3 luglio 2013

Tomboy

E' già Ieri. -2011-


Come affrontare un tema spinoso e combattuto come la sessualità nei bambini?
In Francia si è partiti dalla delicatezza, lì dove in Italia, con Viola di Mare, si era stati più realistici e terreni, nel raccontare non solo nell'infanzia ma soprattutto nel mondo adulto, la difficile accettazione di sé.
Tomboy parla infatti di questo, di ambiguità sessuale, che già a 10 anni può dirompere e far tentennare una bambina.
Con lunghi silenzi, con la macchina da presa che diventa testimone (e non pruriginoso sguardo), con innocenza, la storia difficile di Laure ci viene mostrata in forma quasi episodica.
L'inizio lascia già ampio spazio all'ambiguità, con quel viso così delicato e quel corpo così minuto che non lascia capire se si tratti di una femmina o di un maschio, complici anche capelli tagliati molto corti e vestiti sportivi. I dubbi vengono però chiariti quando a lei ci si riferisce al femminile.
Ma c'è qualcosa di diverso in Laure, lo si sente e lo si desume dal suo modo di atteggiarsi e di giocare con la sorella, e infatti quando incontra Lisa, scambiata da subito per un maschio, Laure si presenta come Michael e come Michael entra far parte della compagnia di ragazzi che giocano tra boschi e campi da calcio.


Non si analizza né si approfondisce questa sua scelta, ma si vive assieme a lei i tumulti e le angosce di un'infanzia in cui, ancora più del solito, ogni errore e ogni giudizio degli altri pesa come un macigno. Man mano che la sua recita -se così la si può definire- va avanti, più pericoloso diventa quello per la sorellina è solo un gioco, entrano a farne parte, infatti, anche i sentimenti che virano verso l'amore per Lisa.
Baci innocenti, sguardi ricchi di significato, niente di più, ma quando la bomba esplode, i danni colpiscono tutti. La verità viene a galla, e con questa tutta la rabbia, la paura e la voglia di fuggire.
Qui però il film si ferma, lasciando in sospeso sia un giudizio -mai dato, nemmeno dai genitori di Laure che probabilmente già sospettavano- né dalla regista Céline Sciamma, che ci lascia con un velo di speranza, con la possibilità che tutte le paure e le umiliazioni possano essere finite e un rapporto ripreso e ricostruito.
L'argomento delicato e spinoso viene quindi trattato con delicatezza e poesia, immergendo il pubblico nei silenzi e nelle inquietudini che ognuno ha provato a quell'età, ma qui ancora più amplificati tra espedienti instabili e rischi di essere scoperti.
La fotografia luminosa va ad esaltare il volto particolare di una bravissima Zoé Héran, che riesce a reggere alla perfezione, assieme a coetanei, un film che diventa così più grande di lei.

Il film è andato in onda ieri sera su La Effe (canale 50) e sarà replicato domenica 7 luglio alle 14.45 e lunedì 8 luglio alle 23.20.

10 commenti:

  1. Film che trovai delicato e profondo, molto interessante.
    Forse non un titolo imprescindibile, ma che consiglierei ad occhi chiusi.

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    1. Credo che, pur con i suoi limiti, riesca a mostrare bene le paure e le ansie di quell'età, attraverso lati intimi e nascosti che spesso non si affiancano ai 10 anni.

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  2. Non ho visto questo film però mi hai incuriosita, aspetterò la replica per farmi un' idea più precisa.

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  3. proprio bello. protagoniste bravissime

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    1. Protagoniste incredibili, fortunatamente non rovinate dal doppiaggio e in grado di reggere per tutto il film!

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  4. pellicola carina, però ho avuto l'impressione che mancasse qualcosa...

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    1. Secondo me è finito in modo troppo sospeso, un approfondimento in più ci stava ma mi è andato benissimo anche così!

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  5. a me è piaciuto moltissimo mentre Viola di mare l'ho detestato con tutto me stesso....

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    1. Il rischio film italiano-tema scottante faceva tremare anche me, invece mi è piaciuto molto e ho trovato davvero brave le attrici!

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