2 aprile 2020

Ladies in Black

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Un film di Natale ad aprile?
E che è, un pesce d'aprile?
No, quello è già passato.
Sì, ma... dico: un film di Natale ad aprile?
Che mondo è questo?
Beh, direi che è un mondo chiuso in quarantena nella propria casa, e se gli americani hanno ritirato fuori le loro decorazioni delle feste, perché vietarsi un film di Natale?
Che poi... qui c'è spazio anche per il pre-Natale, per il Capodanno e per le settimane dopo il Capodanno, non si bada a spese!
A ulteriore giustifica, se c'è una cosa meno natalizia di un film di Natale ad aprile, è un Natale senza neve, senza freddo e con il sole estivo.
Perché sì, questo film di Natale atipico in una stagione atipica, è australiano ed è ambientato a Sidney, dove il Natale casca in piena estate.
Ricapitolando: Ladies in Black è un film natalizio ma non solo, australiano ambientato a Sidney e soprattutto collocato negli anni '60.



Sono gli anni delle prime rivendicazioni femminili, degli immigrati visti malamente, dei grandi magazzini che vendono abiti sartoriali finemente confezionati, e che hanno un angolo per i pezzi unici delle grandi firme.
Le donne in nero del titolo sono le commesse che al Goode's lavorano.
Sono donne diverse tra loro, e ci si concentra soprattutto:
Patty, moglie insoddisfatta da un marito troppo timido che l'abbandona su due piedi,
Fay, semplice ragazza dall'animo romantico, alla ricerca dell'amore e che lo trova prima di tutto fra le pagine dedicate ad Anna e il conte Vronskij
Magda, antipatica a tutte per i suoi modi snob e per l'angolo di haute couture che gestisce, è arrivata dalla Slovenia trovando marito nel centro immigrazione e guarda dall'alto in basso le poco acculturate colleghe,
e infine Lisa, giovane stagista, sfruttata e vessata inizialmente, lì per aiutare nel periodo festivo e dei saldi, in attesa di sapere se l'Università l'ha accettata.
Lei è la vera protagonista, lei che come tutte le giovani donne non può che sbocciare grazie ai consigli di vita e di look di Magda, lei che conosce così un mondo, si distacca da una madre-amica che la vede ancora una bambina (con cui cantare a squarciagola Nel blu dipinto di blu), si impone su un padre bonaccione che non capisce la sua smania di studiare.


C'è ovviamente un Natale da affrontare, con i suoi regali sbagliati e la solitudine che si fa sentire, c'è un Capodanno in cui tessere intrecci amorosi e giochi di coppie, ci sono abiti da favola che chissà se resteranno invenduti a fine stagione.
E di mezzo ci sono tutti i patimenti d'animo che ci si aspetta.
Con tutto il materiale presente, poteva benissimo uscirne una serie TV o una fiction sulla falsariga di Mr. Selfridge, The Paradise, e oso senza conoscere nei dettagli pure delle fiction Rai Il paradiso delle Signore o Velvet.


Il cast qui è per fortuna più interessante, dalla bella Rachael Taylor all'idolesca Julia Ormond, fino alla giovane promessa Angourie Rice.
Ne esce così un film non sempre equilibrato, che sfiora temi importanti come il ruolo della donna che va a cambiare, quello degli immigrati che devono trovare posto e della sessualità da vivere più apertamente.
Servirebbe solo un po' più di costanza nei tempi e nei toni per farne un titolo del tutto riuscito.
Perché in questo film natalizio atipico non è il Natale il giorno clou, non è nemmeno il Capodanno, né l'apertura dei saldi... è un po' tutta la stagione festiva con i suoi strascichi iniziali e finali, in cui un gruppo intero di commesse è pronto a cambiare vita, lasciando l'abito nero a qualcun altro.

Voto: ☕☕½/5

2 commenti:

  1. Ormai ho perso così tanto la cognizione del tempo, che potrei anche guardare un film di Natale a Pasqua. Anche se è una cosa che normalmente non farei. :)

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    1. Che fosse natalizio l'ho scoperto quando ho fatto play, ma il fatto che ci sia sempre il sole e che sia estate lì in Australia aiuta. In questa quarantena infinita aiuta a perdersi un po'.

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