Happily

La passione può resistere all'amore? 

La frenesia dei primi tempi, i bollori incontrollabili, non si spengono facendo posto all'abitudine? 

Se la vita vera dice di sì, per Tom e Janet non è così. 

Infoiati come i primi tempi, non perdono occasione per godere l'uno dell'altra, diventando così odiosi agli occhi di amici stanchi di dover paragonare il loro triste talamo con uno così attivo. 

Per questo vengono esclusi dalla classica gita di coppie imminenti.

E forse per questo, alla loro porta, suona uno strano signore, valigetta al seguito, che dice di essere lì per risolvere il loro problema: basta una punturina, un semplice medicinale, e come tutto il resto del mondo, la loro libido si abbasserà. 

Innaturali loro, dopo quasi vent'anni di matrimonio. 

Ma Janet mica ci sta, e quel signore viene spedito all'oltretomba. 

Ma era davvero complice di chissà quale agenzia segreta? 

O era forse uno scherzo mal riuscito ai loro danni? 

La gita di coppie a cui vengono reinseriti, diventa quindi l'occasione per cercare di fare pace con i sensi di colpa e capire quale fra i loro amici possa aver architettato uno scherzo di così cattivo gusto. 

Chiusi nella solita villa lussuosa con tanto di stanza delle armi, verranno a galla segreti e gelosie, paturnie e tradimenti. 

E quel signore? 

Non è certo questo l'interesse principale di un film che capovolge le aspettative, senza prendersi sul serio, rendendo leggera e a tratti esagerata una gita in cui ogni personaggio è un po' macchietta e deve tirare fuori il peggio di sé.

Alla faccia della situazione alla Agatha Christie, insomma.

Patinato il giusto, con i giusti protagonisti, Happily mi ha fatto tornare i bollori nei confronti di Joel McHale di Community e mi ha fatto ritrovare la sempre splendida -e qui più libertina- Kerry Bishé del mai dimenticato Halt and Catch Fire. 

Assurdo il giusto, pure, con citazioni pop che includono Breaking Bad, si è rivelato il film perfetto per un San Valentino passionale, sì, ma fra le risate.

Trailer

Voto: ☕☕½/5