Andiamo al Cinema su AppleTV+
Raymond è quello quadrato, serio fino ad essere noioso, così noioso da avere già due divorzi e una separazione alle spalle.
Ray è quello affascinante, il musicista jazz, un passato tragico di dipendenza e ora ogni donna casca ai suoi piedi.
Raymond e Ray sono fratellastri.
Figli dello stesso padre che li ha traumatizzati, picchiati e umiliati nella loro infanzia comune.
Un padre così despota di cui hanno volutamente perso le tracce e che ora, è morto.
E da morto, continua a fare sentire la sua presenza, a imporsi, imponendo ai suoi figli di andare al suo funerale e di scavare con le loro mani la sua tomba.
Come ogni viaggio che si rispetti verso un funerale, diventa per i due anche un viaggio nei ricordi, andando a riaprire vecchie ferite, andando a confessare le proprie cicatrici e scoprendo di più di quel padre che mai si è capito, e che non si può difendere.
Raymond è Ewan McGregor.
Dal sorriso aperto, dal fascino che esce anche sotto camice discutibili.
Trattenuto e commovente nel suo cercare di rimanere nei giusti binari.
Ray è Ethan Hawke.
Dal fisico impressionante, dal fascino innegabile.
Teso e arrabbiato nel suo non voler far pace con il suo passato.
Insieme, sono due fratellastri diversi che promettevano scintille.
Insieme, le fanno.
Anzi, sono loro a rendere speciale ogni scena, a riuscire a portare a casa anche quelle che la sceneggiatura traballante renderebbe deboli.
Perché il problema di un film che non ha certo l'originalità dalla sua parte, è proprio nella sceneggiatura.
Fin da subito si viene calati in questo dramma, trovando motivazioni stiracchiate per un viaggio on the road, con conversazioni poco plausibili e poco naturali che solo la bravura di Ewan e di Ethan rendono meno di plastica.
In un lungo giorno in cui la luce non cambia, va avanti poi in confronti a due, in parallelismi facili facili, in donne che se li contendono, in un funerale quanto mai diverso ma non così sensazionale.
E la sensazione è che gli stessi attori nonostante il piacere nel recitare assieme, nel riprendere in mano strumenti musicali e portarsi dietro l'amore per il jazz, quando distanti sentano la debolezza del progetto di cui sono finiti a far parte.
La fotografia fredda e patinata non aiuta a dare un tono a un film che aveva forse bisogno di una mano più sicura, di una voce più sincera, nel raccontare una storia di per sé interessante.
Nemmeno due attori tanto bravi quanto belli, nemmeno l'unione imprevista di due cotte storiche, riesce ad innalzare il film fortunatamente relegato allo streaming.
Voto: ☕☕½/5
Immaginavo che con quei due come protagonisti sarebbe potuto diventare un tuo nuovo cult, invece la tua opinione fredda mi fa preoccupare... A questo punto mi sa che lo lascio perdere.
RispondiElimina