Quelle che vengono chiamate minoranze, fanno sentire la loro voce.
Tre serie TV tra novità, rinnovi e gran finali, ne sono la dimostrazione.
Reservation Dogs
In Breve: quattro amici da sempre, vivacchiano nella riserva indiana dell'Oklahoma cercando di racimolare attraverso furtarelli e svendite quanto basta per andarsene in California, il sogno del quinto amico, che non c'è più ucciso dall'aria di prigionia che aleggia in quelle terre.
Tra scontri con un'altra gang, poliziotti sui generis e zii/cugini da conoscere, ne vedranno e ne vedremo delle belle.
Chi c'è: c'è un cast di attori e tecnico interamente nativo americano, cosa mai vista in TV.
Quattro giovani e interessanti promesse, ma soprattutto c'è la mano di Taika Waititi a produrre il tutto, con il suo tocco d'ironia e il suo cuore inconfondibile tanto da lasciare spazio a Sterlin Harjo nel raccontare la storia della sua gente.
Episodio Migliore: se la giocano Uncle Brownie (1x03), nel conoscere quello zio/cugino che si è isolato dal mondo e parla della brutta bestia che è l'alcool e Come and Get Your Love (1x05), dedicato a quel poliziotto sui generis, preso in giro e sbeffeggiato, ma che poi merita rispetto.
Esempio di come anche le trovate comiche più strane, possono finire per commuovere.
Funziona? Sì, anche se ammetto che non si ingrana da subito.
Per assurdo, poi, è quando quello che si considera il protagonista -Bear- lascia spazio agli altri personaggi, che ci si inizia ad appassionare davvero.
Anche se più che una storia orizzontale di fuga e di scontri, sono le storie verticali dedicate anche a quell'amico che non c'è più a funzionare meglio.
Tornerà? Sì, è già stata confermata una seconda stagione e visto il bellissimo finale a scoprire il passato e lasciare domande sul futuro di questi amici ora divisi, non vedo l'ora!
Voto: ☕☕☕☕/5
Love, Life - Stagione 2
In Breve: dopo Darby, Marcus.
Ma ancora si parla della ricerca dell'amore tra trentenni frustrati a New York, mostrandoci una città a misura d'uomo, le tante scivolate in cui si incappa prima di innamorarsi davvero.
Si parte sempre con un matrimonio in odor di fallimento, c'è una costante a cui sempre si torna, nel mezzo, tanti amori sbagliati.
Chi c'è: Anna Kendrick c'è ancora, ma compare brevemente pur continuando a fare da produttrice.
C'è soprattutto William Jackson Harper, nuovo protagonista, cosa che comporta più di un approfondimento sul razzismo, vedi gli scontri con Leslie Bibb.
Episodio Migliore: in mezzo a tante relazioni da una notte, a un egocentrismo imperante anche da parte chi gli sta attorno, premio Yogi & Kian (2x08), in cui la più classica delle uscite fra uomini in mezzo ai boschi ha una svolta inaspettata.
Funziona? Purtroppo, meno del previsto.
E meno della prima stagione, zuccherosa e indie.
Sarà il punto di vista maschile, sarà il protagonista molto più antipatico e concentrato su di sé tanto da dimenticare in fretta l'ex moglie, sarà che si gira spesso a vuoto, ma questa seconda stagione non appassiona.
E soprattutto, in un finale rose e fiori dove la vita a NY sembra alla portata di ogni famiglia con il sogno di scrivere, si rasenta un po' il ridicolo.
Tornerà? Ancora non si sa se ci sarà posto per una terza stagione con un terzo protagonista e quindi un terza storia d'amore.
La speranza è che sia più a fuoco.
Voto: ☕☕½/5
Dear White People - Stagione 4
In Breve: siamo in un futuro imprecisato dove le pandemie e i lockdown sono all'ordine del giorno. Siamo con Sam e Lionel, che si ritrovano dopo anni e vogliono tornare a parlare dell'ultimo anno alla Winchester e farne un libro/documentario a chiarire finalmente quanto successo.
E cos'è successo?
Nella preparazione di un musical, il primo concesso all'ala nera dell'Università, di tutto: tra carriere che devono partire, diatribe da chiarire e pure un reality show a cui partecipare.
Il tutto, raccontato proprio in chiave musical.
Chi c'è: sempre loro, la bellissima Logan Browning più Brandon P. Bell, DeRon Horton, Antoinette Robertson, John Patrick Amedori, Ashley Blaine Featherson, Marque Richardson.
Episodio Migliore: difficile scegliere visto che la narrazione dedicata ad un personaggio per episodio continua a dare grandi soddisfazioni.
Meglio allora scegliere il finale, che si fa anche finale di serie, intenso e capace di tenere alta la tensione sulle sorti del destino di chi manca nel futuro. E di come il futuro, uguale ma diverso a se stesso, andrà avanti.
Funziona? Sì, capace di reinventarsi e di non snaturarsi, in questo nuovo stile musical riesce a convincere.
Spazio a canzoni serie e non degli anni '90, passando dagli NSYNC ai Proclaimers con Jamiroquai, Missy Elliott e le TLC per gradire, a fare della Winchester University un mondo politicamente impegnato, una bolla da cui ora si deve uscire.
Tornerà? Ovviamente, no.
Dopo quattro stagioni si è però finito con il botto, mica male quindi.
Voto: ☕☕☕½/5
Da subito subito no, ma dal terzo commovente episodio ho iniziato ad amare tutti e tutto.
RispondiEliminaReservation Dogs devo ancora finirla, ma per ora mi sta piacendo decisamente.
RispondiEliminaDi Love Life non ricordo se avevo finito la prima stagione o meno. Cosa che la dice lunga su quanto mi avesse entusiasmato. :)
Comunque, magari proverò a vedere cosa combina il nuovo protagonista al posto della Kendrick...
Dear White People mi aveva entusiasmato alla prima stagione, poi però mi ero perso con quelle successive. Forse per problemi a trovare i sottotitoli, o non so più perché. Sarebbe da riprendere, anche per la colonna sonora 90s, se ricordassi e che punto ero rimasto.
Reservation Dogs un gioiellino a cui voglio sempre più bene!
EliminaCon Dear White People ho ogni anno lo stesso problema: ricordo poco della stagione passata, dei personaggi. Ma mi oriento in fretta e questo finale musical sta in piedi anche da solo!