18 novembre 2020

Le Streghe

Andiamo al Cinema a Noleggio

Quand'ero piccola Roald Dahl era probabilmente tra i miei scrittori preferiti. 
Matilda, il GGG, quelle bellissime illustrazioni a condire le copertine degli Istrici della Salani... ma de Le Streghe non ho nessun ricordo. 
Non dopo aver visto il film che doveva uscire in sala e che invece è arrivato on demand.
Della versione del 1990 ancora meno, poi.
Ha fatto da confrontatore e da paragonatore, il migliore amico che per prepararsi alla nostra serata cinema visti i cinema chiusi, quel film con Anjelica Huston se l'era visto.


Le Streghe è più cupo di come lo immaginavo. 
Più cattivo, con delle streghe che odiano i bambini, li odiano così tanto da trasformarli in altro, da imprigionarli o ucciderli più o meno da sempre.
Perfino nel passato remoto di nonna, che per colpa loro ha perso la sua migliore amica.

[Nessuna gallina in Chi ha paura delle streghe? ma un'inquietante bambina intrappolata in un quadro, dove lì cresce, vive, muore]

Ma andiamo con ordine, presentiamo i veri protagonisti della storia: un piccolo eroe e la sua nonna. Lui, rimasto orfano, viene accolto e rimesso in sesto da una vecchina non così vecchia che la sa lunga, che conosce modi e soluzioni per contrastare le streghe e i loro poteri.

[Il primo film era ambientato tra Norvegia e Inghilterra, ma per una volta la rivisitazione di tempi revisionisti non fa male: fra piccoli dettagli che mostrano diversità di trattamento e razzismo, è un aggiornamento che non infastidisce]
 
Ma quando una strega sembra essere nei paraggi e sembra aver puntato proprio il nostro eroe, nonna e nipote decidono di partire in fretta e furia e rifugiarsi in un hotel con vista mare dove…

[Più sensata la fuga di nonna Helga, mandata in un hotel vista mare da un medico per migliorare la sua salute]

… dove guarda caso proprio una congrega di streghe si deve riunire per esporre e definire i dettagli di un piano per distruggere quei maleodoranti bambini che le perseguitano: trasformare tutti quei golosi tanto impertinenti da entrare incautamente nei loro negozi di caramelle, in topi.
Va da sé che il bambino-eroe protagonista origlia questo piano, ma viene anche trasformato in topo, cambiando i toni del film da un bel mistery in formato baby, a una bambinata fatta di topi parlanti, risatine facili e scene di trasformazione e di azione che coinvolgono meno gli adulti.


Le Streghe pur avendo i suoi momenti cupi e i suoi momenti capaci di terrorizzare un filo pure me (quei sorrisi allargati e strappati sono degni di IT), resta intriso di quell'aurea finta imposta dalla Disney -anche se qui Disney non è, e Zemeckis alla regia si esclissa- fatta di colori accesi, effetti speciali più posticci del dovuto (quel gatto nero è molto peggio del Salem di Sabrina vita da strega), interpretazioni esagerate.

[Vogliamo prendere gli effetti speciali posticci come un omaggio computerizzato a quelli del vecchio film, tra maschere e parrucche vintage? Dubito.]

Anne Hathaway si impegna e diverte, ma esagera in modo altamente innaturale facendo sempre pensare: "Guarda come si sta impegnando la Hathaway!", Octavia Spencer è sempre quella deliziosa attrice che non sbaglia un'interpretazione, pur essendo incastrata in ruoli di spalla mentre fa da comparsa comica Stanley Tucci, direttore d'albergo. 
I veri protagonisti diventano così un trio di topi, che tali restano in un finale affrettato e quasi sabotato.

[Finale diverso e modificato nel '90, con il protagonista Luke che torna bambino come gesto di ringraziamento per l'aiutante della Grande Strega diventata buona.
Buonista? Certo.
Migliore? Sì]

Probabilmente al cinema lo avrei evitato, lasciando spazio alle famiglie a cui sembra indicato nonostante momenti capaci di terrorizzarle.
In casa diventa un film da commentare a voce alta, da dimenticare in fretta, ma capace di far venire una certa nostalgia per certe avventure formato bambino.

[Il vecchio Chi ha paura delle streghe? ha invece un'aurea vintage che sa ancora… stregare. Vira al trash, certo, ma ha una sua bellezza che resiste, a differenza di questa copia scialba]


Voto: ☕☕/5

12 commenti:

  1. Devo ancora vederlo e ormai se ne parlerà dopo il TFF online. Ma mi par di aver capito che non vale l'esosa spesa dei siti di streaming legale...

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    1. Direi di no, anche perché l'accento della Hathaway visto quello che si sforza è meglio sentirlo originale. Il suo pregio è quello di avermi messo la pulce all'orecchio per recuperare il vintage anni'90.

      Buon TFF, ti seguirò per qualche dritta sui titoli da vedere che il tempo con me è tiranno nei prossimi giorni.

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  2. "Chi ha paura delle streghe?" oggi, verrebbe accusato di tutto, se hanno scatenato polemiche in rete le mani in CGI di Anne Hathaway, per il film di Roeg verrebbe nuovamente istituito il rogo pubblico. Zemeckis gira sempre con grande eleganza ed è stato più fedele al romanzo originale, ma se dovessi scegliere, resto più legato al film del 1990, mi è piaciuto questo post con i paragoni messi neri su bianco ;-) Cheers

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    1. Mi ero persa le accuse contro la Hathaway, sono andata a leggere e ancora non ci credo.
      Vabbè, un film così dimenticabile riesce pure a fare polemica?

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  3. Credo anche io che fosse uscito al cinema avrei lasciato fossero altri a vederlo, ma a casa è fattibile, come una variazione carina e di compagnia. Devo rivedere la prima versione, perché proprio non la ricordo...

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    1. Per una serata senza troppi pensieri va benissimo, lo si dimentica in fretta e via.
      La versione anni 90 ora la voglio rivedere, meglio, vedere, anch'io.

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  4. Ahahah, bello, sto leggendo il libro ed è veramente uno spasso oltre a essere scritto benissimo, certo....per bambini? Il libro dice prima edizione 1987, mi sembra moooolto spaventoso per loro, oggi non saprei, ma scommetto che qualcuno ne rimarrebbe alquanto disturbato 😨 lettura che consiglio!
    Propendo per la prima versione del film, che purtroppo non scaricando, non sono riuscita a trovare, il DVD pare non esista.
    Aspetteremo nel caso un passaggio televisivo.
    Buona giornata, se penso che domani sarei dovuta partire per Torino per il TFF mi piange il cuore 🖤

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    1. Vorrei rileggere e leggere un po' tutto Dahl ora che il più l'ho dimenticato e con gli anni potrei pure apprezzarlo di più.

      Intanto pensiamo positivo, se non si può andare a Torino, Torino viene da noi. Io cercherò di segnare e trovare posto per qualche titolo ma la vedo davvero dura vista la settimana che mi aspetta...

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  5. A me è piaciuto molto più dell'altro, sarà perché più fedele al romanzo, che ho letto non nell'infanzia, ma giusto lo scorso anno in realtà!

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    1. Dovrei rimettermici anch'io a riscoprire Dahl, visto il successo e l'amore che provo ora verso Harry mi sento già sulla giusta strada.

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  6. Certo che Robert Zemeckis fa tanto l'autore duro e puro, quando (giustamente) dice no alla possibilità di un Ritorno al futuro - Parte IV, e poi finisce per fare questi filmetti per bambini con i topi che parlano... °___°
    Vabbè, spero che prima o poi si ripigli.

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    1. Applausi a Zemeckis da un lato, fischi dall'altro.
      Non riesco ancora ad inquadrarlo come regista, che si dà a bambinate e filmetti, sfornando ogni tanto qualcosa di buono.

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