13 settembre 2019

E Poi C'è Katherine - Late Night

Andiamo al Cinema

- Forza, sforzatevi un po', ci servono nuove idee per un buon show.
- Show?
- Ok, film. Ci servono buone idee per un buon film.
- Bé un buon film deve parlare di quello che succede oggi, dei temi caldi che scaldano il pubblico.
- Tipo?
- #MeToo, femminismo, scandali, diversità, integrazione...
- Ok, siamo qui per fare un film non un comizio politico.
 - Giusto.
Potremmo vederlo in chiave comica, no? Farne una commedia.
- Mi piace, potrebbe trattare di una donna diversa -età, etnia...-
Sì, una protagonista diversa. Diversa anche nella voce, capace di imporsi in un mondo di maschi.
- Già visto.
- Ok, un mondo di maschi capitanato da un'altra donna però...
- Il suo opposto! Potremmo farne una indiana e giovane, l'altra inglesissima e di mezza età.
- Perfetto!
Sto pensando a Il Diavolo Veste Prada...



- ... l'inglese fredda, stronza, la giovane ingenua e propositiva...
- Perfetto, ma non nel mondo della moda.
- No! Potremmo fare... cosa va ultimamente?
- Le serie TV? Le App? Gli Stand-Up Comedy?
- Ecco, sì, non gli Stand-Up ma i Late Show americani.
- Lei, Emma Thompson, è il volto del più famoso, l'altra, Mindy Kaling, la nuova scrittrice assunta per le sue diversità.
- Facciamo che lo show è in declino, sì, e che proprio la genuinità della nuova arrivata può redimere e salvare sia la Thompson che lo show.
- Perfetto! Però ci manca il conflitto.
- Il conflitto può esserci con gli altri uomini nella stanza e... vediamo, possiamo buttarci dentro il #MeToo alla rovescia: ve lo ricordate quando David Letterman ha confessato il suo tradimento in diretta TV?
- Perfetto! Rendiamo tutto più drammatico con un marito devoto e malato?
- Sì!
Ok, scriviamolo.


No.
Fermi tutti.
A scrivere tutto questo non è stato un manipolo di uomini chiusi in una stanza a condividere random idee, scopiazzando, omaggiando.
È stata Mindy Kaling al grido di: se non trovi un ruolo adatto a te, scrivetelo.
E così, se n'è uscita con una versione de Il Diavolo Veste Prada ambientata nel temibile mondo della TV, con una Emma Thompson molto più umana e -sì- brava di Meryl Streep.
Ha scritto tutto questo, dando vita monologhi, situazioni e sketch, infiorettando qua e là le cose, con drammi e licenziamenti non inseriti al meglio, creando comunque una commedia intelligente, di quelle leggere e scanzonate che così leggere in fondo non sono.
La immagino poi fare scelte di casting in base ai suoi gusti, non solo il mito della Thompson ma anche le figure maschili degli affascinanti Hugh Dancy e Reid Scott.
Perché ne sa, Mindy: sa cosa scrivere, dove andare a colpire, come costruire un personaggio e una storia.
Magari in modo non del tutto originale, ma in modo autentico e genuino, facendosi estensione del suo personaggio, e creando così una commedia che non vuole essere un guilty pleasure ma solo, anzi, esattamente, un pleasure.


Voto: ☕☕/5

6 commenti:

  1. La Kaling non la conosco affatto, anche se sarei curioso di recuperare prima o poi la sua serie TV. Intanto, punto il film :)

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    1. Io la sto adorando in The Office, quindi ho messo in lista anche la sua serie solista. Qui, leggera, ingenua ma con un bel copione, si fa nuovamente valere!

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  2. Il film, inizialmente, non mi incuriosiva particolarmente. Impressioni abbastanza convinti di amici e del web, però, mi hanno spinto a dargli una possibilità. A breve recupero, chissà...

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    1. Se la merita, leggero e veloce sa però cosa vuole dire. Vivrà come costola de Il diavolo veste Prada, ma ha una sua bellissima identità.

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  3. Era già pronto per diventare il mio nuovo guilty pleasure e invece... mi sa che sarà "solo" un pleasure. Forse meglio così. ;)

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    1. Lo spero, la Thompson non è la Streep, e il mondo dei late show è molto più divertente di quello della moda ;)

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