2 luglio 2021

Only You

È già Ieri -2018-

È estate, e si sa, per me è la stagione incontrastata dei Boy-meets-Girl o delle sue varianti.
Insomma, di quei film romantici e leggeri, che si fanno guardare con gli occhi a cuoricino.
E c'è una formula, invariata, per scrivere di questi film:

Lei è Elena, ancora single, nonostante le sue amiche siano già accasate e con pargoli al seguito. Ha 35 anni e non li dimostra, cerca di sfuggire all'ennesimo tentativo di appuntamento al buio.
Lui è Jake, 26 anni, ancora studente, DJ per passione.
Elena e Jake si incontrano nella notte di Capodanno, lei brilla, lui sobrio, lei affascinata, lui pronto a soccorrerla: condividono un taxi, qualche chiacchiera innocente, e alla fine finiscono a letto insieme.
Quella che sembrava un'avventura da una notte, diventa però altro.
Diventa una storia seria, in cui Elena deve confessare la sua vera età dopo un'innocente bugia e dove l'amore e (soprattutto) la passione regnano sovrane, tanto da far loro pensare dopo appena un paio di mesi: perché non facciamo un figlio?


Da qui, il boy-meets-girl si ferma.
È durata un attimo, l'illusione di leggerezza e il romanticismo nell'inizio di questa storia con tanto di canzone meravigliosa a far da sfondo.
Only you si trasforma in altro.
Diventa la testimonianza di tentativi e fallimenti di una coppia nel cercare di avere un figlio.
Lo stress, l'ansia, il sesso meccanico, la rabbia, la delusione, la frustrazione che crescono mese dopo mese.
E l'accettare che naturalmente non si può, l'affidarsi ad alto prezzo ad esperti che dicono no, nemmeno così si può.
Mentre gli amici continuano a figliare, mentre le differenze, le paure, vengono a galla.
Così, l'amore che Elena e Jake avevano, che stava ancora crescendo, sembra svanire.
Si conoscono davvero?
Si amano davvero?
O la loro era diventata un'ossessione perché "vuoi mettere che figli carini faremmo insieme?".


E noi, spettatori, cosa proviamo nei loro confronti?
Difficile dirlo.
Difficile empatizzare.
Con la solita bravissima Laia Costa che non disdegna di concedersi nemmeno qui, con il solito stropicciato Josh O'Connor che viene sempre da abbracciare.
Ma a ben guardare, nemmeno noi conosciamo bene i loro personaggi.
Si accennano ferite passate, si accennano rapporti di amicizia, di genitori assenti, nemmeno si sa che lavoro faccia Elena o quanto davvero si sono conosciuti, vissuti, lei e Jake.


Ammetto che potrebbe essere la delusione a parlare, per come Only You era partito così bene, con I Want You scelta perfetta e un'alchimia palpabile, per poi appesantirsi sempre più.
Potrebbe essere la mia mancanza di comprensione nell'ossessione per la maternità o potrebbe essere l'aver visto quella meraviglia dell'episodio 4 di Moments in Love di Master of None che meglio condensa, fa capire, vivere, l'inferno che può essere la sterilità per una donna.
Potrebbe. 
Ma alla fine, in quel finale che cerca di tornare lieto e romantico dopo averci fatto odiare i due protagonisti, Only You non è riuscito a convincermi come speravo.

Voto: ☕☕½/5

8 commenti:

  1. Elena è incapace di vivere l'amore che diventa solo un sogno irrealizzabile.

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    1. L'amore lo vive, diciamo che si fa distrarre dall'ossessione della maternità.

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  2. È lì, ancora in atteso di essere visto.
    Mi aspettavo qualcosa di diverso, ma il duo sicuramente merita.

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    1. Ah, ma quindi mi hai mandato in avanscoperta! Ero convinta lo avessi già visto e volevo quasi mandarti un messaggio chiedendoti come eri resistito alla pesantezza... Loro bravissimi e intensi, ma ad un certo punto dovevano darsi una calmata!

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  3. Noi senza figli, possiamo pure passare ad altro.. ;)

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    1. Meglio sì, che empatizzare diventa difficile :)

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  4. Pure io mi aspettavo un gioiellino romantico e leggero, e invece...

    Delusione anche per me. Che pesantezza di film!
    Sono proprio ossessionati, 'sti due. Ma da dove arriva tutta questa voglia di avere un marmocchio che piange e urla tra i piedi? XD

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    1. Valli a capire, soprattutto dopo un paio di mesi di frequentazione... ma godetevela finché potete!
      Come rovinare un inizio promettente con troppe paranoie.

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