25 giugno 2022

Shithouse

È già Ieri -2020-

Lui è da sei mesi al college ma non ci sta bene.
Non ha nemmeno un amico, solo un ingombrante coinquilino dedito ad alcool e feste.
Parla con il suo cane pupazzo, che lo invita a mollare, parla in telefonate continue a quella madre, a quella sorella, che tanto gli mancano.


Lei è la responsabile del dormitorio.
Tra amici e feste non disdegna di passare da un ragazzo all'altro, senza troppi impegni.
Causa forse di un passato famigliare traumatico?
Anche.


Lui e lei si incontrano alla festa della Shithouse.
Lui, spinto a provarci, ad uscire, si è aggregato al suo coinquilino.
Lei, cerca di combinare qualcosa con la sua ultima mira.
Finirà male per entrambi, apparentemente, che si incrociano nel dormitorio e danno vita ad una lunga notte e una lunga conversazione.


Mi ci è voluto poco a convincermi a scoprire di più su Cooper Raiff, andando a cercare il suo esordio alla regia.
E alla sceneggiatura, e alla recitazione.
E mi sono trovata di fronte ad un'altra commedia romantica, quella delle più classiche: un boy-meets-girl.
Una lunga notte, una sceneggiatura densa, che passa dall'interrogarsi sulla morte a recuperare tartarughe degne di un funerale come si deve.


Come sempre, la differenza la fa la scrittura, i personaggi creati.
E se Maggie non conquista fino in fondo, e le recriminazioni di Alex fanno storcere il naso in tempi di femminismo e stalking, Alex, nel suo essere fragile e solitario, nel suo aver paura di affrontare il mondo, il college, nel lasciare quel nido in cui si sentiva protetto, lo si capisce.
Le sue lacrime, sincere, sono un toccasana per chi, come lui, ha avuto vita non facile da studente fuori sede.
E i suoi insegnamenti, come quelli che darà poi in Cha Cha Real Smooth, diventano preziosi.


Come molti esordi, questo è un esordio acerbo ma sincero.
La regia capace sembra più imitare certi stili indie e non tutte le parti sono ben collegate, con qualche stacco e qualche forzatura di troppo.
Alex non è Andrew, e l'amore non scatta spontaneo, ma Maggie in cui si ritrova Dylan Gelula, bilancia la situazione.
Descritto giustamente come un Prima dell'Alba versione college, Cooper non ha ancora la stessa profondità di Linklater, ma Shithouse è stato una sicura base di partenza per poi spiccare il volo.

Voto: ☕☕½/5

2 commenti:

  1. Anche io sono andato a cercarlo subito dopo Cha Cha Real Smooth, ma non sono ancora riuscito a trovare i sub ita. Quindi per adesso resta in sala d'attesa...
    Già solo dal titolo però è imperdibile! :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Magari ora i sottotitolisti italiani hanno una ragione in più per tradurlo.
      Non è bello quanto Cha Cha, ma si fa voler bene.
      Cooper non mollo più, ora.

      Elimina