È già Ieri -2011-
Dopo essere andata a scoprire le origini di Edgar Wright, dovevo lo stesso trattamento ad un'altra voce inglese che più volte mi ha conquistata.
Il suo nome è Will Sharpe, e forse poco dice.
Ma la sua mano sta dietro ai lavori molto strani, molto personali che sono le miniserie Flowers e Landscapers e il film dedicato al visionario Louis Wain.
Una certa propensione per il macabro, un tocco poetico e uno stile personale sono i suoi tratti distintivi.
Nel suo esordio, con budget risicatissimo, molto amatoriale, ci racconta di una famiglia di killer.
O almeno, così vengono definiti dalla stampa i Thompson.
Marito e moglie quasi separati in casa, due figlie che vivono a Londra in modo precario condividendo l'appartamento con Tim, che fa meno notizia perché colui che ha portato all'arresto e che titolo sarebbe stato "Famiglia di killer più un tizio"?
Tutto inizia quando in passeggiata con il cane Boy, Tom incontra Blake.
Un tipo strano, particolare, distaccato dalla società, che parla senza barriere, che si insinua in casa Thompson con la sua ingenuità, riuscendo a rompere i muri di incomunicabilità dei coniugi.
Ma è proprio Blake che la famiglia riunita seppellisce sulle sponde dello stagno dietro casa.
Perché?
Come si è arrivati a tanto?
Raccontare quello che non si sa se definire un omicidio o un atto di carità, diventa un modo per intervistare le diverse solitudini che compongono questa famiglia.
Di poeti mancati, di musiciste in sordina, di chi cerca di non farsi sopraffare dalla tristezza.
Una disfunzionalità intrisa di malinconia.
Amatoriale ma comunque a fuoco, il lavoro di Will Sharpe ha un black humour, uno stile poetico e dissociato difficile da spiegare.
Che nella sua semplicità, convince.
La scelta di Chris Langham come protagonista, unico ruolo ottenuto dall'attore dopo le accuse e il tempo in carcere passato per pedofilia, rendono ancora più strano questo piccolo film.
Ed è proprio di Langham il ruolo migliore, quello di un padre e di un marito consapevole delle sue mancanze, a cui manca un cane e poi un amico.
Dietro i titoli scandalistici, dietro una scelta difficile da comprendere, sembra esserci un gesto altruistico.
Sì, le carte in regola, per raccontarci di aspiranti suicidi, di coppie in fuga, di famiglie infelici e diverse, già le aveva fin dagli esordi, Will.
Voto: ☕☕☕/5
Posso dire che il film su Louis Wain è molto carino e con un Cumberbatch favoloso. Sarà il caso davvero di approfondire la conoscenza di questo regista.
RispondiEliminaMi aspettavo io classico biopic da quel film, e invece è stata una piacevole scoperta. Dovevo ritrovare Sharpe, e conoscerlo meglio.
EliminaNon ho mai visto niente di questo Will Sharpe, e questo potrebbe essere il film giusto per fare la sua conoscenza...
RispondiEliminaNon me l'avevi consigliata tu Flowers? In ogni caso, un autore davvero notevole.
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