29 maggio 2024

Furiosa: A Mad Max Saga

Andiamo al Cinema

"Se gli americani hanno Star Wars e gli inglesi Harry Potter, noi australiani abbiamo Mad Max".
E come non esserne orgogliosi come Chris Hemsworth se la saga che rappresenta un Paese è una saga maschia (non maschile) fatta di muscoli e motori, di istinto di sopravvivenza e di scene d'azione roboanti, di deserti e di oasi, di alleanze salvifiche e, beh, tanta tamarraggine.
Sulla macchina sono salita solo con il Fury Road con Tom Hardy, che ho una certa antipatia verso Mel Gibson da superare prima di vedere la saga completa, quella che però non serve aver visto prima di buttarsi tra dune e cittadelle post apocalittiche.
Basta lanciarsi, e dopo averlo fatto quasi 10 anni fa, aspettavo con ansia questo capitolo che Miller aveva già scritto per presentare a Charlize Theron il suo personaggio e che vista la storia della sua Furiosa, beh, si meritava un capitolo tutto per sé.
Una decina di anni di lavorazione in cui si era ipotizzata una versione in animazione, fatica a trovare fondi e accordi tra studios, con la protagonista Anya Taylor-Joy a subentrare per giovane età quando ancora doveva diventare la punta di diamante di una generazione com'è ora.
E finalmente, dopo la presentazione a Cannes, eccoci qui.


In uno schermo grandissimo e definito, con un impianto sonoro che dà lustro tanto alla colonna sonora furiosa quanto ai silenzi più assordanti, e ci ritroviamo in un mondo post apocalittico dove vince il più forte e dove i tiranni sono tutti brutti e cattivi, ma sanno anche aver fascino.
Ce l'ha nonostante quel naso posticcio (che ha fatto meno rumore rispetto a quello di Bradley Cooper) anche Dementus, che dovrebbe essere una minaccia per Furiosa rapita bambina e lontana da un'oasi di pace da proteggere per cui la madre è morta. Ma ha più importanza per lui imporsi agli occhi dei suoi motociclisti e soffiare la leadership a Immortan Joe che cercare quel paradiso, e così la saga di Furiosa non è solo quella di un'orfana prigioniera che deve tornare a casa, è soprattutto quella di una giovane donna che chiede vendetta.
Per questo torna indietro, sui suoi passi, per questo salva innocenti e chiede proprio la testa di Dementus.
Ma ci sono altri 4 capitoli per arrivarci, prima c'è la sua crescita e c'è il suo camuffamento, che essere donne non è certo facile nemmeno nel mondo post apocalittico.
Ci sono battaglie e sacrifici e c'è pure una guerra.


Rispetto a Fury Road qui si parla, davvero tanto.
Anya Taylor-Joy avrà una trentina di battute al massimo, ma gli altri si lasciano andare in monologhi di incitamento, in confronti verbali e diatribe varie in cui dar sfoggio di accenti improbabili, con tanto di saggi narratori che riprendono lo stile da Tremila Anni di Attesa, il film che Miller ha dovuto anticipare rispetto a Furiosa e ai problemi di produzione che ha avuto.
Poi, però si lascia parlare quello che riesce meglio a Miller: l'azione.
Scontri e combattimenti, uccisioni a suon di lance o investimenti, attacchi e fughe e inseguimenti nel deserto dove tutti sembrano sacrificabili e sopravvivere mera questione di fortuna.
È abilità, invece, come ci ricordano Furiosa e Pretorian Jack nella sequenza più spettacolare a protezione del bolide di ferro.
Dedizione e precisione che sono costati a Miller giorni e mesi sul set, con una sequenza di 15 minuti che ha portato a 75 giorni di lavorazione, per dire. Gli si perdona allora un uso degli effetti speciali non così fluido e in alcuni momenti distraente, con la velocità che aumenta e l'occhio che coglie i falli.
Perché se ne vuole ancora.


Oddio, dopo 153 minuti magari no, un'inflessione iniziale (quando ci si chiede quand'è che arriva Anya) e nel mezzo (all'ennesimo folle inseguimento) ci sono, così come in Fury Road avevo provato un brivido di pesantezza all'idea di dover vedere anche il ritorno, dopo l'andata di quella fuga dalla Cittadella. 
Ma sono considerazioni di chi al genere non è abituato e che nell'azione si perde. 
Non qui, però, non sempre. 
Con il montaggio forsennato e le morti cruente ad aumentare l'adrenalina.
Certo, l'amore/amicizia tra Furiosa e Jack è veloce e poco approfondito, bastano un paio di sguardi e una pesca da mostrare (nessuna metafora, e sì che Miller ne mette parecchie!) per doverceli far cari e giustificare la scelta suicida di Furiosa.
Ma come Tom Burke, ringrazio per la presenza di un uomo positivo nel film e dal nome che non è ironico, e nell'averlo affidato alla sua faccia abituata ai brutti ceffi. Non sarà il Nux di Nicholas Hoult, ma ci siamo andati vicino.


Quasi dieci anni dopo, in molti avevano le aspettative alle stelle, la pretesa di trovare il CA-PO-LA-VO-RO da gridare nell'internet e una certa delusione è serpeggiata dopo Cannes.
Da umile neofita di Mad Max e del suo Universo, mi sono goduta la corsa e mi sono goduta la sua saga epica, dove le parole di vecchi saggi chiamati a definire e ricordare guerre e significati la rendono ancora più spettacolare.

Voto: ☕☕½/5

10 commenti:

  1. Io l'ho trovato estenuante e di una durata spropositata, ma probabilmente è un problema mio... però la sceneggiatura è oggettivamente campata per aria, ci sono troppe cose che non tornano. Rispetto a Fury Road mi pare un grosso passo indietro

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    1. Sarà che il genere lo frequento poco ma mi sono goduta tutte le scene d'azione e non dico che ne avrei volute ancora, ma mi hanno pesato poco (forse solo all'inizio, pensando che Anya ancora non si era vista).
      Più parlato e quindi più rischioso e facile a qualche scivolone, mi è sembrato stare al passo con Fury Road, ma mi tiro fuori dall'argomento spinoso che non sono il pubblico adatto per fare confronti :)

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  2. Io mi tengo il mitico Interceptor.. la saga continuerà scopiazzata (Waterworld) e scopiazzandosi ma davvero anche basta così.

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    1. Giuro che prima o poi riuscirò a fare pace con Mel Gibson e vedermi tutta la saga. Miller dice di avere già un capitolo in cantiere, potrebbe essere la scusa giusta purtroppo per te :)

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  3. Atroce come le persone non riescano a riconoscere l'epica quando la vedono, troppo impegnati a fare la punta al ca... rburatore, per fortuna abbiamo Lisa che con i suoi gusti bon ton conferma sempre di avere il cuore dal lato giusto, perché davanti al talento di narratore di George Miller, ci si può solo (giustamente) esaltare ;-) Cheers!

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    1. Grazie per darmi le dritte sui film giusti anche per chi davanti alle lunghe scene d'azione solitamente si annoia. Qui no, qui ci si esalta, si trattene il fiato e ci si gode la perizia di un regista che cura ogni dettaglio. Che visione!

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  4. Bel film, impeccabile dal lato tecnico e mi è piaciuto molto Hemsworth, che secondo me con l'avanzare degli anni sta cercando di mostrare la qualità oltre il corpo
    però è un prequel di cui si poteva benissimo fare a meno, sarebbe stato interessante invece un sequel su furiosa

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    1. Mi sa che quello è già in lavorazione da quel che si dice... però io me lo sono goduto questo ritorno al mondo apocalittico, visto anche senza rispolverare la memoria sulla Furiosa adulta ha funzionato benissimo!

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