15 settembre 2018

Revenge

Andiamo al Cinema

Sapere che esiste un genere cinematografico chiamato "Rape and Revenge" mi ha sconvolto.
Ne sono venuta a conoscenza anni fa durante uno stage altrettanto sconvolgente, passato a selezionare e scansionare foto di film porno-erotici per una rivista (Nocturno), su cui ho finito pure per veder pubblicato un mio articolo.
Rimossa l'esperienza, rimossa l'informazione, tutto è tornato alla ribalta quest'anno con Revenge, prima (presentato a Torino e consigliato dal fido Mr. Ink), e con The Nightingale poi, e mai avrei pensato che proprio un "rape and revenge movie" potesse vincere il mio Leone di Caffè.
Curiosa, quindi, ormai conquistata da un genere, o perlomeno da un film di punta come può essere il troppo bistrattato della Kent, mi sono avvicinata a Revenge, per ironia della sorte diretto sempre da una donna, Coralie Fargeat.



La trama è piuttosto basilare: c'è uno stupro, c'è una vendetta.
Uno stupro che non si giustifica, nemmeno per i costumi facili che tiene la classica bionda Jen, una vendetta pulp e sanguinolenta che si protrae per giorni, nel bel mezzo del deserto.
Certo, non si può star lì a fare i conti, a credere a sevizie, a sopravvivenze e a litri di sangue persi pur rimanendo ancora in piedi, non è questo che si richiede al genere, non è la verità che cerca la Fargeat. È l'eccesso, probabilmente, ma un eccesso intriso di stile, dove la musica, i riferimenti, il montaggio, la fanno da padrone.
In mezzo a quel deserto assistiamo alla rinascita di Jen, non più bionda, ma assetata di sangue, la vediamo ingoiare peyote, tatuarsi quella che potrebbe essere una fenice, e rinascere.


Espedienti banali per inquadrare a non finire la bellezza di Matilda Lutz in lato A e B?
Probabile, ma non solo.
Film al passo con i tempi, che i tempi li ha saputi prevedere e cavalcare raccontando di un femminismo e una rivolta sanguinolenta?
Anche.
Omaggi, riferimenti doppi, doppia lettura su penetrazioni e estrazioni, su visioni camaleontiche e inseguimenti in stile cartone d'altri tempi?
A bizzeffe.
Per un risultato finale che è sì eccessivo, pulp, gore e folle, ma lo è così tanto, lo è in modo genuino, da riuscire a conquistare nuovamente a sorpresa, pure me.

Voto: ☕☕/5



10 commenti:

  1. Non si sa come, ma funziona. Dopo mesi, un po' me ne meraviglio ancora.
    Perché riesce a essere becerissimo e curatissimo insieme, ammiccante ma attuale, grossolano nella sceneggiatura ma assurdamente curato a livello di regia. Brava la Fergeat, di una bellezza imbarazzante questa Lutz amazzone. Ora, per una variazione sul tema, non mi resta che aspettare la Kent.

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    1. Chi lo avrebbe mai detto, infatti, anche solo essere distribuito sembra un miracolo. Saranno i tempi, sarà il genere, ma tutto funziona.

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    1. Per me che il genere non lo frequento, non proprio. Copione già visto, ma sviluppo e cura dei dettagli pieni di stile.

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  3. E così hai fatto uno stage per Nocturno? Interessante!

    E così ormai sei una fan del genere rape and revenge? Sorprendente! :)

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    1. Stage ancora dei tempi dell'università, passato più negli archivi di film per adulti che a fare altro, infatti dopo la gloria di quell'articolo pubblicato non c'è stato altro, non ero così adatta mi sa.
      Ad anni di distanza, invece, mi trovo fan dei rape and revenge, o almeno di quelli fatti così bene.

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  4. Hanno fatto una campagna di marketing incredibile, ne sarà davvero valsa la pena?

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    1. Per me sì, poi conta molto il "momento storico" azzeccato.

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  5. Ciao .
    Anch'io trovo interessante il tuo stage per la rivista Nocturno , che apprezzo molto , come rivista dedicata al cinema di genere.
    Riguardo al film forse conta proprio il "momento storico" se ti riferisci ai vari
    a MeToo.
    Non credo sia un film da andarsi a vedere al cinema con la moglie ;)...la mia di sicuro non ci verrebbe.
    Ho visto "I spite on your grave" forse il primo del genere del 1978 , un cult.
    Anche la contava il momento storico (emancipazione femminile , femminismo ecc.) sicuramente se me lo permetti meno glamour di questi anni.
    Ciao

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    1. Esattamente, così come negli anni '70 di eroine sanguinarie era pieno -almeno nei film di genere- questo film sembra cavalcare l'onda del femminismo di oggi, ma in modo molto pulp, molto particolare, tra sangue e follie.
      Io per prima non pensavo di essere fatta per il genere, ma magari anche la moglie si lascia affascinare dallo stile che trasuda Revenge ;)

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