28 febbraio 2018

Il Filo Nascosto

Andiamo al Cinema

È un film strano Il filo Nascosto.
Difficile classificarlo, difficile definirlo, difficile capirlo e pure capire se mi è piaciuto.
È un film di Paul Thomas Anderson, e questo dovrebbe bastare come motivazione ai dubbi di cui sopra, come spiegazione, pure, come premessa necessaria.
Che tra me e Paul Thomas Anderson non ci sia un ottimo rapporto, è cosa risaputa. Tanto tecnicamente stupefacenti, intensi, densi i suoi lavori, quanto freddi, incapaci di arrivare al mio cuore, si fermano al cervello. Che non è un difetto, anzi. Ma nemmeno un pregio, purtroppo.
E questa volta?


Questa volta è difficile dire anche di cosa parli, Il Filo Nascosto.
Racconta una storia d'amore, strana, diversa, una ricerca del bello a tutti i costi, una costante propensione a rimanere uguali, portando gli altri a cambiare e modellarsi in base alle proprie abitudini, ai propri standard, al proprio essere.
Racconta delle fatiche e del genio di un sarto d'alta moda, di quelli che studiavano e creavano il vestito, lo confezionavano o la facevano confezionare ad uno stuolo di sarte silenziose e laboriose, per poi far fare ingressi nella società, matrimoni, feste e balli agli abiti come alle donne che li indossavano.
Racconta il cambiamento di una ragazza, goffa cameriera prima, modella poi, amante nel mentre, ma che sa essere più di un capriccio, più dell'ennesima ragazza che finisce per abitare con quel sarto e con la sorella dispotica e gelida. Una ragazza che con l'abito giusto, il trucco giusto, trabocca di bellezza e di sicurezza.


È un film sulla bellezza, allora, Il filo nascosto.
Un film che trasuda eleganza ad ogni scena, ad ogni inquadratura, ad ogni abito e ad ogni nota della colonna sonora composta dal fido Jonny Greenwood che si fa quanto mai portante, in grado da sola di accompagnare, innalzare e cambiare un momento.
Al contrario, la sceneggiatura è quasi ridotta all'osso, i dialoghi fossero stati in bocca a qualcun altro, risulterebbero banali, quasi ridicoli, ma nella voce di Daniel Day-Lewis, con il suo sguardo, le sue rughe, le sue sopracciglia pure, acquistano un significato altro. Non da meno Vicky Krieps, dall'inglese stentato, ma intenso.
Pensando a tutto questo, a quella trama fatta di un amore difficile da classificare che passa dalla fascinazione, alla stanchezza, alla dipendenza quasi sadica (con funghi che -dopo Sofia Coppola- tornano ad essere protagonisti al cinema), verrebbe da dire che no, nemmeno nel raccontare questo amore PTA è riuscito a metterci il cuore.
Ma, questa volta, c'è un gran ma da scrivere, un ma che riguarda una composizione tutta, quel lato tecnico che prende il sopravvento, e che il cuore, invece, ce l'ha eccome. E travolge, lascia attoniti di fronte a un'eleganza innegabile, a una bravura che riesce a reggere anche la storia più flebile, la sceneggiatura più fredda.
E, per questa volta, questo mi basta.


Regia Paul Thomas Anderson
Sceneggiatura Paul Thomas Anderson
Musiche Jonny Greenwood
Cast Daniel Day-Lewis, Lesley Manville, Vicky Krieps
Se ti è piaciuto guarda anche
Voto: ☕☕☕/5

6 commenti:

  1. Sarei dovuto andare ieri, ma il freddo mi ha scoraggiato.
    Vediamo in questi giorni. Senz'altro prima di domenica.
    Anche se, mi sa, c'è più freddezza in Anderson che fuori.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Tanto freddo nella trama, quanto caldo nella tecnica. Difficile incasellarlo, capirlo, consigliarlo. Non ti resta che vederlo, insomma :)

      Elimina
  2. Bellezza estetica, ma sceneggiatura che scade nel ridicolo, eccome.
    Finale degno di una puntata di Pretty Little Liars, e manco di una di quelle belle... :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Se lo dici tu, esperto e fan, mi fido. Per fortuna il livello tecnico è altissimo, ed è riuscito a scaldarmi e sollevarmi dal resto.

      Elimina
  3. andrò a vederlo perché la SuperMamma me l'ha chiesto,
    e lei queste cose non me le chiede mai...

    forse per il film in se e per se,
    farei anche un po' a meno.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non conosco i gusti della tua SuperMamma ma il film non è dei più leggeri né dei più immediati, ma di eleganza ce n'è da vendere... almeno visivamente, sarà una bella serata ;)

      Elimina