27 gennaio 2014

The Wolf of Wall Street

Andiamo al Cinema

Che si può dire a Leonardo Di Caprio dopo questa sua ennesima interpretazione da brividi?
Cosa gli si può dire infatti dopo aver visto le due vene gonfiarsi, la sua bocca sbavare, ululare, gridare, cantare, dopo averlo visto ballare e saltare, darsi da fare con quante più donne possibili, muoversi come un ossesso sotto gli effetti della droga e del proprio ego con un microfono in mano? Cosa gli si può dire dopo averlo visto passare da giovane spaesato al suo primo giorno a Wall Street con moglie un po' cessa/estetista al seguito a multimilionario con tanto di yacht e supervilla e supermoglie modella? Cosa gli si può dire quando, sornione ed elegante, ti si rivolge dal grande schermo, invitandoti a seguirlo nel suo folle mondo dove la linea della legalità si fa sempre più sbiadita?
Gli si potrebbe dire che l'Oscar quest'anno come non mai se lo merita davvero, anche se il suo collega Matthew McConaughey potrebbe soffiarglielo grazie alla sua prova in Dallas Buyers Club.


E cosa si può dire proprio a Matthew McConaughey, qui in una comparsata di livelli altissimi in cui ancora una volta dimostra il suo saperci fare, facendo dimenticare gli anni di commediole romantiche, e cosa si può dire a tutti gli altri copratogonisti, a partire da un folle Jonah Hill e passando per il sempre più affermato Kyle Chandler (che per me rimarrà l'uomo del giornale del giorno dopo con un gatto rosso), per la bellezza di Margot Robbie e pure per il francese Jean Dujardin che trova nuovo respiro dopo The Artist?
Che gli vuoi dire a questi super attori che, magari relegati in ruoli minori rispetto all'inarrivabile Leo, sono delle spalle che lo sostengono e non lo fanno certo sfigurare?


Che vuoi dire poi a Terence Winter, lo sceneggiatore che dopo aver scritto I Soprano e Boardwalk Empire (qui assieme proprio a Scorsese) giganteggia con una sceneggiatura folle e solida, dove i monologhi di Jordan lasciano il segno ad ogni parola, dove il suo stile si fonde in tutto e per tutto con quello del regista, immettendo all'interno del mondo sporco della finanza molto dei gangster movie che segnano il passato di entrambi?


E infine cosa vuoi dire a lui, a Martin Scorsese?
Un regista che all'età di 71 anni riesce ad essere cool e moderno come molti giovani autori non riescono ancora ad essere, uno che mette la sua firma e il suo stile sempre in gioco, giocando con la macchina da presa, facendogli compiere mirabolanti viaggi con carrellate che lasciano a bocca aperta, con rallenti unici? Uno che sembra nato con la cinepresa in mano, e che la conosce bene, così come conosce bene i tempi e gli spazi in cui muoverla.
Che gli vuoi dire per la colonna sonora scelta, una bomba che spazia dal rock più moderno ai grandi classici e pure per Gloria di Umberto Tozzi, sempre sul pezzo e sempre in linea con la scena prevista?
Che gli vuoi dire se riesce a tenerti incollato alla poltrona per 180 minuti senza mai farteli pesare, portandoti nel vorticoso mondo di Wall Strett con Jordan a farti da Cicerone, immergendoti nella sua folle vita vissuta a 1000 km/h che rallenta -come lo stesso film- solo verso la fine, dove né alcool né droghe sono più presenti?
Che gli vuoi dire a Martin quando dopo questi 180 minuti passati con il sorriso e la soddisfazione sulle labbra -vuoi per la bravura di Di Caprio, vuoi per quella degli altri copratogonisti, vuoi per la sceneggiatura o vuoi proprio per la regia-, cosa gli vuoi dire quando ti lascia con un finale da brividi, in cui tu -pubblico- ti rimiri allo specchio di un altro pubblico, che come te pende dalle labbra di Jordan Belfort?


Forse, a tutti, nessuno escluso, la sola cosa da dire è racchiusa in un'unica e semplice parola che riesce a racchiudere l'ammirazione, la soddisfazione e l'euforia che di certo non svaniscono quando le luci si accendono, una parola, e una risposta, che proprio nel film ricorre ben 569 volte:

FUCK!


24 commenti:

  1. Non dirò nulla fino a domani, per non anticipare.
    Bellissimo header, comunque.

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  2. Scorsese è sempre Scorsese. E Di Caprio è sempre di Caprio.
    Anche se a mio avviso nessuno dei due è ai suoi massimi in questo film (fermo restando che di film come questo ne vorrei vedere uno a settimana). E' un film sulla cupidigia umana, sull'avidità, l'ingordigia di chi vuole sempre di più, anche a costo dell'autodistruzione. Peccato (sempre secondo me) che il registro sempre eccessivo e sopra le righe alla fine generi un po' di assuefazione nello spettatore, facendogli credere che nessuno si faccia male davvero, come in videogioco... ma è l'unico difetto di un'opera superba.
    Sì, credo anch'io che Mc Counaughey vincerà l'oscar quest'anno. Mi dispiace per Leo, ma si sa che l'Acedemy preferisce sempre i ruoli estremi e i malati terminali (nella fattispecie di aids). Ma non sarà uno scippo, anche il bel Matthew ha dimostrato di essere un attore coi controcazzi (tanto per restare nel linguaggio scorsesiano): il piccolo cameo che ha in questo film ne è uno splendido esempio.

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    1. Matthew ne ha fatta veramente di strada, e anche se devo ancora vedere DBC credo anch'io che l'Academy lo possa preferire.
      Come ti ho detto, comunque, nonostante i toni sopra le righe e eccessivi io ho visto il film con occhio critico, vedendoci molto humour nero da parte di Scorsese nei confronti di un certo tipo di vita e di società.

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  3. Infatti non si può dire nulla :) film divertente, rapido e tante altre cose...

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  4. Una recensione immensa, Lisa. Wow.
    Io l'ho iniziato a vedere, ma senza particolari aspettative. Dico la verità: per me, soprattutto il film da Oscar, deve dare un messaggio, deve celebrare qualcosa di importante. Ma sono io che - a nemmeno 20 anni - sono già antico e vecchio. Questo essere così amorale mi divertiva, ma mi confondeva, a tratti. Scriverò il mio pensiero a fine visione. A Hollywood piacciono i pazzi e Di Caprio, sempre impeccabile e controllatissimo, qui - per quello che ho visto - dà il meglio e il peggio di sè. E' un pazzo. Se si porta a casa la statuetta - finalmente! - sono felicissimo per lui, ma a me rimarrà per sempre impresso per Revolutionary Road e simili (:

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    1. Leo se la meriterebbe da anni quella statuetta!
      In ogni caso, un messaggio critico e un'analisi di un mondo allo sfascio governato proprio da quelle persone che hanno in mano l'economia io qui le ho viste. Magari più sottili, ma ci sono..

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  5. si potrebbe dir loro che sono dei fottuti grandi per aver tirato fuori una fottuta pellicola del genere, ma direi che il solo FUCK! rende meglio l'idea ;)

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    1. Il solo fuck racchiude tutto questo e molto altro :)

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    1. La mia di rivederlo, magari, se lo si trova, in lingua originale!

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  7. bellissima rece e anche bellissimo il nuovo look, vedo che questo The Wolf of Wall Street ha fatto cambiare diversi header...anche il mio...

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    1. Scorsese e Leo si meritano tutto questo stravolgimento :)
      Grazie!

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  8. non ho visto DALLAS BUYERSecc, perciò non posso dire chi meriti la statuetta
    dico solo che LDC la meritava 10anni fa (THE AVIATOR) e forse stavolta è la voltabbuona
    quando ho visto Jonah ingoiare il pesce... ho pensato a Kevin Kline in UN PESCE DI NOME WANDA

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    1. Mi prendi in fallo, mi mancano sia The Aviator, sia DallasBC sia Wanda...
      I primi due, almeno, sono già programmati, affronterò il lunghissimo Scorsese senza pensieri ora!

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  9. Spero anche io di vederlo presto!
    Le recensioni positive si sprecano

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    1. E non potrebbe essere altrimenti! Attendo il tuo parere!

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  10. a me mi girano i cojionesss se non gli danno la statuetta d'oro...
    a me mi, si hai capito bene!

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    1. Anche a me mi girerebbero, in attesa di vedere cosa ha combinato Matthew in Dallas, però :)

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  11. Filmoneoneone. Anche se lo odio perché dopo che l'hai visto hai cambiato il design del sito :-P

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    1. Una spolverata ci stava bene, e ora che non è più rosa confetto sembra anche più serio come blog, no? :)

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  12. io gli dico, a Martin, anche grazie! :)

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    1. Il mio fuck comprende anche quello, a suo modo :)

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