9 agosto 2022

Notte Horror 2022 - Non Aprite Quella Porta

Tremate, tremate!
Le Notti Horror sono tornate!
Sono tornate da qualche martedì, ma finalmente è il mio turno.
Il turno a cui ormai da 9 anni torno con piacere, per togliermi qualche sassolino dalla scarpa, per mettere alla prova i miei nervi che proprio grazie all'iniziativa della blogosfera si sono temprati.
Si parte con un classico.
Si parte con un titolo entrato ormai nel linguaggio popolare: Non aprite quella porta!


Non apritela, perché farlo se nessuno risponde, se la fattoria isolata nel mezzo del Texas non promette niente di buono, se per strada si è già incontrato un vagabondo con chiari problemi mentali e pure un cimitero in cui macabre scoperte sono state fatte?
Perché aprirla se l'atmosfera è tesa, se l'ingresso non fa sperare in niente di buono visto quello che è appeso alle pareti…
Ma la aprono Sally, Pam, Jerry e Kirk (Franklin no, ma non gli andrà meglio), in gita sul più classico van da hippie per ritrovare un'altra vecchia fattoria che in quanto a vibrazioni, non ne mette di più positive.
Ma il titolo è tutto italiano, l'originale The Texas Chainsaw Massacre era forse troppo.


Ormai, però, già lo si sa a cosa si va incontro: un macello di sangue, un assassino psicopatico con una famiglia al seguito di psicopatici, dai gusti culinari e d'arredo quanto mai discutibili ma tutti così devoti al patriarca che non molla.
Al massacro a suon di motosega ad opera di Leatherface, che non parla, che ulula, che nonostante la mole imponente corre più veloce della final girl di turno, che la insegue in maniera spossante per quasi metà film.
Spossando anche a me.


Capostipite di un genere, che ha generalo figli, nipoti, copie e brutte copie (non ultimo l'X di Ti West), visto oggi nei suoi 84 minuti appena fa quasi tenerezza.
Per la banalità della trama in cui sono stati comunque inserite simbologie sulla tratta femminile, la povertà della campagna, il pullulare di serial killer di quegli anni (con Ed Gein preso a modello), per la semplicità di certe morti.


Ma mentirei se dicessi di non aver sobbalzato a più riprese, di non aver fatto mezzi infarti per come Leatherface entra in scena, per come i jumpscares sono efficaci.
E poi, i brividi migliori, me li ha dati la regia di Tobe Hooper.
Una regia sconsiderata, che ha messo realmente a dura prova la sicurezza del cast, ma che tra carrelli a seguire ben posizionati e un montaggio forsennato in scene traumatiche, tra situazioni paradossali e altre che sembrano schizzi artistoidi riusciti, fa gioire a distanza di quasi 50 anni.


Alla fine, un'altra tacca nella mia cintura di quasi ex paurosa la posso incidere.
Anche se ammetto candidamente di non aver voglia di scoprire seguiti e crossover, mi basta un incontro con faccia di pelle.

Grado di paura espresso in Leone Cane Fifone:
2 Leoni su 5


6 commenti:

  1. Un Classico, uno degli horror che hanno fatto la storia, dietro la mdp c'è un titano come Tobe Hooper ^_^

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  2. Ha segnato il genere, ma personalmente a me non ha mai detto un granché. Pure io l'ho trovato troppo spossante.
    Per me era meglio se quella porta rimaneva chiusa. :D

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  3. Che meraviglia di film, ne hai scritto benissimo e mi unisco ai complimenti che hai fatto al geniale Tobe Hooper! Splendida la Notte Horror di quest'anno! :--)

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  4. Capostipite appunto, impossibile quindi voler male a questo film, che in verità ed effettivamente è un po' forzato, ma decisamente riuscito.

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  5. Per una volta, si può dire che il titolo italiano è decisamente migliore dell'originale... film di culto, ormai. Godibile e nostalgico. Direi perfetto per la Notte Horror! ;)

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  6. Sobbalzi, durante la visione di questo film, non ne ricordo molti. Ricordo invece perfettamente la fatica di seguire il film con la faccia affondata nel cuscino per non vedere gente smembrata a ripetizione.
    Non c'è nulla da fare: la motosega è un accessorio che mi mette ansia, al punto che quando mi capita di girare nei negozi di giardinaggio cerco di tenermene alla larga (non si sa mai che prendano vita).

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