Io e Mr. Wilder ci conosciamo ancora troppo poco.
E mi chiedo perché.
Perché so che con i suoi film sarebbe, per tutti, solo amore.
Tra A qualcuno piace caldo, Quando la moglie è in vacanza e Viale del Tramonto, so che il suo umorismo, la sua leggerezza che nasconde una certa malinconia, è quella che si adatta bene a me, spettatrice in ritardo.
Ma con il tempo tiranno, con le novità che incalzano, chissà com'è che i grandi classici di Hollywood finiscono in fondo alla mia lista dei recuperi.
Non sono la sola a non conoscere bene il cinema di Billy Wilder.
Calista, giovane greca, si trova nella mia stessa situazione.
Sono gli anni '70, quelli della gloria già sfumata di Wilder, quelli dei viaggi zaino in spalla, e Calista per una casualità che le segnerà la vita, sarà ospite a cena proprio del regista e del suo fido sceneggiatore Iz Diamond.
L'incontro sarà una vera fortuna per lei -giovane compositrice in crisi per il futuro che di cinema non sa niente- che finirà per essere traduttrice prima, assistente di Mr. Diamond poi, nella produzione del loro Fedora.
Film tragico e di insuccesso in cui però, dell'ultimo Wilder, quello anziano, pieno di rimpianti e di invidia verso la generazione dei registi barbuti ed arrabbiati (da Scorsese a Spielberg) c'è tanto.
Di vero, in questo romanzo che è un'ode al cinema da parte del buon Jonathan Coe, c'è altrettanto.
Non Calista, ispirata da un altrettanto giovane e improvvisato assistente di Wilder chiamato Rex McGee, ma aneddoti, dialoghi, battute che Wilder pronuncia, quelle sono prese da interviste, ricordi di chi lo ha conosciuto, biografie autorizzate.
Mescolando finzione e realtà, presente e passato, con Calista voce narratrice ora che è una donna matura, compositrice di successo e madre in crisi.
Coe si diverte a raccontare dietro le quinte e tormenti di gioventù, a creare una sceneggiatura che passa dagli amori estivi ai ricordi dei tempi di guerra che diventano un film che fa ancora male che racconta di quando Billy era Billie e si muoveva in una Berlino prossima al cambiamento politico, svelato alla me ignorante.
Il finale, perfetto come sanno essere le battute finali della coppia Wilder-Diamond, è un altro omaggio al loro cinema.
Di quelli a cui, pur nello loro leggerezza, pur con i loro contrappunti di profondità, si finisce per volere un gran bene.
Come a una fetta di pane con il brie.
Allora ne approfitto per un consiglio: cancellare tutti gli impegni e recuperare tutta la filmografia di Billy Wilder, questa è l'unica via da seguire! :D
RispondiEliminaP.S. se non sai da dove partire, The Apartment è tipo uno dei più bei film.... di sempre ;)
So già che con L'appartamento scatterà il colpo di fulmine, pure qui lo segnano come IL capolavoro di Wilder. Prometto che l'anno prossimo troverà spazio nella mia Promessa!
EliminaPure io (colpevolmente) Billy Wilder lo conosco troppo poco. Di suo credo di aver visto solo Viale del tramonto, e mi è pure sembrato un capolavoro. Dovrei mettere qualche suo film nell'elenco dei recuperi, magari insieme a questo libro.
RispondiEliminaPrometti anche tu di fare una Promessa in cui Wilder troverà posto, o nel caso, almeno questo libro leggero e godibilissimo, soprattutto per chi come noi vive di cinema.
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