Color Out of Space

Andiamo al Cinema a Noleggio

Dai, su, te lo sei appena visto in History of Swear Words, come puoi non volerne ancora?

Che poi, guardala, questa locandina dice: sceglimi, ti stupirò.

Pure la produzione, non vedi, è della SpectreVision, quella fondata da quel matto di Elijah Wood e da Daniel Noah e Josh C. Waller, che ha prodotto quella pazzia di Mandy che ancora ti chiedi com'è che il tuo migliore amico te l'ha messo in Promessa, e in realtà lo sai, lo sai come e quando se l'è visto lui ma rispettiamo la privacy.

E allora, lo guardi?

In fondo ha il benestare della Bolla che l'ha pure piazzato nella sua classifica di fine anno, vuoi non fidarti di un'esperta?

L'hai visto, no, da cosa è tratto questo film?

No?

È la terza volta nel giro di un anno che il nome di Lovecraft salta fuori.

Quell'autore che ti faceva paura, che un po' ti respingeva con i suoi racconti macabri e che hai voluto celebrare nella tua ignoranza con Il Seme della Follia e poi scoprire un altro po' nell'omaggio che è stato Lovecraft Country, da cui forse qualcosa in più ti aspettavi.

Hai bisogno di un'altra motivazione?

Bene: oggi è il Nicolas Cage Day, un po' in ritardo rispetto al suo compleanno, ma riunirsi agli altri blog è sempre un piacere, soprattutto se è Nicola Gabbia a chiederlo.

Allora si va.

Si va e si finisce nel bel mezzo di un bosco del New England, abitato da una giovane strega che compie riti ancestrali.

No no.

Fermi tutti.

Abitato da Nicolas Cage e famiglia, che ha ristrutturato la casa del padre, conta di allevarci gli alpaca,

di crescerci quei tre figli così diversi fra loro (una teenager alternativa, un classico fumatore d'erba, il piccolo di casa) e di ritrovare la pace dopo la mastectomia della moglie.

Una vita da sogno, la loro?

Circa.

Una vita come tante, fatta di cene non propriamente gustose, di traumi passati da superare.

Tutto cambia quando tutto si tinge di rosa.

È un meteorite che cade nel loro giardino, che contamina la loro acqua, che contamina loro e praticamente ogni cosa.

Quello che succede poi è tutto un trip, lisergico allo stato puro, assurdo ed esagerato dove le cose si fondono, l'orrore prende il sopravvento, la logica si perde.

La famiglia va tenuta unita?

La famiglia va protetta?

Le autorità possono sapere qualcosa?

Quel vicino "speciale" cosa sa ?

E chi lo sa, si finisce in un vortice di follia e mostruosità dove è l'atmosfera, sono gli effetti speciali, è quel colore rosa a farla da padrone.

Regalando scene che fanno perdere la testa, i sensi, aiutati da una colonna sonora decisamente ipnotica.

A incantare nel disgusto, a far rabbrividire e chiedersi: cos'è che sto vedendo?

E Nicolas Cage?

Lui, il festeggiato, com'è in questo film?

Se fossimo in quel meraviglioso Corso all'interno del Community College di Greendale, questa sarebbe da classificare come una buona o una cattiva interpretazione?

Esagera, delira, regala GIF, regala risate ed emozioni.

È insomma un Nicolas Cage che fa Nicolas Cage, vittima del suo personaggio o forse troppo preso dai dolori di un padre che perde corpi e testa.

Lo mettiamo fra i buoni?

Mettiamolo fra i non classificabili, lui come questo film, fra quei titoli che sono decisamente troppo per il mio palato snob e per il mio stomaco debole.

A scelta.

Decisamente non la mia cup of tea.

Teniamoci le GIF, allora, teniamoci i momenti alla Nicolas Cage che alla fine se siamo qui, è per celebrarlo come si deve.

I festeggiamenti continuano su questi blog:

Lazy Fish: Color Out of Space

La bara volante: Red Rock West

Director's cult; Face/Off

La stanza di Gordie: Il mistero dei templari

Non c'e' paragone: Pay the Ghost

Il Bollalmanacco: Drive Angry