Andiamo al Cinema su Netflix
L'animazione di un certo livello sembra essere andata in vacanza.
Sembra aver esaurito le idee, principalmente, proponendo sequel, prequel, variazioni sul genere.
A ben guardare, le storie davvero originali si trovano solo in streaming.
Dalla Disney che relegando la Pixar migliore (da Soul a Luca passando per il passabile Red) evita i confronti diretti con nuove storie affidandosi a vecchi eroi come Buzz in sala.
La Disney-madre, invece, si affida alla multiculturalità, tra Colombia e Oriente, senza però variare troppo sui temi di famiglia/appartenenza e soprattutto mistero a tappe da risolvere.
E poi? Poi c'è chi cerca di dar contro alla Disney.
A partire dagli amati Mitchell che agli Oscar hanno avuto vita impossibile e sembravano essere un buon segno per chi voleva fare animazione di livello con le piattaforme.
Nomi disneyani, soprattutto.
Se John Lasseter dopo l'allontanamento e le accuse per condotta inappropriata esordirà su Apple TV con Luck, Chris Williams, regista di Big Hero 6 e Oceania, è arrivato su Netflix.
Con un film a ben guardare molto più in linea con la Dreamworks.
Anzi, meglio dirlo subito: togli i mostri e mettici dei draghi, togli Maisie (bambina orfana, nera e coraggiosa), e mettici Hiccup (il diverso del villaggio per costituzione e disabilità), e Il mostro dei mari è una copia con qualche variazione di Dragon Trainer.
Già.
Certo, l'ambientazione piratesca e marina, il magniloquente Regno di Tre Ponti e i mostri poco temibili molto affascinanti, restano fra le differenze che fanno la differenza.
Ma in quanto a trama e suo sviluppo, poco cambia, poco è degno di nota, molto è purtroppo prevedibile.
Nella più classica storia di chi vede nei mostri solo delle vittime spaventate che reagiscono alla stessa violenza degli umani, si punta allora sulle scene d'azione, che sono inizialmente tese e tolgono il fiato per come sono coreografate, ma nel mezzo -quando i mostri smettono di far paura- la pesantezza inizia a farsi sentire, soprattutto se il tutto non ha la canonica durata dei film di animazione e arriva a sfiorare le due ore.
Due ore in cui non tutto si spiega, in cui i cambi di umore e le prese di posizione sono repentine fra capitani testardi e vice silenziosi, in cui il mostro migliore si sacrifica all'inizio rimanendo con un dragone rosso poco scenografico.
E si arriva lentamente ad un finale veloce.
Quasi troppo.
Un peccato?
Sì, perché allo streaming mordi e fuggi, nel bagno di nuovi titoli per famiglie, si chiede di più.
Che non passa per un messaggio confuso di protesta contro i poteri forti o la rappresentazione che i personaggi portano avanti.
Il coraggio, l'originalità, dove stanno?
Voto: ☕☕/5
Una fordianata piratesca da cui navigo volentieri al largo. :)
RispondiEliminaChe peccato però, una chance volevo dargliela ma ora mi metti in difficoltà..
RispondiElimina