8 luglio 2020

How to Talk to Girls at Parties - La Ragazza del Punk Innamorato

È già Ieri -2017-

Di cosa potrà mai parlare un film che s'intitola How to Talk to Girls at Parties?
Probabilmente è un Manuale su come parlare alle ragazze ai party.
Fase uno: adocchiare la ragazza giusta.
Fase due: capire lanciando qualche sguardo se lei è interessata
Fase tre: avvicinarsi
Fase quattro: salutare educatamente
Fase finale: iniziare a parlare.
Facile no?
Già, ma un film simile chissà chi se lo filerebbe.


Un film che s'intitola How to Talk to Girls at Parties me lo immagino come una romcom, di quelle che piacciono a me.
Lui timido, vede lei bellissima ad un party.
Tenta di avvicinarsi di iniziare a parlarle, ma qualcosa va storto.
A questa festa, ad un'altra. 
E pure con altre ragazze.
Nonostante i consigli di un amico simpaticone che finiscono sempre a vuoto.
Finché non si scopre che pure lei, la prima lei, non sa come parlare a lui e l'amore nasce e vissero felici per sempre.
Banale?
Effettivamente.


Anche perché gli unici indizi che avevo su How to Talk to Girls at Parties prima di schiacciare play erano che era tratto dal racconto di quel folle di Neil Gaiman e che fosse ambientato nel periodo punk inglese.
Come l'orribile titolo italiano sottolinea, peraltro: La Ragazza del punk innamorato.
Allora il party è in realtà un concerto punk, allora lui, un punk, non sa come parlare a lei ma se ne innamora.
L'incognita, quella mina vagante di Neil Gaiman, è però lì a ricordarmi che ogni ipotesi non può che essere sbagliata.
How to Talk to Girls at Parties è un film diverso da come posso immaginarmelo.



E infatti, dopo un breve inizio che sembra il film che avevo in mente, con concerti punk, un giovane protagonista timido e sfortunato con amici simpatici e leggermente sfigati come lo è lui, cercano di raggiungere un party.
Anzi, il party post concerto della band locale, pronta o forse no a firmare con una grande etichetta.
Finiscono invece in un'altra festa, di tipo completamente opposto, simile a un vernissage, a quelle feste per artistoidi in cui poco ci si diverte, la droga circola silenziosa e non si capisce bene cosa si sta facendo.
Chi è chi.
E qui il film cambia.
Perché non sono semplici artistoidi questi tipi, sono alieni, e una ragazza in pieno rito di passaggio vuole seguire questo giovane punk e capire com'è la vita sulla Terra.
Lui la crede solo una tipa molto molto strana, parte di una setta esclusiva e totalizzante, da cui salvarla, da cui cercare di farla uscire.


Strano?
Sì, ancor di più se questa svolta proprio non ce la si aspetta, nonostante i tre anni passati ad aspettare questo film, presentato a Cannes nel 2017.
Non si può che definirlo strano, appunto.
Ma non così convincente.
Elle Fanning sarà anche quell'attrice stakanovista e instancabile alla ricerca di ruoli sempre più strani e incapace di dire di no, e qui è una bellissima aliena priva di pudori e malizia, ma a mancare è il ritmo, il giusto tono, un certo grado di coerenza nel racconto.
C'è dell'amore, ma non troppo, c'è il punk, quello sì per quanto edulcorato, c'è una Nicole Kidman materna e autoritaria, c'è un finale lisergico, in cui si torna a quella festa, in cui sembra di essere dentro ad un trip, e infine, una chiusa molto romantica, quasi autobiografica se non fosse troppo incredibile per essere vera questa storia.
Ma le aspettative e le teorie questa volta sono più alte del risultato dove la confusione regna sovrana.
Se era un manuale per approcciare le ragazze ad un party che stavate aspettando, assicuratevi di essere a quello giusto e che lei non sia un'aliena.
O magari, no: quale spunto migliore per rompere il ghiaccio?


Voto: ☕☕½/5

6 commenti:

  1. Premesso che ho adorato ogni film e serie che arriva dalle opere di Neil Gaiman, ho apprezzato molto anche questo anche se prima di vederlo non sapevo che ci fosse la sua mano.
    In effetti il titolo italiano è terrificante, ma lo sappiamo che i titolisti italiani sono gente tutta matta e potrei citare migliaia di titoli totalmente divergenti dall' originale. Detto ciò forse la regia è il punto più debole dell' intero film, mentre gli interpreti li trovo tutti azzeccati.

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    1. Sui titolisti italiani stendiamo un velo pietoso, anche perché l'hanno tradotto per poi mai distribuirlo...
      Quanto al film, l'ho trovato fin troppo confuso, ma Elle Fanning come sempre si fa ben volere.

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  2. Visto qualche anno fa e, a sorpresa, piaciuto molto!

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    1. Forse questa volta dovevo informarmi un po' di più. Sono rimasta spiazzata dalla svolta della trama e confusa dal finale.

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  3. A me ha esaltato decisamente!
    Non tutto funziona al meglio, specie nella seconda parte, però è un film genuinamente strano cui non ho potuto fare a meno di voler bene. :)

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    1. Per una volta saperne un po' di più mi avrebbe aiutato, ma la seconda parte mi è parsa così confusa che mi ci sono persa!

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