26 gennaio 2021

In Breve: I Hate Suzie - History of Swear Words + Ep. Speciali Euphoria - Doctor Who

Non propriamente comedy, facciamo una dramedy e un documedy (esisterà come termine?) entrambi sboccati e sopra le righe.
E poi due episodi speciali, uno evitabilissimo che stavo pure per dimenticarmi di una serie che sembra aver perso lo smalto, un altro praticamente perfetto di una serie sempre più perfetta.


I Hate Suzie

In Breve: Suzie Pickles è un'attrice di successo. Dopo essere stata un'eroina in un ipotetico universo Marvel, è protagonista di una serie con gli zombie e sta per fare il grande salto diventando una principessa Disney. Ma il suo telefono viene hackerato e foto che non lasciano nulla all'immaginazione iniziano a circolare, mettendo in crisi il suo matrimonio, la sua carriera e lei stessa, che affronta il tutto come un lutto attraverso non 5, ma 8 stadi personalizzati.


Chi c'è: c'è soprattutto lei, Billie Piper, anche produttrice, protagonista assoluta e strepitosa, sfatta e odiosa come poche altre protagoniste. 
C'è Daniel Ings, padre amorevole del loro figlio sordo, ma incapace di perdonarla, e c'è Leila Farzad amica/agente a cui tocca il compito di sostenerla e riabilitarla.

Funziona? Il titolo lo dice fin da subito: Suzie la si odia.
Nel bene e nel male.
Lei che non riesce a stare zitta, a stare ferma, a dire la verità o a mentire quando serve e si scava continuamente la fossa da sola. Colpa di un passato difficile da gestire, di un amore che sembra spento e di una nuova relazione che sembrava una parentesi felice. 
Gli episodi speso più lunghi del necessario non aiutano a volerle bene, ma grazie alle canzoni giuste, ai tocchi assurdi e al politicamente corretto lasciato in un angolo, la serie si fa sicuramente notare.

Momento Migliore: un matrimonio inglese al 100% sulle note di American Pie, l'inizio, in un set fotografico casalingo in cui l'ansia la fa da padrone, ma soprattutto un intero episodio alla ricerca di un orgasmo.

Tornerà: il finale aperto lascia tutto in discussione, trattandosi di una (mini)serie inglese, potrebbe anche chiudersi così.

Voto: ☕☕/5


The History of Swear Words

In Breve: qual è l'origine delle parolacce più diffuse in America?
Da Bitch a Dick, da Pussy a Damn queste vengono commentate da comici e spiegate da esperti, il tutto coordinato da un presentatore d'eccezione.


Chi c'è: c'è lui, l'unico e inimitabile Nicolas Cage, che come un lord presenta e lega i vari momenti dedicati alla parolaccia dell'episodio. 
Se i linguisti e i professori scelti sono simpatici e bravi comunicatori, sono le personalità dello spettacolo che si fanno notare da Sarah Silverman a Nick Offerman, da Open Mike Eagle a London Hughes.

Momento Parola Migliore: la lotta è dura, tra Fuck e Pussy è difficile scegliere.

Funziona: eccome! Divertente e informativo, approfondito e leggero, è il format Netflix applicabile a tutto che sempre può funzionare.

Tornerà: Netflix non l'ha ancora confermata per una seconda stagione, ma che la storia possa proseguire, con altri temi, ce lo si augura.

Voto: ☕☕½/5

Doctor Who - Revolution of the Daleks

AAA Cercasi entusiasmo perduto.
Che fine ha fatto l'amore per Doctor Who che regnava da queste parti?
Che fine ha fatto la bellezza di una serie longeva che non mostrava i segni dell'età?
Se n'è andata a causa dello show-runner Chris Chibnall, non tanto per la contestata idea di fare del Dottore un personaggio femminile, perché il Dottore continua a non comportarsi in modo diverso (forse solo in modo meno incisivo) e il genere non viene sfruttato.
Per buona pace di Jodie Whittaker che s'impegna e ci mette il suo, ma sono i companion e le storie di cui è protagonista ad essere davvero scadenti.
Non da meno questo speciale di Capodanno, in cui tornano gli arcinemici del Dottore alla faccia del voler puntare su nuove idee...


Io manco lo sapevo ci sarebbe stato, questo speciale, poi ho intercettato dei tweet, me ne sono dimenticata, poi ne ha parlato Cassidy e mi ha spinta al recupero.
Un episodio sciatto, dove si punta alla nostalgia del passato con un inizio che mette insieme altri arcinemici della serie e la presenza del botulinato Jack Harkness, che però non salva la baracca.
Tutto procede senza mai davvero interessare, ci si lascia dicendo addio a due companion che non sono rimasti nel cuore e tenendo quella più anonima del trio, forse per giocare la carta dell'amore lesbo. Chissà.
Di certo serve una nuova direzione alla serie, e un nuovo sceneggiatore visto come si sono persi parecchi fan lungo la strada, riscrivendo una storia che non si condivide e che nel futuro prevede non più una nuova stagione, ma episodi speciali (conoscendo Chibnall a parlare dell'attualità con i pennarelloni grossi, come sa fare lui, cit.).
A ridatemi David Tennant e Billie Piper!

Voto: ☕/5


Euphoria - F*ck Anyone Who's Not a Sea Blob

Dopo Rue, Jules.
Dopo la lunga conversazione a due in una tavola calda alla vigilia di Natale fra Rue in ricaduta e il suo sponsor, Jules che si confessa a cuore aperto ad una psicologa.
Parla dei suoi tormenti, delle sue decisioni, dei suoi amori e del suo passato.
E si aprono parentesi, mostrandoci fatti che avevamo dimenticato, che non sapevamo, che l'hanno portata a quella fuga e ora al ritorno.
Come in Trouble Don't Last Always le parole pesano, il ritmo le sostiene e guardare questo episodio speciale è pura gioia per chi ama le sceneggiature fatte di parole e parole e parole.
E di musica, con Liability che risuona in modo magico, con scene di sesso appassionato a fare da sfondo.


Sam Levinson si dimostra una penna sopraffina, che sa mantenere alta l'attenzione e che cura i suoi personaggi a tutto tondo. Non a caso, a co-scrivere con lui è la stessa Hunter Schafer, che parla di tutte le sfumature dell'essere trans, di tutte le paure, le decisioni, le scelte che questo comporta.
Un'analisi di una mente che soffre, in cui le domande di contrappunto di una psicologa portano a nuovi dubbi, a nuovi approfondimenti, a venerarla e volerla come proprio supporto.
Forse solo un filo meno magico e meno diretto dell'episodio di Rue, questo speciale è proprio come Jules: pieno di sfaccettature e parentesi, di sogni e di incubi, di dubbi e di ricordi.
Ora non resta che aspettare la seconda stagione.
Questi assaggi rendono l'attesa ancora più difficile.

Voto: ☕½/5

9 commenti:

  1. Ho cominciato a guardare la History of Swearwords solo per Cage e mi sono trovata davanti un ottimo prodotto, più interessante che divertente, perfetto per chi adora le lingue come me e cerca sempre di imparare qualcosa di nuovo per le sue "traduzioni". Che poi lui sia meraviglioso, beh, è palese!!

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    1. Tempo fa avevo iniziato a seguire anche In Poche Parole, Netflix riesce a produrre serie informative e stuzzicanti ben fatte.
      Qui hanno calato l'asso Cage, e hanno fatto benissimo!

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  2. Non vedo l'ora di vedere Euphoria!

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    1. Io ho deciso di rivederla, mi rinfresco la memoria, allento l'astinenza fino alla seconda stagione ;)

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  3. Della Piper continuo a cercare forsennatamente l'esordio alla regia, Rare Beasts, presentato a Venezia e unico film in cui non sono riuscita ad entrare in sala, troppo pubblico, in ritardo io. Sono due anni che lo aspetto e visto come se la cava da paura qui, mi aspetto gran belle cose.

    L'unico modo per resistere fino alla seconda stagione di Euphoria sarà riguardarmi la prima, questo episodio mi ha fatto capire di essermi dimenticata un po' di cose, quale scusa migliore?

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  4. Ho provato a vedere la storia delle parolacce ma non sono arrivata a finire il primo episodio, l'ho trovato piuttosto fastidioso, non abbastanza divertente né abbastanza informativo... ma mi fai venire voglia di tentare con un diverso episodio!

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    1. Provaci, perché a me ha catturato da subito proprio per il suo stare nel mezzo tra informazione e intrattenimento.
      Unico consiglio, pure i sottotitoli vanno in inglese o poco ci si orienta ;)

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  5. Sono pronto a odiare Suzie. E, forse, ad amare la sua serie. Peccato che in giro non l'ho ancora trovata...

    History of Swear Words per me non è per niente informativa. Sarà che sulle parolacce so già tutto. :)
    Divertente, purtroppo, nemmeno. Inoltre, nonostante gli episodi siano brevissimi, per metà del tempo sembra non sappiano che pesci pigliare. Insomma: per quanto mi riguarda è una cazzata. :D

    Doctor Who mai vista...

    Euphoria ci ha regalato un altro episodio enorme. L'unico problema adesso è che la seconda stagione dovrà impegnarsi davvero un sacco per non deludere. ;)

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    1. Non capisco perché ma le serie inglesi sono le più difficili da trovare, cercando però ci sono anche con i sottotitoli, che Suzie potresti davvero amarla/odiarla tu ;)

      Le Swear Words di Cage a me hanno divertito/informato, mi è piaciuto come hanno organizzato gli episodi, come hanno scelto comici ed esperti. Non sarà indimenticabile, ma un suo perché a noi che le parolacce le usiamo poco, lo lascia.

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