché Noé deciderà di fermarsi, di staccare, di concederci fiato dopo questo secondo piano sequenza di 42 minuti (il primo, la coreografia, era di 12), mostrandoci la conseguenza della festa.
Lo fa ritornando a quell'inizio bianco ed etereo ma già sporcato di sangue.
Folle, assurdo, sperimentale, questo Climax lo si celebra davvero.
E non solo per il suo folle, assurdo, sperimentale lato tecnico che vede titoli di coda all'inizio, titoli di testa a metà, ma anche per quel che dice prima e durante gli incubi, per quelle conversazioni mozzate da un montaggio puntuale, per quelle interpretazioni folli, assurde e sperimentali da parte di non professionisti in cui sì, inevitabilmente spicca Sofia Boutella.
Maledetto, odioso, disprezzato e detestato Noè, ti sei fatto amare anche questa volta.

Voto: ☕☕☕☕/5


10 commenti:

  1. Un bellissimo vedete anche se, da amante delle storie in primis, oggettivamente non ci si trova in senso in questi lunghi piani sequenza e dietro questa violenza esagerata. Se mi è piaciuto, insomma, non saprei dirlo proprio.

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    1. Strano perchè in un film così la storia sembra non esserci, ma ho adorato anche quelle interviste, quegli stralci di conversazione a fare da base ai trip. Insomma, che mi è piaciuto so dirlo ;)

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  2. Non ho il tuo stesso livello di antipatia per Noè, anzi alcuni suoi film proprio mi mancano, in compenso questo mi ha travolto, l'ho trovato veramente, forse la parola giusta è stravolgente, ma anche ipnotico ci potrebbe stare. Non lo avrei mai detto invece mi è piaciuto molto. Cheers!

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    1. No no, a me Noé piace proprio, anche se i primi suoi film mancano anche a me. Li recupererò, perchè per il resto è sempre stato amore esagerato nei suoi confronti.

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  3. Un'esperienza allucinante tutta da vivere. E da celebrare.
    Alla facciazza degli haters! :)

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    1. E adesso voglio scoprire se maledire o ringraziare Noé per quei suoi primi film che mi mancano.

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  4. Il tuo voto ispira fiducia, perché Enter the void, anche se è difficile dimenticare, mi è rimasto ancora sul groppone ;)

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    1. Qui si è vicini alla stranezza di Enter the Void, ma per fortuna la durata e il trip sono più rapidi e digeribili.

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  5. ERa il film di apertura al ToHorror Film Festival, e non me lo sono ovviamente perso.
    Piaciuto un sacco, per non parlare della colonna sonora che è una delle migliori cose ascoltate ultimamente.

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    1. Colonna sonora che è davvero protagonista a sé: allucinante ed esagerata pure lei, ma che film!

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