10 maggio 2020

La Domenica Scrivo - L'Inevitabile Post sulla Fase 2

Com'è andata la Fase 1?
Meglio del previsto.
Alla quarantena mi sono adattata anche fin troppo bene, realizzando il sogno di essere una di quelle dame russe chiamate nella vita a non fare altro se non leggere, dipingere, suonare il piano.
Nel mio caso: leggere, guardare serie TV e film.
Non fosse stato per le notizie allarmanti, per i numeri che facevano paura, poteva essere la mia vacanza ideale. Suddivisa saggiamente in compartimenti stagni, con il giovine che invece trovava qualunque cosa da fare/sistemare/restaurare dentro e fuori casa.
Giornate che volavano, che finivano con aperitivi per alleggerire quel senso di angoscia che comunque c'era.
Non sono mai uscita di casa, nemmeno con il cane che si è dovuto accontentare di correre come un matto in giardino. Ma le ronfate che si faceva sotto il divano indicavano un certo grado di soddisfazione.
Non ho fatto la pizza, non ho fatto torte, non ho fatto le pulizie di primavera e nemmeno un puzzle, anche se ne ho letto tutte le curiosità qui.
Non mi sono nemmeno presa avanti con il blog, lasciando la scrittura giorno per giorno, odiandomi un po' per questo.
Ma ho fatto l'orto*, e ho smaltito tanti di quei titoli in agenda dal 2013 almeno!



Come sta andando la Fase 2?
Insomma.
Meno piacevole della 1.
Che sono tornata a lavoro da una settimana e mi sento stanca come se lavorassi interrottamente da sempre.
E so che non dovrei lamentarmi, chiedo scusa.
Ma in una settimana non ho letto una-pagina-una di un libro, non ho visto un-film-uno, solo qualche episodio, prima di crollare miseramente sul divano e poi non riuscire a dormire a letto.
Pensando continuamente: che mi succede?
Con sogni in cui scappo da ritrovi numerosi, sento che qualcosa non va in chi sta troppo vicino.
Ma non sono l'unica, e c'è anche chi certi sogni li sta raccogliendo, per poterli studiare.

Sono finalmente andata a trovare la mia famiglia, però, che non vedevo da prima di andare a Berlino.
E il più felice era sicuramente il cane Ugo.
Ci sono andata a piedi in una luuunghissima passeggiata scortata dal cane, la macchina non ho ancora avuto il coraggio di prenderla.
Per la spesa, con le sue code e le sue regole, e le spedizioni ai vivai si sacrifica il giovine. Io di dover giustificare i miei movimenti, io che più del virus ho paura della burocrazia e delle multe, proseguo il mio isolamento.

*l'orto

E mi guardo intorno, in questo Veneto che è diventato un modello pur con qualcosa da ridire.
E vedo un senso di libertà che ancora non sento, un senso di rancore che non riesco a capire e giustificare, un senso di disagio rispetto a quello che ci aspetta nel futuro che quello sì, mi fa paura.
Mentre mi rendo conto che pure ai numeri in crescita o in discesa si è fatta l'abitudine.
Osservo che ancora una volta tutti ci si è scoperti esperti.
Tutti hanno avuto qualcosa da ridire, preferendo fare rumore rispetto al silenzio che una situazione così unica forse richiedeva.
Assieme alla pazienza.
Il 5G.
Il MES.
I congiunti.
Il plasma.
Capisco la paura, non capisco chi ne approfitta.
Capisco il malessere, non gli sfoghi pieni di rabbia.
Il disagio -io- lo provo per un futuro che non si può ipotizzare.
Come sempre, quando si tratta di cambiamenti.
Come torneremo alla vita di sempre, ai ristoranti, ai bar, in vacanza?
Come andremo a fare compere?
Il primo passo che non sia in famiglia o a lavoro sarà in un libreria, lo so, ma gli ingressi limitati, le mascherine e i guanti obbligatori, li riuscirò a sopportare?
Devo, come si deve accettare che è ancora tutto confuso in una nebulosa. E se quest'estate era previsto un viaggio da sogno, fantasticare su un'Italia on the road chissà se ha senso.

Come Zerocalcare, allora, quasi la rimpiango quella Fase 1 fatta di canzoni sui balconi, di iniziative spontanee e piena di fiducia.
Ora ci si scaglia contro parole, si è tornati a polemizzare più di prima: ogni giorno per un motivo diverso, che sia Adele, che siano i Navigli, che siano le mascherine a 50 centesimi.
Siamo migliorati? Non so.
Io mi sento solo più consapevole di non voler dare altro spazio, tempo o attenzioni a certi rumori.
Io vorrei solo tornare a leggere, a vedere film, a fare aperitivi per fermare per un po' i pensieri, che invece corrono anche troppo veloci, anche troppo affollati.
Proprio ora che, più di prima, non si può.

10 commenti:

  1. Ciao Lisa come stai?
    Ma sei veneta?
    Ti capisco e condivido molto di quello che sentì..io non mi sono mai fermato , lavorando in ospedale ...ma da quando è cominciata sta roba più del Covid mi ha sempre di più preoccupato il dopo: avendo pure la moglie che c’ha un ristorante a conduzione famigliare e un fratello che lavora pure lui nella ristorazione , puoi capire bene il perché.
    Certo bermi un cappuccino e mangiare una brioche sopra il cofano della macchina mi ha rattristito non poco nella fase 2 .
    Io voglio credere che torneranno tempi migliori ...senza aspettare troppo.
    Fai bene a tenere l’orto ...rilassa.

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    1. Ciao Max, grazie per il commento e per il tuo lavoro davvero indispensabile di questi tempi.
      Il futuro così incerto non riesco ad immaginarlo, ci vorrà un po', sarà una nuova normalità, ma speriamo di accettarla e abituarcici in fretta :)

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  2. Bisogna riadattarsi, sta tutto lì.

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  3. Per me la Fase 2 è stata l'inizio di una nuova possibilità, ma la reclusione della 1 ha dovuto fare i conti con cambiamenti personali decisamente importanti che non potevo fare prima della riapertura.
    Speriamo che tutto possa muoversi per il meglio verso il futuro.
    Tra l'altro, in tutti questi anni, ancora non so che lavoro fai!

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    1. Mi sa che ti sei perso un post in cui rivelavo alcuni segreti, allora!
      Faccio la decoratrice di ceramica, un lavoro non certo indispensabile di questi tempi, ma per fortuna si è ripartiti con la Fase2 e il lavoro non sembra mancare per il momento.
      La quarantena nonostante le ansie un po' mi manca, vivere di film e serie e libri aiutava a spegnere la testa per un po'.

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  4. Facciamoco coraggio tutti... la fase 2 fa più paura della 1. Sai cosa si dice fra di noi? "Un medico è l'apostrofo rosa fra le parole "sei il mio eroe" e "ti denuncio". Cerchiamo, proprio come fai tu, di non cedere a rabbia cieca e stupidità colpevole. Courage, Cecilia (La Tosca non è per tutti)

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    1. Grazie Cecilia, di questi tempi meglio il silenzio al tanto rumore :)

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  5. Una volta che c'eravamo abituati alla Fase 1, ecco che hanno tirato fuori la Fase 2, che spaventa come e forse più della 1.
    Fatto sta che proseguono le sensazioni strane, i momenti di speranza alternati a quelli di paura. Dal chiudiamo tutto si è passati un po' troppo rapidamente all'apriamo tutto e boh, la confusione regna. Staremo a vedere...

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    1. Ora che riaprono pure i cinema chissà, devo davvero risintonizzarmi.
      Al momento, smaltire titoli da casa continua ad essere la cosa più giusta che mi sento di fare.

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