A Luigi Lo Cascio piace giocare con le idee.
E di idee, sembra averne parecchie.
Lo aveva già fatto con Ogni Ricordo un Fiore, che era una raccolta di incipit che uno scrittore in crisi non riusciva a completare. Si fermava lì, alla prima fase di un ipotetico romanzo, una frase che poteva essere di poche parole o di molte pagine, ma che non portavano più a niente.
In queste storielle, invece, va a pescare un auditorio che viene sempre messo da parte: granchi e scorpioni, mosche capaci di divorare un intero divano, piccoli animali che meritano attenzione.
Si concentra su di loro, in storie originali e geniali, mettendo in mostra un certo divertimento nello scriverne, nel portare avanti un'idea niente male nata per caso, dall'osservazione.
Dove la trovi la lunga preparazione di una noce natalizia che si fa bella, ci mette tutta se stessa, pur di essere aperta e risultare comunque vuota?
Che metafora nasconde, se si va a indagare un po' più a fondo?
Il mio problema con i racconti brevissimi, come dicevo la scorsa settimana, resta.
Troppo brevi per affezionarmi, troppo veloci per rimanere impressi, richiedendo una lettura non di abbuffata ma di parentesi.
Forse è quello che devo capire.
Un racconto sta in quelle pause brevi in cui un romanzo non lo aprirei.
Ci farò pace, con il genere, ma di certo si riaccende il mio amore verso Lo Cascio narratore, il cui racconto migliore (oltre a quello di un confronto padre-figlio ricco di verità amare su generazioni diverse) resta quello di chi per scrivere conta i soldi, i soldi necessari per tenere a bada i figli, per affittare uno spazio, del silenzio, e così ogni parola finisce per avere un costo ben preciso. Si è disposti a spenderlo? Si ha abbastanza talento per giustificare la spesa?
O non è meglio lasciare spazio a chi, invece, il talento ce l'ha davvero, ma non ha le finanze?
Insomma, sarò breve anch'io, ché quando si tratta di raccolte di racconti non so come impostare questi Lunedì, che altro si può aggiungere senza togliere la sorpresa?
Granchi, scorpioni, mosche affamate, capre desiderose di libertà, ma anche lettori curiosi, troveranno storielle stuzzicanti.
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