22 aprile 2022

Animali fantastici - I segreti di Silente

Andiamo al Cinema

Com'è che si dice?
L'unico vero giudice della verità è il tempo?
Già.
E quindi, a sei e quattro anni di distanza, rileggo quello che ho scritto per il primo e per il secondo capitolo della saga di Animali Fantastici e mi chiedo: davvero?
Davvero li trovavo così fantastici, davvero ero così esaltata da regalare tazzine su tazzine?
Non so se sono gli anni passati a farmi parlare, non so se è la magia del grande schermo ad aver influito all'epoca o semplicemente la delusione per questo terzo capitolo ora.
Ma oggi, certe parole, non le spenderei più.
Perché sì, si esce delusi dalla sala, dopo anni di attesa, dopo una pandemia che ha ribaltato location e piani di produzione, dopo gli scandali che hanno visto cambiare pure uno dei protagonisti.


Ma andiamo con ordine, partendo da un rewatch della saga che dalla comodità del divano entusiasma molto meno.
Vero che il portento degli effetti speciali resta anche se ridimensionato allo schermo della TV, ma la trama, che non sembra ben sapere dove andare, le rivelazioni mal gestite e gli spiegoni che appesantiscono soprattutto i Crimini di Grindelwald hanno fatto arrivare al cinema con aspettative più basse.
E per fortuna, perché I Segreti di Silente non riesce mai a convincere.


Parlo, come sempre, da profana.
Da ultima arrivata e con un gran rimpianto per non aver goduto della magia di Harry Potter assieme a tutti i suoi fan, con i film recuperati solo 6 anni fa, i libri letti appena lo scorso anno.
Ma quello che manca qui, è una struttura definita.
Un percorso di crescita e di confronto che possa andare oltre a tappe da seguire, a piani da ordire, a personaggi da impegnare in qualche avventura parallela per non lasciarli in disparte.
E fortuna che Katherine Waterston si è sacrificata, altrimenti chissà che fine avrebbe fatto vista quella di Callum Turner!
Anche affiancata da Steve Kloves, J. K. Rowling non riesce a gestire la sceneggiatura come i romanzi, perdendo pezzi per strada, riempiendo vuoti alla bell'è meglio.


L'azione, dopo New York, dopo Parigi, si sposta a Berlino, con una nuova squadra di maghi e non maghi agli ordini di Silente per sconfiggere Grindelwald.
Grindelwald che non riesce a tenere a bada né la pentita Queenie (il cui voltafaccia ancora non me lo spiego, ora ancor di più), né il tormentato Credence, la cui identità viene finalmente spiegata mettendo pace fra i fan di Potter che tanto hanno confabulato.
I tedeschi, però, già pronti a seguire un ometto con i baffetti, anche in versione maghi si rivelano dei populisti, scagionando Grindelwald dalle accuse, arrivando pure a candidarlo come loro Capo Supremo nelle elezioni che si terranno in Bhutan e in cui vero protagonista sarà il magico qilin, un simil-cerbiatto in grado di riconoscere il vero leader dal cuore puro.
Se la trama la riesco a riassumere in così poche righe, cosa succede per 142 minuti di film?
Si riempiono spazi, con avventure parallele che fanno sorridere a passo di granchio, con scene d'azione che fanno la felicità pure di chi le scene d'azione mal le sopporta, con uno Snaso che anche se puro fanservice continuo ad amare e le faccette di Dan Fogler che un sorriso lo strappano lo stesso.
Tutto qui?
Sì.


È la regia, quindi, da premiare.
Quella pirotecnica di David Yates che regala emozioni ad ogni combattimento ma che si ritrova a gestire una sceneggiatura di bassissimo livello.
Per sua fortuna, guadagna un Jude Law in gran spolvero che non disdegna di inquadrare in continuazione con intensi primi piani, ormai più protagonista di Eddie Redmayne, e guadagna pure un Mads Mikkelsen più affascinante del reo Johnny Depp.
La tanto chiacchierata storia d'amore che in Cina verrà censurata (ergo, taglieranno due frasi appena) scalda il cuore ma non basta per scioglierlo di fronte a una saga che mai come in questo capitolo centrale mostra i suoi limiti.


Un capitolo che a conti fatti, riporta al punto di partenza, con dei misteri in meno da svelare e molto meno appeal per il futuro.
C'è una guerra alle porte che potrebbe rimescolare le carte, ma c'è una delusione che serpeggia inarrestabile e che spegne già gli entusiasmi per una saga che forse non s'aveva da fare.
O almeno, non così.

Voto: ☕☕½/5

12 commenti:

  1. Oggi usciamo in contemporanea. Rispetto al secondo, un pasticciaccio senza capo né coda, questo ha il pregio di volare un po' più basso, anche se la magia innocente del primo Animali Fantastici si è un po' persa.
    Da Potterhead della prima ora, però, io "lo avevo detto" che Silente non è mai stato straight XD

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    1. Con quei vestiti a tenda, qualche dubbio poteva farmelo venire! Che poi com'è passato dall'eleganza di Jude a quella, ehm, comodità?
      Una saga che comunque non spicca il volo, con due capitoli davanti riprendersi sarà dura.

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  2. Le saghe come questa perdono in partenza! Vivono della leggenda di chi le ha precedute ma cadono nel dimenticatoio in un soffio di Eolo!

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    1. Purtroppo sì, ma il materiale di partenza stuzzicare comuqnue. È lo sviluppo che lascia a desiderare...

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    1. La magia del grande schermo mi aveva ingannato, rivisti a casa li ho rivalutati, ma questo nemmeno in sala ha convinto.

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  4. È al cinemino qui da me, ma non ho nessuna voglia di andare. Adorabile il primo, ma già il secondo che noia...

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    1. Ti capisco, non fosse stata per la serata organizzata fra amici avrei tentennato anch'io.

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  5. Io avevo già fatto una gran fatica ad arrivare alla fine del primo, e ora che ci penso non sono nemmeno sicuro di avercela fatta a concluderlo, figuriamoci se mi cimento con questo... :)

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    1. Avevi fatto una gran fatica anche con Harry Potter, direi che J.K. non fa proprio per te. Ma come sceneggiatrice pura nemmeno per me.

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  6. Non lo andrò a vedere
    e conoscendo gli spoiler, a me Credence come età sembra un fratello (come giustamente ce lo hanno presentato) più che un figlio rispetto ai due fratelli Silente

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    1. In realtà io lo vedo così giovane e Silente e fratello così avanti con gli anni che non mi ha sorpreso come notizia, anzi, ha molto più senso.
      Film così visti al cinema guadagnano sempre qualche punto in più, magia del grande schermo.

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