5 maggio 2018

Chicago

Once Upon a Time (in America) -2002-

Ma come?
Scrivo che sono a New York, che starò a Manhattan per una settimana, e poi mi guardo e scrivo di Chicago?
Cos'è questo spostarsi da una parte all'altra dell'America?
E' che in realtà Chicago lo vedrò a New York.
Lo, al maschile, inteso non come la città, ma come lo spettacolo-musical, perché vuoi andare a New York, rimanerci una settimana e non andare a Broadway?
Ovviamente no.





E quindi, una rispolverata al film di Rob Marshall del 2002 andava fatta, anche solo per non perdersi tra una canzone e l'altra, tra un passaggio e l'altro dei dialoghi.
Lo (il film) avevo visto alla sua uscita al cinema, o poco dopo, e che potesse battere uno Scorsese o un Polanski o anche solo Dakdry, mi sorprende. Ne avevo un bel ricordo, comunque. Avevo ancora delle melodie in testa, un amore per il Cell Block Tango a suggellare l'amore per i tanghi nei musical dopo quello di Roxanne in Moulin Rouge!
Per il resto ammetto di aver dimenticato gran parte della trama, e che nonostante l'atmosfera, le musiche splendide, questa re-visione l'ho un po' patita, ritrovandoci i difetti che tutti i non amanti dei musical imputano ai musical: troppe canzoni, poca sostanza, ogni scusa è buona per partire a cantare.


Ora, qui la sostanza c'è, arricchita poi dalla bellezza di quegli anni '20 e da un'ambientazione tra cabaret e prigioni che stuzzica parecchio.
Ci sono pure le grandi interpretazioni, e se il fascino di Richard Gere continua a restare per me un mistero, continuano invece a sorprendermi Catherine Zeta-Jones e Renée Zellweger all'apice della loro carriera e forma, belle e brave, in mise di tutto punto, anche in divisa carceraria.
A far simpatia, quella Queen Latifah che ricordavo più presente, ma che ora posso ridimensionare, come personaggio piuttosto secondario.
Ci si dilunga, quindi, è vero, si calca qua e là la mano, ma musiche, abiti, balli e interpretazioni restano bellissime, resta appassionante passare da un cabaret, ad un carcere, ad un'aula di tribunale, e anche se qua e là i 109 minuti si son fatti sentire, sarà ancora più emozionante godere di tutto questo dal vivo, su di un palco, a Broadway, New York.



Regia Rob Marshall
Sceneggiatura Bill Condon
Musiche Danny Elfmann
Cast Renée Zellweger, Catherine Zeta-Jones,
Richard Gere, Queen Latifah

10 commenti:

  1. Forse un po' sopravvalutato, ai tempi, ma una bella festa.
    Lo ricordo molto bene. In casa, ho ancora la videocassetta, pensa. :)

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    1. Un reperto preistorico! Al tempo lo avevo amato di più, visto prima della partenza l'ho un po' patito per la lunghezza e il troppo cantato, e diciamo pure che dopo il musical, resterà offuscato ;)

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  2. Anche per me un pò sopravvalutato, ma senza dubbio un grande spettacolo.
    Ed uno dei musical preferiti di Julez.

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    1. Capisco Julez, a Broadway sono state faville e la Roxy sul palco irresistibile davvero! Qui, si esagera un po' troppo, si va troppo per le lunghe.

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  3. Anche io lo ho apprezzato e lo ricordo ancora per le canzoni e i costumi, e amando gli anni 20 e trenta l'ho apprezzato ancora di più per questo, ma lo sviluppo della storia era fiacco indubbiamente.

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    1. Un po' veloce, un po' calante nella parte del tribunale. Sembrano due film diversi e il distacco si sente troppo. Restano abiti, musiche, attrici e ambientazione davvero da favola!

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  4. Come film non mi era dispiaciuto, nonostante fosse diretto dal pessimo Bill "Condom".
    Il musical a Broadway però non so se me lo vedrei... Punterei magari su altro. Ad esempio mi pare abbiano fatto la versione musical di Mean Girls. Quella sì sarebbe interessante. :)

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    1. Ahah, pensa che fra amici siamo stati divisi: io votavo Aladdin, un altro Mean Girls, e alla fine ci siamo accordati su Chicago, che è decisamente migliore del film, quanta magia!

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  5. Uno dei pochi film musicali che sopporto...ma a Broadway non credo vedrei mai, tuttavia spero ti sia divertita tanto ;)

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    1. Ho guardato l'intero spettacolo con il sorriso stampato in faccia, quanta bravura, quanta bellezza!

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