A cosa saresti disposto a rinunciare, pur di avere un giorno in più sulla Terra?
Riusciresti a stare senza orologi? Senza film? Senza gatti?
Varrebbe la pena vivere quelle 24 ore sapendo di aver tolto all'umanità intera il ricordo di tutto questo?
Si trova in questa situazione un giovane postino, dal destino segnato dai responsi medici, orfano di madre, che condivide il suo appartamento con Cavolo, un gatto.
Viene tentato dal Diavolo, un Diavolo che ha la sua faccia ma non il suo carattere: più solare, più giocoso, e anche nell'abbigliamento vistoso e chiassoso, è il suo opposto.
Lo tenta, proponendogli questo scambio. Uno scambio che in pochi hanno saputo portare avanti, una sfida che lui e Dio ogni tanto si lanciano, neanche fossimo dentro a una commedia americana anni '90.
Quel postino, che di morire non ha tanta voglia, che la sua vita grigia sente di non averla vissuta, che ritrova la sua ex e i suoi ricordi, accetta.
Almeno per un po'. Almeno finché sarà sostenibile.
Che vuoi che sia rinunciare al telefono, alla puntualità?
Come da copione, però, le sue scelte influenzano prima di tutto lui, lui che depenna passioni e possibilità pur di far pace con chi? Con se stesso? Con il suo passato? Con un lutto dal quale non si è più ripreso? Con il destinatario di questa lunga lettera che è il suo romanzo?
Sì, sì, sì, sì e ancora sì.
E si ferma lì, il postino, quando arriva ai gatti.
A quelle bestioline che crediamo sempre di scegliere, ammansire, e viziare, quando sono loro a scegliere noi, addomesticare noi, abituarci alla loro presenza.
Io un mondo senza gatti, non lo so immaginare.
Ho resistito meno di un anno, un paio di volte, finché non ho ceduto, o il gatto giusto è capitato al momento giusto.
Un mondo senza film, neppure.
Nonostante quelli che ci si può fare nella testa.
Kawamura Genki gioca facile le sue carte, le sue rinunce.
Diavolo tentatore conosce i gusti dei giovani e scrive il suo romanzo in modo schietto, veloce, fulminante, neanche fossimo dentro un anime.
Viene da immaginarlo già, questo episodio simile a un Doraemon e che Doraemon spesso lo cita. E in realtà, è diventato anche un film, di enorme successo in Giappone, nel 2016.
Infarcito di quella cultura giapponese di cui non sono esperta, è una lettura veloce e leggera, che fa nascere giochi altrettanto leggeri, ma mai banali.
Cosa buttare dalla Torre, cosa salvare della propria vita prima che sia troppo tardi?
Oddio questo non posso proprio perderlo: Diavolo , gatti e Giappone, com'è che non è ancora sul mio comodino?
RispondiEliminaCon tutti gli animali di cui non è che ci sia tutto questo bisogno (uomo compreso), ma proprio dei gatti bisogna privarsi? XD
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