Ve la ricordate, vero Dispatches from Elsewhere, la serie di cui mi sono follemente innamorata e che meriterebbe più attenzione?
No.
Va bene, sono qui per ricordarvela, e per parlare di un altro progetto che ha visto Jason Segel coinvolto come ideatore, sceneggiatore e attore: Forgetting Sarah Marshall, in italiano -tristemente- Non mi scaricare.
A prima vista potrebbe sembrare una delle tante commedie romantiche-demenziali degli anni 2000, quelle commedie americane godereccie e sboccate che al pari dei nostri cinepanettoni, poco mi convincono.
Quei film in cui fra gli altri si sono alternati Segel stesso, Ben Stiller e pure il tanto odiato Adam Sandler, per le parti femminili Cameron Diaz e Katherine Heigl.
Insomma, non certo dei nomi che mi fanno accorrere al cinema.
Ma se sono andata a ripescare proprio questo titolo, un motivo c'è.
Si parte da una rottura.
Il compositore Peter Bretter viene lasciato dalla sua amata Sarah Marshall, star televisiva di una serie "vagamente" simile a CSI, tra battute d'effetto e suoni misteriosi nella colonna sonora.
Viene lasciato all'improvviso, mentre la aspetta completamente nudo.
Scopre che ha un altro e si chiude in se stesso.
Ci prova a dimenticarla andando a letto con un numero indefinito di donne.
Ma non funziona.
Decide di vivere come un eremita.
Ma l'amico Brian lo persuade a partire, fare un viaggio, perché non te ne vai alle Hawaii?
Già, perché no?
Caso vuole che dopo essersi ritrovato Sarah sugli schermi dell'aereo, se la ritrovi pure in hotel, in compagnia del nuovo compagno: la rockstar mondiale Aldous Snow.
Un incubo?
No, le cose non vanno così male se la receptionist carina ti viene in soccorso, ti lascia pernottare nella suite aggratis e se l'intero staff dell'hotel è felice per una volta di non doversi prendere cura di coppie in luna di miele, di freschi fidanzati, di piccioncini innamorati ma di un single che ordina alcool a colazione e chiede conforto.
Nella sua trasferta forzata alle Hawaii, Peter si destreggerà tra frecciatine ai danni di Sarah e Aldous, tentativi romantici con la receptionist Rachel, analizzando la sua vita, le sue scelte.
E ovviamente godendo di quel paradiso che sono le Hawaii tra uscite in surf e salti nel vuoto.
Se avete già visto Dispatches from Elsewhere, l'avrete notato anche voi che i personaggi fittizi di Segel condividono lo stesso nome: Peter.
E a loro modo, un lavoro che ha a che fare con la musica.
Se sono andata a recuperarmi una commedia a tratti fin troppo demenziale, con riferimenti sessuali sboccati ed esagerati, è perché in Dispatches stesso Segel la si cita.
In quel finale da cui devo ancora riprendermi, Jason viene preso in giro per la scena di nudo integrale che qui offre, per quel musical a pupazzi su Dracula che resta un sogno da vedere per intero per molti.
E ora, li ritrovo qui, assieme ai cereali da mangiare in ciotole enormi.
Come ci ritrovo quella scrittura geniale anche se ancora grezza, una scrittura che fa di quel musical, delle canzoni al piano di Peter, delle vere e proprie chicche, facendone dei momenti giustamente cult.
Non so se questa è la capostipite o che, ma Jason Segel fa un'autentica romcom per uomini, in cui si entra nella sua mente e nella sua mentalità, e non se ne vorrebbe uscire.
Si ride, e tanto, per momenti assurdi e per personaggi sopra le righe, e se Russell Brand continua e continuerà a suscitare antipatia, Kristen Bell e Mila Kunis fanno innamorare di sé, in particolare quest'ultima, receptionist dal cuore d'oro e dalla vita in stand by.
Piccoli ruoli folli anche per Jonah Hill, Bill Hader e Paul Rudd.
Gli anni che ha -dodici-, questo film li porta benissimo, e anche se resta una visione leggerissima e scacciapensieri, sarà davvero difficile dimenticarla questa Sarah Marshall e tutto il potenziale che Jason Segel ha.
E no, non mi riferisco a quelle scene di nudo.
Voto: ☕☕☕/5
Mi ricordo più lui nudo che il film. Purtroppo.
RispondiEliminaPerò era stato simpatico, visto ai tempi!
Quella nudità proprio non te l'aspetti.
EliminaVedendo poche commedie demenziali, mi ha convinto decisamente.
Ma dopotutto come si fa a non amare Mila Kunis? Comunque queste sì che sono commedie romantiche americane accettabili ;)
RispondiEliminaMila Kunis conquista con facilità, lo so, ritrovarsela alle Hawaii, poi...
EliminaAnche a me all'epoca piacque, pur considerandolo ovviamente per quello che è: una commedia leggera e piacevole. Lui lo adoro da sempre e a me Russel Brand, invece, fa molta simpatia. Ah e pure Kristen Bell non scherza.
RispondiEliminaSarà che Russell lo identifico con i sui personaggi sopra le righe ed esagerati... ma qui funziona benissimo, lo ammetto.
EliminaSe con Segel già non avevi problemi, Dispatches l'amerai! Arriverà a metà giugno su Prime, tra l'altro, quindi sarà più facile recuperarla ;)
RispondiEliminaIl musical di Dracula, ora, pretendo di vederlo integrale.
Da appassionato di commedie romantiche-demenziali l'avevo vista ai tempi e mi era decisamente piaciuta. Ricordo Mila Kunis, Kristen Bell e pure Russell Brand. Jason Segel, che tra l'altro confondo pure con Seth Rogen, invece l'avevo quasi dimenticato, sia nudo che vestito... Sarà che nei suoi confronti provo ciò che tu devi provare per Tom Cruise. ;)
RispondiEliminaOddio, addirittura?!
EliminaNon che a me stesse particolarmente simpatico, ma per come mi ha fatto entrare nella sua mente qui e con Dispatches, mi piace come la pensa e come soprattutto scrive.
Tom probabilmente realizzerebbe solo un altro film in cui corre, salta, va in moto...