11 luglio 2022

Il Lunedì Leggo - Conoscerete la nostra velocità di D. Eggers

Eccolo qui l'infausto libro interrotto.
Il romanzo con cui doveva proseguire l'idillio con Dave Eggers e che invece è rimasto 9 mesi a fissarmi dal comodino.
Lì, in attesa che tornasse il suo momento, che i tempi fossero giusti, che nel giro del mondo che ogni anno faccio tra i libri, ritornasse il momento di stare in America.
Li avevo abbandonati, Will e Hand, in Senegal, prima tappa del loro viaggio in giro per il mondo.
Un viaggio nato per non pensare, per non godere di soldi piovuti dal cielo al momento sbagliato, soldi che devono essere spesi, regalati, donati, senza un piano preciso.
Li avevo abbandonati proprio perché un piano preciso Will e Hand non ce lo avevano.
E per una come me, che i viaggi li organizza bene, che i programmi li vuole rispettati, vedere quanto tempo, quanto denaro, stavano perdendo, irritava più di una storia che non ingranava.
Ci voleva pazienza, ci voleva anche il pizzico di follia e di libertà che alla fine, dopo 9 mesi, ho concesso a Will e Hand.



E li ho ritrovati lì, in Senegal, perché in Groenlandia tirava troppo vento, perché non serviva alcun tipo di visto, perché devono compiere il loro giro del mondo in poco più di una settimana.
Quella che si sono concessi, quella per cui si sono preparati velocemente.
Non bisogna pensare troppo, non bisogna ancorarsi a quel passato di cui poco a poco scorgiamo i fatti.
No, bisogna correre veloci, non dormire, trovare le persone giuste a cui regalare del denaro che può cambiare la vita di molti, ma non la loro. Non ora.
Anche se regalarli, se scegliere, diventa un peso, una lotteria che mette troppa pressione al già fragile Will.
Will dalla faccia tumefatta, Will che asseconda Hand, che lo tollera, che lo tiene come spalla, anche se erano abituati ad essere in tre.
Ed è qui la chiave di tutto, di un equilibrio che manca: Jack che non c'è più.

Ci vuole pazienza, per stare dietro a Hand, per capire Will.
Ci vuole pazienza con un romanzo che ci mette quasi troppo a carburare, nonostante il suo titolo.
Perché non sono le assurde tappe di questo giro del mondo impossibile quelle importanti, passando di albergo in albergo, di discoteca a bordello tra il Senegal, il Marocco e la Lettonia, senza davvero arrivare a conoscere un Paese, anzi, prendendo atto della loro ignoranza.
Sono gli scorci sul passato, su un trauma difficile da processare, su un'amicizia strappata di cui non si può parlare.
Non ancora.

Dave Eggers che dai suoi lutti ha tirato fuori un'incredibile opera struggente, qui cambia la formula, rendendo meno immediato, meno diretto il discorso, ma arricchendolo con la sua creatività, fatta di discorsi interiori, di interpretazioni, voci pensiero e pure disegni.
Come un gran diario di bordo, uscito postumo e che fin dalle prime righe delinea un destino tragico.
I nove mesi di attesa che più metaforici non potevano essere sono serviti.
Per fare pace con uno scrittore che nella sua creatività, nei suoi racconti circolari, si fa volere un gran bene.

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