15 luglio 2019

Il Lunedì Leggo - Il Tennis Come Esperienza Religiosa di David Foster Wallace

Lo dico ogni volta, ma è giusto ripetersi: mi concedo un libro di DFW l'anno, per continuare così a trovare la sua voce, il suo punto di vista, la sua narrazione geniale finché possibile, finché i titoli a disposizione non finiranno.
Per fortuna, mi aiutano le case editrici, che scovano e pubblicano saggi in Italia ancora inediti allungando così la mia lista, che finirà con quel Re Pallido rimasto incompiuto.
Quest'anno, sono andata di leggerezza.
Sono andata ancora sul tennis, quello che copriva due saggi di quelli presenti in Tennis, TV, Trigonometria e Tornado.



Come non sono per i racconti (ma è sempre bello essere smentita), ho sempre pensato di non essere da saggi.
Mi piacciono le storie, mi piacciono le menti che queste storie inventano e tessono.
Ma si può scoprire che le storie sono anche quelle reali, che una semplice spedizione in un prestigioso campionato di tennis può offrire materiale di cui scrivere.
Io lo faccio con umiltà e senso di disagio nell'espormi la Domenica, mentre David Foster Wallace lo fa per il New York Times Magazine.
Breve se non brevissimo, in Democrazia e commerci agli US Open si racconta dell'Open del 1995 e dell'esperienza -religiosa- che è osservare Roger Federer sul campo.
La sensazione, però, è che non avesse così tanta voglia di andare a New York nel '95, David.
Si limita ad osservare e riportare quanto vede, analizzando gli stand enogastronomici, i gadget in vendita, il pubblico che si assiepa sulle gradinate divisi in veri appassionati, semplici turisti, perditempo.
Lui osserva, giudica lo stile e i look dei giocatori, fa ipotesi sulle questioni economiche e di mercato che aleggiano attorno all'organizzazione. Ma al reportage manca la scintilla. C'è appena un attimo, mentre mangia in disparte il suo spuntino, c'è nel finale che lo vede passeggiare nei dintorni dei campi, con bagarini che gli si approcciano e la sua storia che si conclude.


Diversa è la questione per Federer come esperienza religiosa.
Dove la passione per il tennis che lo anima da sempre torna viva e palpabile.
L'esperienza di osservare un giocatore tecnico e preciso, fisico e diverso com'è Federer è davvero resa come un'esperienza religiosa. Niente a che vedere con il vederlo davanti alla TV: la vera esperienza la si ha a bordo campo, in cui i Momenti Federer sono palpabili, la velocità reale, il punto di vista privilegiato rispetto a quello compresso delle telecamere.
Il DFW al suo meglio è qui, fra le pagine che raccontano questa sua esperienza, mentre analizza giochi e stili, mentre dà piccole lezioni di storia sul tennis di per sé, rendendoci partecipi di aneddoti ed errori di Wimbledon e il suo museo.
Vero è che questi saggi sono più per chi di tennis ci capisce -io ancora non so il ruolo delle varie linee del campo-, ma anche se in grado minore e con meno coinvolgimento, è stata un'altra volta un piacere immenso ospitare David per qualche giorno sul mio comodino.
Appuntamento alla prossima estate.

2 commenti:

  1. E io ogni anno ti leggo, ogni anno mi chiedo da cosa partirei per conoscere David.
    Anche se tardo, forse, perché ho il sospetto che non farebbe per me.

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    1. E io ogni anno non posso che dirti: provaci! Se vuoi partire dalla fiction La scopa del Sistema e i racconti di Brevi interviste con uomini schifosi sono i più abbordabili, per i saggi consiglio Una cosa divertente che non farò mai più, una delle rare volte che un libro mi ha fatto sbellicare dalle risate ;)

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