17 ottobre 2023

Reservation Dogs - Stagione 3 (e ultima)

Mondo Serial

Come si scrive un finale?
Ce lo siamo chiesti parecchie volte quest'anno fatto di grandi addii, ce lo siamo chiesti appena una settimana fa.
Tra chi fa salti nel futuro, chi cerca di portare i nodi al pettine e chi di creare il giusto pathos con uscite di scena importanti, c'è chi di finale vero e proprio preferisce non parlare.
Chi continua per la sua strada, quella già tracciata, trovando una soluzione capace di commuovere e dare soddisfazione.
Non si è mai parlato abbastanza di Reservation Dogs, la serie creata da Taika Waititi e Sterlin Harjo che ci porta dentro una comunità di nativi americani che non ha mai smesso di soffrire.
Depressione, dipendenze, desiderio di fuga, famiglie sfaldate ma valori saldi. Quello della comunità, prima di tutto.
Quella di chi si aiuta, di chi si sostiene, di chi si guarda, e che c'è quando più si ha bisogno.
Avevamo conosciuto di Rez Dogs alle prese con la perdita del loro amico Daniel, li avevamo visti combattere contro un lutto difficile da accettare, tra chi dall'Oklahoma voleva scappare e chi non sapeva come restare.


Poi le cose si sono fatte ancora più interessanti, allargando i discorsi, andando indietro nel tempo, prendendo dentro la generazione dei genitori, con le loro dipendenze, le loro pazzie, le loro gravidanze indesiderate e l'equilibrio da cercare ancora adesso. Adulti per modo di dire.
E adesso, li ritroviamo tutti, in una stagione che va ancora più indietro, va all'epoca dei nonni, nelle boarding school che cercavano di educare i nativi al mondo cattolico, trovando risposte e soluzioni.
È un mondo che mescola realtà e finzione, credenze e leggende, con gli spiriti che tornano a dare una mano (e a fare da voce narrante almeno nel primo episodio), entità vendicative che però sanno anche salvare.
Questi ultimi 10 episodi sono 10 racconti perfetti di un'amicizia che si salda ad ogni età e di una comunità che non perde i suoi valori. I giovani imparano dai vecchi, i vecchi imparano dai giovani.
A comunicare davvero, attraverso le tradizioni, a condividere davvero, attraverso sentimenti non facili da aprire.


Sono cresciuti Bear, Elora, Willy Jack e Cheese, e dopo aver provato a fuggire, tornano in Oklahoma e prendono in mano il loro futuro.
Inutile dire che Elora's Dad (3x09) è l'episodio che più mi ha fatto piangere, con uno special guest davvero speciale ad interpretare il padre di Elora, a metterci uno zampino in più.
Ma tra i Rez resto più legata a Cheese, che si sente messo da parte, che soffre per la sua diversità che è in realtà saggezza, non a caso è quello che più degli altri con gli anziani e gli adulti si è confrontato nella serie, e vederlo alle prese con zii preoccupati dal bagaglio importante fa stringere il cuore.
Si torna indietro, si diceva, e se la misteriosa Deer Lady svela il suo passato traumatico, gli anni '70 tutt'altro che perfetti fanno capolino e fanno da storyline principale a una stagione che vede finalmente tornare in scena i Rez con un piano ben congegnato (si fa per dire) di rapimento.
Mancheranno Bear, Elora, Willy Jack e Cheese, mancherà il loro mondo, mancherà questa piccola serie che ha raccontato uno spaccato d'America troppo spesso lasciato ai margini, che finalmente ha trovato voce.
Gli stessi giovani attori sono nel tempo diventati co-sceneggiatori e pure co-registi di alcuni episodi a dimostrazione che la politica di inclusione per quelle diversità che restano nell'ombra non è solo di facciata.


Persi in deserti reali o immaginari, a parlare con spiriti che fanno sembrare pazzi e con storie d'amore che non ti aspetti in un futuro da scrivere tutti assieme, questa stagione è perfetta.
Non cerca il colpo di scena, porta avanti quanto costruito cercando solo un'inevitabile morale che è ormai chiara e lampante: l'importanza di una comunità.
Così unita, così solidale.
Tra lacrime e sorrisi, non resta che una parola da dire ad alta voce: MVTO!

Voto: ☕☕☕☕½/5

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