19 settembre 2018

Dark Crimes

Andiamo al Cinema

Prima leggi trama e nomi coinvolti e ne vieni catturata: alla regia Alexandros Avranas, il greco che con Miss Violence aveva funestato la tua Venezia70, Jim Carrey protagonista che torna in un ruolo oscuro e non certo da commedia, Charlotte Gaingsbourg a fare da supporto, che si sa che pure lei non disdegna film forti, strani, e di film forte e strano si tratta, tratto poi da una storia vera con un omicidio irrisolto che potrebbe trovare il suo colpevole in uno scrittore, che di quell'omicidio -nei minimi dettagli- parla nel suo libro.
Poi leggi che il film non è di certo stato apprezzato, che detiene un poco onorevole 0% di apprezzamento su Rotten Tomatoes, il che giustifica la tarda uscita -due anni di ritardo- nei cinema italiani.
Infine, lo vedi, perché un po' ti fidi di quei nomi, ti incuriosisce la trama, un po' non ti fidi di quelle percentuali, di quei giudizi.
E scopri che invece avevano pienamente ragione.



Siamo in Polonia -chissà perché visto il cast, visto il regista-, in una Polonia grigia e spoglia, da poco uscita dalla dittatura che fa ancora i conti con i suoi fantasmi. Tadek è un tormentato detective di cold case, casi rimasti in sospeso, fra cui quello gestito anni fa dal suo attuale capo, che ha ora una svolta improvvisa. Uno scrittore di successo -Kozlow- ha pubblicato un audio libro che descrive fin nei minimi dettagli torture e perversioni all'interno di un bordello estremo, e soprattutto parla di un omicidio, uguale per vittima, per metodo di uccisione, a quel caso che tormenta Tadek. Parte la sua indagine, partono lunghissimi e ingiustificabili viaggi in auto, con Tadek che sembra non far altro che aprire porte, entrare in quell'auto, cercare di stanare e cogliere in fallo quello scrittore, convincendosi della sua colpevolezza, finendo per invaghirsi -o almeno, così sembra- della sua donna, che in quel bordello lavorava, portandone ancora i segni.


Ovviamente c'è di più, c'è un twist finale che dovrebbe far godere, ma che invece tutta la sceneggiatura non giustifica. Una sceneggiatura in cui sembrano mancare pezzi, fili logici, come persi in fase di montaggio.
Come si arriva lì? Come sa Tadek dove trovare di volta in volta laggente che cerca? Perché siamo sempre in auto, siamo sempre in nuove stanze, con personaggi che fanno capolino all'improvviso senza uno spessore, senza un contesto?
Domande che restano senza risposta, mentre ci si addentra in questo vortice di brutta scrittura e pesantezza esagerata, mentre Jim Carrey se ne sta serio serio e smunto tutto il tempo, mentre la Gainsbourg non cambia abito nemmeno a pagarla, al massimo lo copre con un maglione.
La battuta viene quindi spontanea, ed è prevedibile e di bassa qualità come l'intero film: il vero crimine, sporco e oscuro, è vedersi questo film nonostante tutte le avvertenze a non farlo.

Voto: ☕/5


6 commenti:

  1. Sono film la cui importanza è solo storica dato che mostrano la stato di degrado etico dei Paesi che hanno subito la violenza della dittatura del socialismo reale.
    Dark Crimes è un film ripetitivo con regista e protagonisti che ormai hanno dato tutto. Sicuramente è meglio non vedere uno spettacolo che cerca di mantenersi in piedi solo con forzature ai limiti de grottesco.

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    1. Per fortuna Jim Carrey è anche altro, sarà stato tentato pure lui -come me- da una storia su carta così interessante. Lo sviluppo poi non è stato dei migliori, anzi.

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  2. E chi sono, io, per macchiarmi di un crimine?
    Eviterò con cura, tanto non c'è purtroppo una sola recensione che lo salvi.
    Nel mentre, ho ritrovato con gioia Jim in Kidding: l'originalità non è di casa, ma almeno la qualità sì.

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    1. Aspetto che si accumulino un po' di episodi -e di smaltire arretrati- per ributtarmi nella coppia Gondry-Carrey, le aspettative sono davvero alte.

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  3. Interessante Jim Carrey in questa veste, per cui è da vedere ;)

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    1. Carrey in versione inedita, ma anche troppo serioso.. sei stato avvertito ;)

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