18 maggio 2018

A Beautiful Day - You Were Never Really Here

Andiamo al Cinema

Torni a casa tardi, è stata una lunga giornata, hai fatto il tuo dovere, ripulito una vita, una stanza d'albergo, te stesso, e sei tornato a casa, da quella madre anziana che ancora ti fa ridere, ma che ti fa pure preoccuppare.
Inizi una nuova giornata scoprendo di non poterti più fidare del tuo contatto fidato, vieni ingaggiato per un nuovo lavoro, facile, almeno all'apparenza, veloce, e soprattutto ben retribuito. Inizi le ricerche, ti sfoghi contro della brutta gente e i loro brutti vizi, salvi quella giovane ragazza che devi salvare, e aspetti che arrivi qualcun altro a prenderla in custodia.
Ma qualcosa va storto.



A chi l'hai fatta pagare non va giù che gliel'hai fatta pagare, e iniziano le vendette, le violenze, contro di te, contro i tuoi cari.
Torni a casa, e non ci trovi più niente, niente per cui valga la pena andare avanti, o forse sì: salvare ancora chi alla fine riesce a salvarsi da solo, creando uno strano circolo, che ti riporta lì dove in fondo sei sempre stato, in una casa con una madre che piange, un padre che ti urla contro, e un martello da prendere in mano. O lì, in mezzo a quel deserto dove hai provato a soffocare questi fantasmi, ma con una divisa e una stecca di cioccolato in mano, ti sei ritrovato con altri fantasmi con cui fare i conti.
E finisce la giornata, una giornata lunga due notti, e ne inizia un'altra, tutta da scrivere, che forse, chissà può essere davvero una bella giornata.
Di certo, tutto questo è un bel film.
Meglio, un signor film.
Non facile, non veloce, lo so.
La lentezza è una sua pecca, ma con la giusta predisposizione, con il perdono verso quell'inizio particolarmente ostico, dalla vita di Joe, da Joe stesso, enigmatico ed ermetico com'è, si viene presi.


Un signor film non lineare, poi, con sprazzi di passato, di ricordi, di fantasmi, che tormentano il tormentato Joe, sicario per forza, scrupoloso nel suo lavoro, e con un cuore, nonostante i modi duri, nonostante la sua freddezza glaciale e gli istinti suicidi che spesso fanno capolino.
Il bello, di questo signor film, allora sta qui.
Sta in una scrittura secca, in cui le parole e i dialoghi sono distribuiti con il contagocce, ma la densità si respira nella composizione delle scene, nel montaggio, nello sguardo e nel corpo appesantito e segnato del solito fuoriclasse Joaquin Phoenix.
Il bello sta anche in una colonna sonora che non può che diventare protagonista, straniante e anni '90, scritta da quell'altro fuoriclasse di Jonny Greenwood.
Il bello, sta nella regia di Lynne Ramsay, che dopo ...e ora parliamo di Kevin mi assesta un altro pugno allo stomaco difficile da dimenticare, da assorbire. Anche se Joe è il tipico personaggio che non potrebbe mai essere protagonista, anche se la sua vita da fantasma attanagliato da fantasmi lo rende invisibile agli occhi degli altri, lui resta, torna, salva e va avanti. E un sorriso che non dovrebbe esserci, vista la giornata, gli anni passati, fa presagire che la scelta è stata quella giusta.

Voto: ☕☕☕/5


6 commenti:

  1. Indimenticabile non l'ho trovato, almeno non come la tragedia della Swinton in Kevin, ma una regia ipnotica e un signore attore sanno salvarlo per fortuna dal già visto. Cosa bella, perché le storie cambiano in base a come scegli di raccontarle. E la lentezza, qui, è un pregio.

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    1. Almeno tu mi appoggi, credo sia questione anche di mood, il giovine è crollato dal sonno dopo pochi minuti, io passati i primi momenti di lentezza, ne sono stata rapita. Sì, Phoenix fa il più, ma anche la sceneggiatura e il modo di scomporla.

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  2. Lisa, quest'anno non ne azzecchi una.
    Sei la nuova Ford ahahaha ;D

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    1. E se invece fosse il contrario? Faccio un po' la polemica che ricordo tanta noia per Drive -nonostante Ryan, Carey e qualche scena effettivamente cult, anche se di anni ne son passati troppi e un secondo tentativo me lo devo dare- mentre qui con il taglio diverso della storia l'ipnosi è stata inevitabile.

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  3. Ahahah pensa che roba, io e Cannibal concordiamo.
    Per me film ben girato, ma vuoto e noiosissimo.

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    1. Una sorpresa anche per me, materiale e protagonista decisamente fordiano, che succede a sto giro? ;)

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