30 ottobre 2018

American Vandal - Stagione 2

Settimana Crime

Lo scorso anno Peter Maldonado e Sam Ecklund investigavano su 27 peni disegnati su 27 auto.
Quest'anno, su Il bandito della cacca.
Un passo avanti per un duo di aspiranti giornalisti investigativi, che hanno visto il loro primo documentario acquistato da Netflix e una popolarità che li ha chiamati a cercare un altro caso da seguire, di cui parlare.
La loro attenzione è stata catturata da questo Bandito, capace di colpire non una, ma tre volte all'interno di un ambiente elitario e rinomato come la St. Bernardin School.
Accusato di aver causato una diarrea collettiva, realizzato una piñata ripiena di escrementi e di aver modificato uno spara t-shirt con della cacca di gatto, solo lui: Kevin McClain, che però si dichiara innocente, la sua confessione estorta con false promesse, vere minacce.
Ovvio che Peter e Sam vogliano difenderlo, cercare il vero colpevole, scoperchiare i misteri all'interno di quella scuola e soprattutto della loro generazione.



Scoperto per caso lo scorso anno, il prodotto Netflix mai troppo pubblicizzato o declamato, era stata una sorpresa godibilissima.
Prendeva in giro quelli come me, appassionati di crime, di storie vere, confezionando un mockumentary dalle apparenze più che mai vere e serie, ironizzando invece parlando di peni e peli pubici.
Quest'anno fa lo stesso, con di mezzo "la numero 2" e un accusato particolare, non un loser, non un leader, ma un emarginato che si emargina, che si è creato il suo personaggio.


Peter e Sam sono meno protagonisti, lasciano spazio a giocatori di basket dal futuro roseo, ricche viziate, insegnanti appassionate e pure a bidelli fin troppo aitanti.
Il risultato, però, è lo stesso dello scorso anno, anche se fortunatamente con più equilibrio all'interno degli episodi, evitando ripetizioni, ampliando le indagini e il risultato finale.
Che ancora una volta mostra una profondità che non ti aspetti da un mockumentary che parla di presunti scherzi innocui: una riflessione e un'analisi su una generazione chiamata a vivere due vite, una reale, una costruita, fatta di maschere e di filtri che quel Bandito ha voluto togliere, rivelare.
In un crescendo e in rivelazioni, che sanno lasciare il segno.
Tristemente cancellata da Netflix, la serie avrebbe sicuramente ancora qualcosa da dire, ancora casi assurdi ma inaspettatamente rivelatori su cui puntare le sue telecamere.
Sarà, si spera, per un altro canale, la parola fine di questi tempi vale poco.



4 commenti:

  1. Come ti dicevo, sto recuperando la prima stagione in questi giorni, e io che pensavo di essere fuori tema soltanto ieri. In realtà da un giorno all'altro, da un episodio all'altro, ho capito che con American Valdan - giallo accuratissimo, ingegnoso, amatoriale solo per finta - non si scheza. Già ne piango la cancellazione prematura (anche se, dato il tema cacca, mi sa che la seconda la salto durante i pasti). :)

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    1. La prima stagione mi aveva divertito e sorpreso anche se qualche ripetizione e lungaggine l'avevo sentita. Qui si aggiusta il tiro, anche se sì, almeno il primo episodio piuttosto esplicito non è consigliato in orario pasti ;)

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  2. La genialità fatta mockumentary.
    Me la sono fatta sotto dalle risate. :)

    E nel finale mi sono quasi commosso...

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    1. I finali di American Vandal fregano sempre, la cancellazione con altre storie da poter inventare e seguire non l'accetto anche per questo.

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