Una distribuzione pazza che non lascia respirare nemmeno i piccoli titoli.
Quelli di richiamo non possono beneficiare dei premi, ma dei grandi attori sì:
Candidato alla sola sceneggiatura originale, uno strano film che potrebbe essere letto come uno studio di carattere, un'investigazione molto intima, la ricostruzione e la risoluzione di un caso.
Protagoniste Julianne Moore, moglie e madre molto discussa, e Natalie Portman chiamata a interpretarla in un film.
Un Todd Haynes che stuzzica, ne parliamo presto.
Perso a Berlino senza troppi rimorsi viste le critiche non entusiaste, un altro appartenente al genere "episodio di Black Mirror allungato", dove Gael Garcia Bernal fatica a superare il lutto per la moglie Renate Reinsve, e accetta di farsi fare una sua copia.
Solo per gli attori, ma senza grandi aspettative.
Remake discusso -su cui gravitano polemiche- del classico anni '80 con Patrick Swayze.
Botte da orbi e muscoli ben in vista per un Jake Gyllenhaal che questa volta ispira poco.
Un quarto capitolo non così richiesto e che arrivando dopo 8 anni dal terzo manda in corto circuito la mia memoria.
Dove eravamo rimasti?
Quanti nemici deve affrontare un panda pigro?
Film parte del genere storico e nero che racconta esponenti politici di un'America da non dimenticare.
In questo caso, la corsa alle presidenziali democratiche di Shirley Chisholm nel 1972.
La interpreta Regina King.
La Francia giudiziaria, che racconta casi di cronaca veri in modo appassionante, in questo caso, quello di un'avvocatessa accusata di aver abbandonato il suo neonato in un cassonetto, ma lei non ha memoria nemmeno di essere stata incinta.
Di certo, il più interessante di questo filotto.
La Francia politica, ma anche d'azione, che racconta della difficile lotta per la sopravvivenza di un vedovo in lutto e di una rifugiata afgana che accetta il suo aiuto per sfuggire ai cacciatori di migranti nelle Alpi.
La Francia senza pudori, che racconta di una donna che si spoglia e si esibisce per piacere, prima a sé, poi a una collega, senza moralismi.
La Francia delle storie edificanti, che racconta di una bambina sola, che ritrova la sua tata in un'estate che doveva essere magica e invece si fa complicata, con le attenzioni da dividere e i confini da tracciare.
La Francia delle sue colonie. Diciamo che si tratta di un film algerino, che racconta la storia di Algeri, o meglio della Regina Zafira che ha regnato nel 1516.
Dicemaggio o Macembre mi interessa molto, così come "Road House" anche se tempi mi farà riampiangere l'originale, per il resto penserò un po' a Po il Panda, mi canto da giorni la versione di Jack Black di "Baby one more time", geniale! ;-) Cheers
RispondiEliminaQuel video ha fatto il giro con tutti gli amici, grazie ancora per avermelo fatto conoscere, in attesa di rinfrescarmi la memoria con Po.
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