16 gennaio 2021

Sylvie's Love

Andiamo al Cinema su PrimeVideo

RICETTA PER UN POLPETTONE

INGREDIENTI
Due innamorati
Una famiglia che li ostacola
Due carriere da perseguire
Alcuni sogni da realizzare
Problemi q.b. (si può variare dalla gravidanza all'orgoglio, dai segreti agli equivoci di tradimento)
Una manciata di amici di contorno a insaporire

PROCEDIMENTO
Amalgamare poco a poco tutti gli ingredienti spalmandoli in 5 anni raccontati tra presente e flashback.

Lasciar cuocere a temperatura lenta, molto lenta per un paio d'ore circa.

Condire con abiti da favola e musica adeguata, servire caldo.

Eccolo qui il polpettone classico.


Una sua variante è però appena arrivata.
Arrivata in streaming, e già questa è una novità rispetto a quei polpettoni che i nostri genitori o nonni vedevano in TV nelle lunghe serate di Rete4.
Il polpettone 2.0 è Sylvie's Love, un titolo che è proprio da polpettone e che potrebbe trarre in inganno se la protagonista non fosse Tessa Thompson, una che in un polpettone non la vedresti.
L'operazione di Eugene Ashe sembra quella di prendere questi classici film di storie d'amore piene di ostacoli e di non detti, di addii e di rincontri, di passione che si sfoga e di una vita da rimettere in discussione, adattandola alla comunità nera.
C'è quindi spazio per il jazz, per i riferimenti alla Motown, per il razzismo e la difficoltà di emergere nel lavoro, soprattutto se si è donna.
Sono pur sempre gli anni '50 e poche sono quelle che si emancipano, che alla vita in casa preferiscono e riescono ad avere una carriera.


Pur giocando in un rifacimento al sapore d'altri tempi, il risultato risulta in parte indigesto come un polpettone qualunque.
I 114 minuti si sentono tutti, e i tanti equivoci che Sylvie e Robert devono affrontare e risolvere finiscono pure per stancare, sul finale si esagera, si cerca l'ennesimo scontro.
Di troppo.
Pensata come un miniserie, avrebbe potuto funzionare meglio approfondendo anche i comprimari.
Tessa Thomspon è bella e brava in qualunque età la si metta, il fascino di Nnamdi Asomugha è innegabile anche se più colore e impegno lo dà la cugina Aja Naomi King, mentre ancora non mi è chiara la presenza pubblicizzata di Eva Longoria il cui ruolo o è stato tagliato in fase di montaggio o lo si poteva gestire meglio.
Decisamente più curato tra fotografia e ambientazione di uno sceneggiato qualunque, con un sapore a La La Land che non dispiace e romantico nonostante tutto, la ricetta del polpettone si aggiorna pur rimanendo non adatta a tutti i palati.


Voto: ☕☕½/5

6 commenti:

  1. Visto sotto Natale. L'ho trovato scialbo e recitato malissimo, ma esteticamente carino. Peccato.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mi sono fatta l'idea che fosse recitato in stile soap apposta per il genere, ho preferito pensarla così.
      Mi aspettavo più romanticismo e meno melensa, un peccato davvero.

      Elimina
  2. Peccato, speravo che fosse qualcosa di più gustoso di un polpettone.
    Un pochino però mi ispira comunque...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Purtroppo resta indigesto per lunghezza e pesantezza finale, poteva essere una miniserie molto più gustosa pur non avendo moltissimo da dire.
      La Thompson sa comunque farsi ben volere.

      Elimina
  3. Vabbè un occhiata gliela do, magari mi piace...vediamo xD

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Un'occhiata se la merita comunque vista anche la penuria di nuove "uscite", ma ci si aspettava di meglio.

      Elimina