20 giugno 2023

Questo mondo non mi renderà cattivo - Pesci Piccoli

Mondo Serial

Arrivate in contemporanea su Netflix e PrimeVideo, queste due serie TV sono state una conferma della buona salute della serialità e della comicità impegnata italiana.
Le contraddistingue la generazione di chi le ha create, i nostalgici che da anni hanno successo nei fumetti e su YouTube, e che alla seconda prova su piccolo schermo, non sbagliano il bersaglio.

Questo mondo non mi renderà cattivo

Era normale aver paura per il secondo passaggio di Zerocalcare su Netflix.
La fama ormai illimitata, il successo fuori dai confini italiani di Strappare Lungo i Bordi, l'abitudine della grande N rossa a rovinare tutto.
Ma chi prendiamo in giro, nessuno poteva aver più paura di sbagliare di Zero stesso.
E allo stesso tempo, niente gli avrebbe permesso di svendersi.
Non è da lui, non fa per lui.
Anzi, a queste paure e a queste fisime che immagino sbeffeggiate dall'Armadillo dalla voce di un Mastandrea sempre perfetto, risponde calando una mano pesante.
Quella politica.
Quella che parla di nazismo, di integrazione, di lotta e di scelte di accoglienza inadeguate.


Lo fa a modo suo, certo, immergendo tutto in quell'alone di nostalgia che noi adulti che ci sentiamo ancora giovani, ormai abbiamo abbracciato.
Sfruttando il sempre vincente racconto a ritroso con voce fuori campo, lasciando a Secco la parte comica, con i suoi tormentoni che non perdono di smalto, con la sua noncuranza che come tutto quello che fa Zerocalcare, nasconde invece profondità.
Pochi episodi, anche questa volta, 6 appena, ma pieni di tutto.
Di dettagli, ovvio, che si trovano appesi sui muri di casa o scritti per strada.
Di musiche, quelle quasi troppo "ricche", troppo conosciute, a stridere con un progetto che chiaramente non è più di basso budget.
Di storie, soprattutto.
Quelle di chi come Zero ce l'ha fatta ma si sente in colpa, quelle di chi come Cesare si è perso e si affida a chi urla, più che a chi ascolta, chi come Sara è rimasta indietro, incastrata in una vita triste, in lavori non amati, e che ora dibatte con se stessa e con gli altri per il ruolo da avere.


E poi ci sono loro, quei dinosauri che lottano e quelle persone che non sono numeri, quei volti che non sono ombre dietro le finestre che vengono portati di qua e di là, e che spesso vengono dimenticati.
C'è la loro storia, quella di chi prende il mare per cercare un futuro migliore, che infondo è il desiderio di tutti.
C'è questa umanità, dietro Zerocalcare, ci sono tutte le sue paranoie, i suoi riferimenti pop, la sua cultura di appartenenza e i suoi valori. Che non sono in vendita, e di cui si fa megafono.
C'è e si sente ovunque, non solo per i tanti personaggi a cui presta la sua voce, migliorata rispetto alla prima acerba prova di doppiaggio, visto che le critiche non si sono sentite.
Le paure possono sciogliersi, l'ansia cedere il passo: Zerocalcare non delude, nemmeno questa volta.
Anzi, migliora.

Voto: ☕☕☕☕/5

Pesci Piccoli

Cambiano piattaforma, i The Jackal, e cambiano anche loro.
Cambiano il racconto, almeno.
Se Generazione 56k era una loro idea in cui si erano ritagliati piccole parti, ora si mettono in gioco in prima persona.
Raccontando in qualche modo quei processi creativi che li ha spesso visti coinvolti in pubblicità e spot personalizzati.
Siamo in una piccola agenzia, ma piccola davvero, nella periferia dove si ritrova retrocessa nonostante la promozione, un pezzo grosso della sede centrale.
Qui i ritmi sono meno marziali, i clienti meno di grido, le idee meno originali.
Ma chi vive e lavora per questa agenzia ha un'umanità che è impossibile tenere a freno.
Passa per karaoke e per raccolte di merendine, per problemi sentimentali e di pudicizia condivisi.


Loro, i The Jackal, si calano in ruoli perfetti per loro: Aurora l'amica romantica, Ciro l'insicuro, Fabio il burbero dal cuore d'oro e spezzato, Fru il giullare, che strappa le migliori risate.
E poi ci sono gli altri, dal capo che cambierà presto idea su di loro ai piccoli comprimari che rendono speciale questa serie che come Netflix punta forte sulla colonna sonora.
E anche se il sapore è inizialmente acerbo, si aggiusta e cresce episodio dopo episodio.
Le idee, quelle giuste, sono lì, tra campagne pubblicitarie che portano a scontri familiari o con gli influencers, ma basterebbe l'episodio che copia o omaggia lo stile mockumentary di The Office a dimostrare la capacità di scrittura e la sua profondità.
Sono Pesci Piccoli, certo, ma sono cresciuti.

Voto: ☕☕/5

6 commenti:

  1. Zero inciampa in un eccesso di retorica nell'ultima puntata ma, per il resto, ha realizzato l'ennesima storia capace di fare riflettere, mettere in discussione, fare ridere e soprattutto piangere, che a me le parole di Sarah si sono incise a fuoco nel cuore, dolorose e troppo vere.

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    1. Oh, quel discorso di Sarah! Ha spezzato anche il mio cuore e forse, chissà, mi smuoverà dal mio impantanamento.

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  2. Non mi ha entusiasmato questo Zero, l'ho trovato troppo didascalico. Peccato.

    Di Pesci piccoli visti i primi due episodi. Non so se proseguirò, anche se loro su YouTube sono simpaticissimi!

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    1. Pesci Piccoli cresce piano e piano e ti affezioni ai vari personaggi, anche se rimane più acerbo e timido.
      Zero mi è piaciuto anche quando didascalico, per certi temi, perché no?

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  3. Questa serie non mi renderà cattivo e quindi per Zerocalcare anche questa volta la promozione è più che meritata :)

    La serie dei Jackal dopo il primo episodio mi aveva lasciato un po' perplesso, ma poi per fortuna cresce ed è un piacere fare il bagno in mezzo a questi Pesci piccoli

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    1. Una doppietta italiana che non delude. Piccoli mondi dai bei messaggi, senza strafare. A parte per le colonne sonore ricchissime e nostalgiche, giuste per noi.

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