24 aprile 2020

Bombshell - La Voce dello Scandalo

Andiamo al Cinema  su Prime Video

Era ovviamente solo questione di tempo.
Il ciclone #MeToo doveva abbattersi nel mondo del cinema in un altro modo: non solo tra indagini giornalistiche e tribunali, ma in film che lo raccontassero.
In attesa di capire quando arriverà un titolo riguardante il lavoro svolto da Ronan Farrow e la sua equipe di giornalisti su Harvey Weinstein, si parla di Roger Ailes.
Lo si fa con un film che doveva uscire in sala con estremo ritardo in marzo, che dopo essere passato per i Golden Globe e gli Oscar (uscendone a mani vuote), è approdato su Prime Video.
Il cast -il titolo richiede questa battuta- è una bomba.
Sotto sedute di trucco impressionanti ci sono Nicole Kidman e Charlize Theron, c'è poi una naturale Margot Robbie, c'è un viscido John Lithgow e c'è praticamente qualunque volto visto sul piccolo schermo ultimamente: Alison Janney, Kate McKinnon, Rob Delaney, Mark Duplass, Liv Hewson, Connie Britton, Jennifer Morrison tanto da poter passare il tempo a riconoscerli e cercare di incasellarli.



Un cast incredibile a raccontare la storia vera dell'amministratore delegato della Fox, fervente sostenitore di Trump, fedele alla regola dei casting a porta chiusa e divano a disposizione.
Com'è stato mascherato, un uomo simile?
Lui, al vertice del potere, al vertice del grattacielo in cui la Fox viene gestita?
Ce lo spiega la giornalista Gretchen Carlson, che impiega mesi per lastricare la sua strada verso la giustizia.
Mentre le prime accuse sfuggono di mano, mentre ci si guarda attorno cercando di capire chi sta dalla parte di chi, mentre tutti sanno ma nessuno parla, c'è chi passa all'azione.
Gretchen Carlson, appunto, consapevole di avere il coltello dalla parte del manico.
Megyn Kelly, che aspetta a schierarsi, a chiarirsi le idee.
Kayla, ultima vittima in ordine di tempo (nella realtà, mix delle tante vittime silenziose passate per l'ufficio di Ailes).
Separatamente, cercano di gestire quanto succede.
Insieme le vedremo solo per un istante, decisivo.


Per raccontare tutte le angolazioni di questa storia, si è deciso di giocare la carta de La Grande Scommessa.
Si infrange la quarta parete, si parla direttamente allo spettatore, lo si coinvolge in quel ritmo frenetico degli uffici giornalistici, si cerca di tenerlo al passo.
Mescolando mockumentary e finzione.
Purtroppo, l'effetto è leggermente distante da quanto fatto da Adam McKay pur portando in comune la firma dello sceneggiatore Charles Randolph. Il perché è presto detto: manca l'effetto sorpresa, manca una mano più sicura, più frizzante alla regia, se questo è lo stile che si voleva avere.
Sembra più un compitino riuscito per bene, con i nomi giusti, le scene giuste, che non un progetto ben ponderato e così riuscito.
Le irriconoscibili Kidman e Theron sono ovviamente da applausi anche se la scena gliela ruba la più umana e fragile Margot Robbie. Ma per quel che mi riguarda anche Kate McKinnon si difende benissimo.
In questo vortice di parole, di date e di volti, si esce più frastornati che colpiti, come una bomba che esplode ma fa solo, un leggero, puff.
Sì, il titolo richiedeva anche una chiusa a tema.

Voto: ☕☕½/5



12 commenti:

  1. Ne ho parlato da me. Il film è un po' frettoloso nell' esporre le cose. Tutto quel parlare allo spettatore mi ha un po' frastornato e per una buona parte del film non riuscivo a collocare nomi e volti.
    Probabilmente una diversa regia e anche qualche minuto in più per caratterizzare i personaggi, avrebbero giovato alla resa finale.
    Non per niente le sequenze meglio riuscite sono quelle con Margot Robbie nell' ufficio di Ailes, in cui il tempo sembra scorrere ancora più lentamente e l'aria si fa molto pesante.

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    1. Esatto, una mano più ferma, qualche momento in più prima di buttarci dentro l'azione e i tanti nomi, volti, dati, avrebbe giovato. Non so se incolpare la fretta di uscire con il film, o la regia di per sé.

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  2. Serie e film nello stesso periodo, perché? Comunque mi tocca prima la serie e poi la pellicola, esattamente come già successo per Trust e Tutti i soldi del mondo.

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    1. Curiosità per la serie -passata più in sordina del previsto- ce n'è, e secondo me essendo una storia già passata per i tribunali ha avuto il via libera.
      La fretta, nel caso di questo film, non è stata una buona consigliera, una cura maggiore avrebbe giovato.

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  3. Concordo in tutto e per tutto con la tua analisi, ne ho parlato anche io da me e siamo proprio in sintonia di vedute.

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    1. Siamo effettivamente tutti allineati e mezzi delusi dal risultato finale per un film che sembrava una bomba, e invece...

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  4. Io ancora non riesco a trovare la voglia di guardarlo perché al di là di quello che percepisco (cioè un film forse dallo stampo fin troppo "televisivo" e canonico), ne leggo più o meno con gli stessi toni in diversi blog, che quindi danno fondo alle mie sensazioni. Forse lo recupererò più per curiosità di vedere le tre attrici in campo che per altro.

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    1. Capisco, e come vedi dai commenti si è tutti allineati... Io l'avevo visto in vista degli Oscar/Golden Globe dove giustamente è stato snobbato, anche se la Robbie in azione merita.

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  5. Ne state parlando tutti in maniera talmente tiepida, che mi avete fatto passare la voglia di guardarlo. Nonostante Margot Robbie!
    Almeno una stroncatura secca mi incuriosirebbe di più...

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    1. Eh, il problema è proprio che non è male, ma poteva essere molto, molto meglio. Soprattutto alla luce delle prova della Robbie.

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  6. Vista la firma alla sceneggiatura, la mano di McKay avrebbe fatto la differenza, e passare il tempo a chiedersi come sarebbe stato è la misura di quanto alla fine può dirsi riuscito il film...

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  7. probabilmente vi imbattete sempre in film https://altadefinizionenuovo.co/commedia/ con un certo tema che poi guardate?

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