Mondo Serial
1995, il mondo impazzisce per un video porno.
Quello tra Pamela Anderson e il marito Tommy Lee, che in vacanza fanno all'amore più volte a favore di telecamerina.
Un video che inizia a girare lentamente, che la gente si passa, che guarda alle feste, che nelle scuole -parola del giovine- viene noleggiato dai più fortunati che ne hanno una copia.
Tutti, da lì in poi, parleranno di Pamela non solo come la prosperosa bagnina di Baywatch, non solo come la coniglietta di Playboy, ma soprattutto come quella del sex tape.
La storia che c'è dietro, è però molto più profonda e più interessante.
Se negli anni '90 ci si fermava alla superficie, alla patinatura di una coppia esagerata e da copertina, nei rispettosi anni '20 del 2000 si va a fondo.
E si scopre una storia di porn revenge, di ovvia discriminazione tra uomo e donna, di cicatrici difficili da sanare.
Ok, ok, scendo dalla cattedra del politicamente corretto, che Pam & Tommy è una serie seria, certo, ma sa essere esagerata come i personaggi che racconta. Così esagerata da trovarsi su Disney+.
Andando avanti e indietro nel tempo, mostrando nudità varie, facendo pure parlare quel matto di Tommy con il suo pene.
Ma, per nostra fortuna c'è di più.
C'è un ritratto molto profondo di Pamela che è più di una bambola sexy, e capisco perché mi è sempre stata simpatica, dai tempi di C.J. fino alle meno fortunate comedy V.I.P. e Una pupa in libreria che Italia1 trasmetteva nei suoi pomeriggi.
Una donna che sa usare e sfruttare la sua immagine, che cade ai piedi di uomini sbagliati, che sa che quel video per lei ha un peso diverso.
Dall'altra parte, Tommy, che nel suo essere un uomo cavernicolo ma anche innamorato, risponde con la violenza.
Nel mezzo, il ladro di quel videotape, il vendicatore il cui karma continuerà giustamente a giocargli brutti scherzi, di cui veste i panni un Seth Rogen diverso dal solito, verso cui provare inizialmente compassione, poi solo parecchio fastidio anche se mai ai livelli che provoca Nick Offerman.
Quanto quel video, rubato, venduto, visto, caricato, commercializzato e osannato, ha cambiato la vita di due persone, del loro matrimonio, e i brutti ceffi che ci giravano attorno, fa di Pam & Tommy un American Crime Story a tutto tondo.
E decisamente migliore delle ultime stagioni della serie antologica.
Capace di ricostruire e ritrarre un epoca come dei personaggi, dare spessore a riviste e carriere agli esordi, di parlare di quella strana cosa che è l'Internet ai suoi inizi, un tempo che sembra la preistoria.
Una riconoscibile ma anche trasformista Lily James diventa una Pamela splendida, ma ancor più il bel Sebastian Stan che si lascia andare ad essere un Tommy Lee più umano di quel che The Dirt aveva mostrato.
La loro storia, in attesa della versione di Netflix con un documentario presentato da Pamela in persona ancora più intimo, andava raccontata.
E andava raccontata così, tra il serio e il folle, tra profondità inaspettate e un amore davvero grande.
Oltre la barca, insomma, c'è di più.
Voto: ☕☕☕½/5
L'ho trovata una delle serie migliori degli ultimi tempi. Pensare che l'avevo cominciata a guardare "solo" perché amo Rogen e trovo Stan un figo pazzesco, invece sono riuscita persino a commuovermi in quella terribile puntata di pura rabbia in cui Pam abortisce mentre tutto attorno a lei crolla. Bella bellissima!!
RispondiEliminaIniziata anch'io senza chissà quali aspettative, l'ho trovata più profonda e più umana del previsto.
EliminaE Stan riesce a farsi amare anche con tutti quei tatuaggi e quella tamaraggine.
Una vera sorpresa, con episodio più profondi e tristi del previsto e una Pamela umana come me la immaginavo.
RispondiEliminaLa trasformazione dei due, solitamente elegantissimi, in tamarri nudisti è lo spettacolo in più.
Mi trovi d'accordo su tutta la linea, l'unico neo che ho trovato sono state certe situazioni trash (anche la chiacchierata col pene) sicuramente in grado di delineare i personaggi, ma che mi sarei evitato.
RispondiEliminaTutto sommato sono felice che ci siano anche quei momenti, che mettono in contrasto con la disperazione finale dei vari personaggi. Un bel prima e dopo, per una bella serie.
EliminaAvrei preferito qualche puntata di meno e un po' di follia in più, come nel secondo favoloso episodio, però tutto sommato è una discreta figata di serie. A tratti pure seria. :)
RispondiEliminaUna serie sorprendente, e tenendo conto della lunghezza variabile degli episodi, non mi è pesata.
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