28 settembre 2018

La Casa dei Libri

Andiamo al Cinema

Un sogno in comune: aprire una libreria.
Una passione comune: quella per i libri, unici veri amici, unico conforto in una vita solitaria.
Ostacoli che remano contro: non solo economici, ma anche una cittadina che non sembra pronta al potere dei libri, che non sembra accettare una donna sola, diversa e solitaria, che si impone e intercede nei piani di chi quella cittadina la governa, un'aristocratica che pensa più al potere che all'effettivo bene di un'impresa come quella di educare alla cultura, aprire al mondo.
Quella donna però non si abbatte, con la forza della gentilezza e della determinazione, resiste, cerca di farsi forza appoggiandosi a una bambina che non legge, ma ama circondarsi di libri, e un anziano che i libri li divora quasi letteralmente, e si sente affine allo spirito poetico e pure un po' malinconico di quella vedova di guerra con cui è così facile identificarsi.
Il suo sogno, che si trasforma in una sfida, sembra essere più grande del previsto, con fili e trame che si muovono arrivando fin troppo in alto, fin troppo oltre quegli scaffali che si riempiono ma non si svuotano, quelle vetrine sapientemente abbellite che creano scalpori.


Lo ripeto ogni anno, io e i premi Goya -gli Oscar spagnoli- non andiamo molto d'accordo.
A partire da Blancanieves (2013, interessante ma troppo grottesco), passando per La vita è facile ad occhi chiusi (2014, piuttosto irritante), La Isla Minima (2015, solidissimo ma arrivato in Italia dopo True Detective) e arrivando a Truman (2016, commedia dolceamara che non entusiasma) e La Vendetta di un Uomo Tranquillo (2017, dai toni decisamente troppo grigi, troppo sporchi).
Ora, nel 2018, posso finalmente ricredermi, l'anno in cui La casa dei libri ha trionfato oltre che come miglior film, anche come miglior regia e miglior adattamento di sceneggiatura.
Mi ricredo, vero, ma con un film che di spagnolo ha gran poco, e -dagli attori all'ambientazione passando per gli abiti, la scenografia e i costumi- trasuda britannicità da tutti i pori.
Strano, quindi.


Ma non troppo se Emily Mortimer la si ama dai tempi di The Newsroom e qui, fragile e forte ancora di più la si vorrebbe proteggere e aiutare, se Bill Nighy riveste alla perfezione il ruolo di vecchio burbero che ama i libri più delle persone, se quei libri, l'amore verso di loro, bussa ancora e ancora, viene sottolineato fra poesie e citazioni, e in un finale che arriva quasi improvviso, sa pure come commuovere.
È una storia piccola alla fine quella che ci viene raccontata da un'impeccabile voice over, una storia che sembra procedere a tratti anche troppo veloce, prendendosi poi pause improvvise e arricchendo la storia di personaggi secondari caratterizzanti, con gli ostacoli e i tranelli a mettersi in mezzo ad una protagonista fin troppo buona, troppo ingenua.
Ma, come per i bei libri, in questo film che profuma di carta, si respira un'aria amica, si sentono voci e parole che danno conforto, e che nel loro cercare di combattere i mulini a vento, ci fanno sentire parte di questa rivoluzione, piccola ma vicina.

Voto: ☕☕☕/5


4 commenti:

  1. Senza dubbio il film propone una tematica di grande interesse come la lotta del nuovo verso il vecchio che si oppone per puro preconcetto alla crescita culturale delle persone.
    Da vedere sicuramente anche se mi sembra che la storia dovrebbe rendere di più nel romanzo di Penelope Fitzgerald di quanto possa offrire lo schermo. Un conto è scrivere uno stato d'animo, un altro mostrare immagini espressive di un viso e aggiungere parole.

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    1. Posso basarmi solo sul film, ovviamente, che certe sensazioni ed emozioni le riesce a trasmettere benissimo.

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  2. Lo avevo già notato sottotitolato ma, nonostante il tema, la troppa britannicità del tutto, strano ma vero, mi aveva suggerito idee di pesantezza. Metto da parte, insieme agli altri librai di Lily James. ;)

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    1. Anche questa volta ero convinta lo avessi già visto dato il tema libresco... molto più malinconico rispetto a quello romantico con la James, ma due lati della stessa medaglia sull'amore e la passione per i libri.

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