9 aprile 2020

New York, I Love You

Dopo Parigi, New York.
L'esperimento riuscito del primo film ad episodi ha permesso di allungare il tiro e andare a coprire un'altra capitale, un'altra meta romantica.
Questa volta i nomi che contano sono quelli di Fatih Akin, Ethan Hawke, Julie Christie e una doppia Natalie Portman al suo esordio dietro la macchina da presa.
Ma anche future star come Anton Yelchin, Rachel Bilson e per la prima volta protagonista, Bradley Cooper.


Si cambia però la modalità del racconto: 11 episodi (uno, in realtà, fa da legame agli altri) non sistematicamente divisi come in Francia ma mescolati fra loro, riprendendoli e mixandoli.
Una scelta azzardata che non premia l'omogeneità del tutto, purtroppo.
Ma di episodi belli ce ne sono, e non resta che scoprirli in quest'altra classifica:

11. Allen Hughes



La prima volta su schermo da protagonista per Bradley Cooper e già lo boccio?
Direi di sì.
Il suo spezzone non è così incisivo. 
C'è di mezzo una notte bollente con Drea de Matteo, il viaggio per porterà (lui in taxi, lei in metro) a rivedersi e i dubbi tipici dopo una One Night Stand.
Insomma, niente di che.

10. Shekhar Kapur


C'è Julie Christie, cantante d'opera che torna in un hotel in centro a New York.
C'era già stata.
A prendersi cura di lei, un cameriere con handicap (Shia LaBoeuf), figlio del proprietario.
Di mezzo una tragedia, prima e forse pure adesso.
Il problema è che non è così chiaro il racconto, quello che è ricordo e quello che è il presente, e tutto resta freddo, come quella camera d'albergo.

9. Randall Balsmeyer


È la vicenda che lega tutte le altre, o almeno, dovrebbe.
Una videoartista che si aggira per New York, a piedi, nei taxi, nei locali, filmando quello che succede, le storie degli altri protagonisti.
Peccato che la sua non sia troppo interessante e che i due fidanzatini in cerca di avventura siano un inutile intramezzo.

8. Natalie Portman


Esordio alla regia per Natalie Portman che quasi fosse destino, racconta di un padre-ballerino alle prese con sua figlia. 
Girano per Central Park, tra giochi, scherzi, sguardi di ammirazioni delle altre mamme. 
E tutto finisce lì, su un palco, fra gli applausi.
Nonostante la bellezza, il senso generale sfugge. 

7. Mira Nair


Ancora Natalie Portman, ma questa volta protagonista di uno scambio di opinioni e di riflessioni sul matrimonio e la religione prima di fare il grande passo. 
Siamo nel quartiere dei gioiellieri ebraici conosciuto in Uncut Gems, e le parole tagliano come i diamanti.

6. Yvan Attal


Un cortometraggio diviso in due, su quello che la passione e l'abbordaggio sono.
Da una parte Ethan Hawke che mette in mostra tutte le sue carte con una parlantina notevole.
Dall'altra una pausa sigaretta che potrebbe riaccendere la passione in un uomo che il matrimonio sembra aver spento. 
Ci pensano Robin Wright e Maggie Q a sistemare le cose.
La dimostrazione che i dialoghi fanno tutto.

5. Brett Ratner


Il mai dimenticato Anton Yelchin di cosa poteva essere protagonista se non di una romcom che prevede il riscatto di un cuore infranto?
Lui, lasciato dalla bella Blake Lively, si ritrova ad affidarsi al suo farmacista per un appuntamento di ripiego, non sapendo che sua figlia è in carrozzina.
Ma la magia di New York basterà per far scoccare la scintilla e realizzare il suo desiderio di andare in terza base?
Leggerezza e romanticismo garantiti.

4. Jiang Wen


Galeotto fu questo set per Rachel Bilson e Hayden Christensen, impegnati in un flirt anche con i motori in azione. 
Ma Christensen non sa che le sue abilità di ladro sono nulle in confronto a quelle di Andy Garcia, in un continuo colpo di scena e assi (o fedi, portafogli) nelle maniche.
QUI per vederlo

3. Shunji Iwar


Orlando Bloom è un compositore in crisi creativa. 
Il lavoro che gli è stato commissionato prevede che legga mattoni russi a tempo record, 
per entrare nel giusto mood. 
Se ne lamenterà a profusione con una invisibile assistente, 
finendo per conquistarla a suon di squilli e pigrizia.
L'amore ai tempi della tecnologia.
2. Fatih Akin


Siamo a Chinatown, un pittore fa dell'arte meravigliosa semplicemente dai fondi del the.
Osservando una commessa, amandola da distante.
Una presenza che non la lascia indifferente e un finale pieno di poesia.

1. Joshua Marston


Metti due vecchietti protagonisti e mi conquisti.
Mettici due vecchietti burberi e dalla risposta pronta come Eli Wallach e Cloris Leachman che non fanno altro che bisticciare mentre lentamente percorrono le strade di New York, ed è ovvio che la prima posizione gli spetta.
Anche perché si sa che dietro tutti i burberi, c'è un cuore di panna pronto a sciogliere dalla commozione.
QUI per vederlo

2 commenti:

  1. Non c'è due senza tre, o no? Comunque NY mi pare più poetico che Parigi, ed è quasi strano, comunque interessante anche questo film ;)

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    1. NY se la cava bene quanto a scenari, ma l'idea di unire tutte le storie e di non presentarle divise in segmenti precisi non funziona del tutto e si crea più confusione.

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