È già Ieri -2019-
La morte di Dick Long è una strana morte.
Così strana da far dubitare il dottore di turno che non riesce a salvarlo, così strana da meritare delle indagini.
Chi ha ucciso, Dick?
O meglio, chi ha ucciso John Doe, trovato esanime fuori dal pronto soccorso, soccorso inutilmente e con lacerazioni interne, contusioni alla testa, da far pensare ad un sadico assassino che si aggira di notte nella profonda America?
Né quel dottore né le polizotte messe sul caso, sanno che John Doe è Richard Long.
Che la sera prima era a fare prove con la sua band, con i suoi amici, dandoci dentro con il bere, con il fumo, con le pazzie che si fanno da ubriachi nella sera libera dalla famiglia.
E come c'è finito, Dick, lì?
Fuori dal pronto soccorso?
Perché ce l'hanno abbandonato quelli che erano i suoi migliori amici senza prestargli soccorso e senza dire una parola alle loro famiglie?
Parte da questo mistero un film difficile da incasellare.
Un black comedy-drama, dice Wikipedia.
Che significa un'alternanza tra momenti di serietà, momenti assurdi, momenti da ridere.
E così, in effetti, è.
Con uno stile che ricorda quello di Martin McDonagh anche nell'ambientazione, fra i bifolchi d'America che non sono certo dei pozzi di scienza nel cercare di eliminare prove e mettere in piedi un alibi.
Che è successo, allora, quella fatidica notte?
Zeke e Earl fanno di tutto per non farlo scoprire, per lavarsi via il sangue, per mantenere l'anonimità, mentre le due poliziotte chiamate ad indagare non sono da meno in quanto a perspicacia.
Ed è proprio la sceneggiatura con i suoi toni contradditori, con il suo far ridere nel mezzo di una tragedia, di una macabra indagine e delle scelte scellerate dei due peggior sospettati possibili, a fare la differenza.
Zeke e Earl nella loro giornata peggiore, offrono il peggio e quindi il meglio, di sé per noi spettatori curiosi.
Ma se sono andata a cercare questo strano film dallo strano titolo, è per la regia.
Quella di Daniel Scheinert, uno dei The Daniels, qui in solitaria, produttore e pure attore nei panni proprio di Dick, che pur non scrivendo il soggetto infonde la sua sapienza, la sua assurdità.
Non siamo ai livelli di un corpo in decomposizione come migliore amico né della genialità dei multiversi, ma pure qui il suo tocco si sente, tra montaggi e omaggi.
La morte di Dick Long è un mistero fitto che soddisfa per come è costruito, per come si compone.
Ma il finale, tratto incredibilmente da una storia vera, rende l'umorismo nero ancora più nero, e la vicenda con un gusto amaro difficile da dimenticare.
In fondo, cosa ci si può aspettare da un gruppo di amici che fa le cover dei Nickelback?
Voto: ☕☕½/5
Un gruppo di amici che fa le cover dei Nickelback???
RispondiEliminaMa cos'è, l'horror più spaventoso dell'anno? :D