14 aprile 2023

Ritrovarsi in Rye Lane

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Smetteremo mai di guardare commedie romantiche?
Non credo.
Non quando hanno qualcosa di nuovo da mostrare, hanno una freschezza nella sceneggiatura e un qualcosa in più nella regia.
Insomma, non quando assomigliano a Rye Lane.
Il film, non il quartiere.
Quel quartiere periferico di Londra, fatto di mercati, negozi, parchi e locali.
Quel quartiere in cui vivono e si muovono Dom e Yas, accomunati dal cuore spezzato. 


Lui è stato lasciato dopo 6 anni, tradito con il suo migliore amico per giunta.
Lei ha capito quanto il suo lui fosse sbagliato, tra critiche non costruttive e sfruttamento generale.
Si incontrano alla strana mostra di un amico in comune, lei sente lui piangere nel bagno e decide di aiutarlo: fargli da spalla nell'incontro di per sé imbarazzante con l'ex e l'ormai ex migliore amico.
Dimenticavo: tanto lei è esuberante, senza freni e senza vergogna quanto lui è timido, remissivo, cedevole.
Come andrà a finire?
Com'è ovvio e giusto che sia, con il cambiamento che avviene, con l'incontrarsi a metà strada, con l'amore che torna a bussare in entrambi i cuori.


E allora cosa c'è di nuovo in questa commedia romantica ambientata in un quartiere popolare e non da cartolina della Londra di oggi?
Ci sono personaggi genuini, certo, divertenti e affascinanti per cui si fa subito il tifo.
Ma c'è la regia soprattutto, quella dell'esordiente Raine Allen-Miller che viene dai videoclip e si vede.
Perché i punti di vista, i piani sequenza, la stessa scelta di grandangoli vari sono così originali e imprevedibili da fare di Rye Lane un film quasi musicale, in cui perdersi, in cui spesso l'equilibrio manca, in senso buono.
Nel senso che si è destabilizzati dai movimenti di macchina, dall'inquadratura scelta, da come vengono seguiti questi protagonisti nel loro vagare, frugare, scappare.
Nel tempo e nei luoghi del loro vagare.
Si è con loro, dentro una commedia romantica giovane e fresca, verrebbe da dire per la generazione Z per colori e fluidità generale.


Ma si è maturi e il gran gesto finale è un omaggio alle grandi commedie classiche com'è da copione e non a caso a fare da cammeo improvviso è nientemeno che Colin Firth in persona.
Se non è un passaggio di testimone questo, cos'altro può essere?
Finché le commedie romantiche continueranno a godere di ottima salute, a stupirci e a farci innamorare, no, non ci stancheremo mai di guardarle.

Voto: ☕☕/5

2 commenti:

  1. Nemmeno io smetterò mai di guardare le romcom :)
    Soprattutto se sono deliziose e ispirate come questa!

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    1. Chi se l'aspettava tanta sperimentazione e freschezza! Pubblicizzata male ma bellissima da scoprire.

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