11 aprile 2020

Berlin, I Love You

Siamo stati nella città d'amore per eccellenza, Parigi.
Siamo stati in una città romantica come New York, in una colorata come Rio de Janeiro e ora, per l'ultima tappa, Cities of Love decide di fermarsi a Berlino.
A Berlino?
Che sarà tante cose -culla di una rinascita culturale, giovane e scattante- ma romantica... non è un aggettivo che gli accosterei.


A questo giro (uscito appena lo scorso anno) prendono parte poche star (Keira Knightley, Helen Mirren, Mickey Rourke e Diego Luna, quelle più di grido) lasciando posto ai tedeschi.
Purtroppo, com'era prevedibile, le storie sono meno poetiche e meno sognanti, con tentativi di farsi denuncia che non convincono troppo.
In questo tour virtuale, allora, la capitale francese regna incontrastata.
Berlino deve accontentarsi di questa classifica:

10. Transitions - Josef Rusnak


Mixare storie cercando di dargli un senso attraverso un'altra non funziona nemmeno questa volta.
Anche perché le vicende di due artisti di strada (un angelo che ricalca quello che vegliava sopra Berlino e una cantante) oltre all'inevitabile amore che scoccherà hanno solo una canzone da regalarci, su cui scorrono i titoli di coda.
Troppo poco.

9. Love is in the air - Til Schweiger


Un sempre più plasticoso Mickey Rourke riesce a rimorchiare la bellissima Toni Garrn.
Fantascienza?
No. 
Lui si gioca la carta della figlia mai conosciuta, lei del padre che l'ha abbandonata.
Passeranno una notte insieme, ma non come previsto.
Il tutto, compresa la faccia di Rourke, sa di artefatto.

8. Under Your Feet - Massy Tadjedin


Hai a disposizione due grandi attrici come Helen Mirren e Keira Knightley e decidi di parlare del problema dell'immigrazione e degli ostacoli burocratici che la regolano.
Bene.
Peccato che in pochi minuti non riesci a costruire personaggi concreti e a far aderire alle loro convinzioni, perché chi non si porterebbe a casa un orfano e poi uscirebbe per un appuntamento?
Le intenzioni erano buone, ma la scrittura non è credibile.

7. Me Three - Stephanie Martin & Claus Clause


Parlare di femminismo?
Di amori sbagliati, di amori violenti, di donne che si uniscono, 
si consolano, trovano forza nello stare assieme?
Il tutto in una lavanderia a gettoni, dove anche il bruto di Hollywood non è ammesso. 
La festa, quella per liberarsi dal dolore, sì.
Peccato la discontinuità e la poca incisione delle parole, perché come soggetto, aveva le carte in regola giuste.

6. Lucinda in Berlin - Dianna Agron


Un regista in crisi creativa: accettare il compromesso e vendersi per i soldi per fare un sequel non necessario?
Troverà una nuova dimensione in un semplice spettacolo di marionette per bambini, e in una burattinaia luminosa.
Luke Wilson come sempre brilla per antipatia.

5. Berlin Ride - Peter Chelsom


Negli anni '80 c'era Kit, oggi c'è Vanessa.
Un auto che sceglie a chi donarsi, e che trova in Jim Sturgess che si strugge d'amore, il proprietario perfetto.
Vedere Berlino con occhi nuovi, cambierà la sua vita.
A tratti anche troppo assurdo, ma lo si accetta.

4. Hidden - Dani Levy
(immagine non trovata)

Azione all'interno di un bordello.
Si parla ancora di immigrazione e di crimini d'odio. 
Con un sospettato che difficilmente si può appellare alla legittima difesa 
che trova rifugio e insperato aiuto in un bordello.

3. Embassy - Dennis Gansel


Un thriller dal ritmo serrato, con tanto di inseguimento a bordo di un taxi anni '70.
Segreti da consegnare ad un'ambasciata e il destino di un burocrate timido si scontra con una giornalista in erba vessata dalla compagnia di taxi per cui lavora.
Iwan Rheon torna a farsi ben volere.

2. Berlin Dance - Justin Franklin


La La Land in salsa berlinese?
Con tutti i limiti del caso, quasi.
Bastano pochi dialoghi, un solo sguardo, e il ritrovarsi come Alice in un Paese delle Meraviglie, con il vestito delle feste e balli romantici.
Funziona.

1. Sunday Morning - Fernando Eimbcke


Quando dico che basta poco per costruire delle belle storie, basta poco.
Basta un pezzo di fiume, una birra da condividere, due personaggi.
Un giovane che aspetta invano il padre nel giorno del suo compleanno.
Un* ragazz* che ha litigato con il fidanzato.
Si sfogano, si confessano, stringono un'improbabile amicizia.
Diego Luna versione trans, fa il resto.

4 commenti:

  1. Questo giro del mondo non finisce più...e pensare che non sapevo niente fino a pochissimo tempo fa ;)

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    1. Ultima tappa, almeno per il momento ;) E viste le critiche non certo positive per Rio e Berlino, chissà se ne produrranno altre...

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  2. Sarà che Berlino mi affascina sempre, ma almeno gli episodi alle prime posizioni promettono molto bene...

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    1. I primi sì, il problema è che con la variante mixata si perdono un po' anche loro nel mezzo (non il numero 1, per fortuna). Ora non resta che scoprire se ci sarà una quinta città. E quale sarà.

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